I derby non si giocano, si vincono!

Lo so che è una frase fatta ma nella realtà dei fatti questo tipo di partite decidono l'umore di una piazza intera. Voglio però ragionare su un altro fatto, che anche un altro risultato non metterebbe un freno alle ambizioni della squadra di Montella. Una stagione è composta da 38 partite, 8 delle quali (compresa quella di domani) sono già state giocate. Potenzialmente rimarrebbero ancora 90 punti da conquistare, un'enormità se si pensa che solitamente la quota Champions si aggira sui 75-80 punti.

La partita di domani vedrà confrontarsi due squadre con differenti idee di gioco e situazioni psico-fisiche. Da una parte il Milan, un team ancora in piena costruzione, dall'altra l'Inter, una squadra che ha fatto pochi innesti di qualità ma che ha mantenuto la maggior parte dell'ossatura dell'anno scorso. Entrambe le squadre hanno punti di forza e debolezza che potrebbero far pendere l'ago della bilancia. Il Milan ha un'ottima condizione fisica ma un gioco che ancora latita, l'Inter è solida, concreta ma al momento non ha il bel gioco arioso che di solito si vede nelle squadre di Spalletti.

Credo che la differenza (come in tutte le partite importanti) la faranno i campioni e le situazioni di gioco. 

A quanto pare Montella sembra intenzionato a rispolverare una specie di albero di natale di Ancelottiana memoria utilizzando il 3-4-2-1 per posizionare al meglio gli interpreti di qualità della squadra, nella fattispecie Suso e Bonaventura che agiranno dietro le spalle di Andrè Silva. Quest'ultimo sta dimostrando di avere qualità ma deve ancora abituarsi al campionato italiano, chissà se la partita di domani sarà quella della svolta definitiva, al campo l'ardua sentenza!