Dopo 4 partite di campionato ormai è un dato di fatto, il Milan di Gattuso non è cattivo sotto porta. Il dato è evidente, soprattutto dopo i 18 tiri in porta effettuati contro l'Empoli nella partita di giovedì scorso, ma secondo me non è l'unica problematica del gruppo milanista.
Se giudichiamo il gioco del Milan di quest'anno e dell'anno scorso sono diametralmente opposti, nel primo caso si cerca a tutti i costi di gestire la palla e di costruire sempre un'azione pericolosa, nel secondo invece la finalità è la solidità difensiva e una ripartenza esplosiva.

Il Milan dell'anno scorso era cinico, subiva molto poco e costringeva gli avversari a giocare male. L'idea di Gattuso era azzeccata in quanto la rosa non aveva una qualità tale da poter governare il gioco. Ma siamo sicuri che la rosa di quest'anno sia tanto più forte di quella 2017-2018?
A mio parere no.
Più o meno la qualità è la stessa, le uniche due differenze sono:

- la possibilità di iniziare con le stesse modalità di gioco dell'anno precedente ma dalla prima giornata di campionato

- una panchina più lunga per poter far rifiatare gli uomini cardine della rosa 

Ciò significa che al momento non possiamo permetterci di giocare come la Juventus, ovvero di avere il pallino del gioco per 90 minuti, soprattutto perché non abbiamo una qualità e una sicurezza tale da poter utilizzare un gioco simile.

A mio parere l'unico modo per poter avvicinarsi a quel livello è costruendo l'autostima. Questa si edifica con partite sporche, vinte 1-0, costruendo punti su punti e creando una classifica molto più stimolante per i giocatori. Il passo successivo e naturale è una modifica all'impianto di gioco per poter essere padroni del campo e imporre la propria legge sugli avversari.

Vediamo se Gattuso avrà i mezzi tecnici e mentali per portare il Milan dove merita.