Quello che ho visto andare in campo ieri sera in quel di Kiev è quello che definirei: il solito grande Napoli. Negli scorsi anni non mi sono contraddistinto con articoli ed opinioni positive nei confronti del Napoli. A fronte di un gioco a tratti bellissimo, vedevo una squadra che più che provarci fino in fondo ad essere una grande, provava a "copiare" le grandi. Intendiamoci: vincere nel calcio è una questione ormai di dettagli. Dettagli che spesso vanno oltre l'aspetto sportivo. Riuscire a pesare in maniera oggettiva quanto questa o quell'altra dichiarazione alla stampa, quanto questo o quell'altro accordo di rinnovo gestito durante l'anno, quanto questo o quell'altra gestione delle beghe interne o quanto avere un Presidente one man show possa influire in maniera positiva o negativa sul conseguimento dei risultati sportivi, è obiettivamente materia difficilissima. Ma ad un attento lettore non sarà sfuggito già a questo punto i motivi per cui ho citato questi aspetti. Quello che va in campo più o meno sempre da quando l'allenatore risponde al nome di Maurizio Sarri, è un Napoli sempre fresco a livello fisico e conscio dei propri mezzi a livello tecnico. Il Napoli, se vogliamo, fa poche cose ma le fa in maniere perfetta dal punto di vista tattico sia dal punto di vista della velocità di esecuzione. Il Napoli utilizza Jorginho ed Hamsik tra le linee avversaria, come fonti di triangoli o ribaltamenti di fronte rapidi con i quali sorprendere i propri avversari. Il gioco spesso culmina con giocate dei propri esterni offensivi che si infilano negli spazi che le mezzali hanno saputo creare attirando su di se i marcatori avversari e creando a ridosso dell'area quei 5-6 metri di spazio in cui gettarsi alla ricerca della conclusione. Quando queste opzioni di gioco sono impraticabili, il Napoli allarga il gioco trovando sugli esterni Ghoulam e Hysaj dotati di tanta gamba ed un buon sano vecchio cross da proporre al centro dell'area. Dal punto di vista difensivo il Napoli soffre alcune amnesie dei suoi terzini, spesso e volentieri però, appianate da un marcatore superbo come Koulibaly, in grado di intervenire in maniera pulita sul fulcro della manovra avversaria, stoppandola sul nascere. Il rendimento di Albiol spesso non è da livelli top. Questo per via del fatto che forse non sono ancora chiare le gerarchie di capo e spalla con il centrale franco-senegalese, che fino a qualche stagione fa recitava il ruolo di spalla ma che, complici prestazioni molto molto buone, ora si candida per il ruolo di capo della difesa pur peccando ancora, ad esempio, in quei movimenti di comando della linea che solo il tempo potrà insegnarli. Il sacrificio, la condizione fisica sempre eccellente, ma soprattutto un'ottima abnegazione difensiva della squadra che Sarri riesce ad esigere, fanno si che il Napoli abbia nelle proprie corde anche un buon potenziale difensivo. Potenziale che ad onor del vero, il Napoli non riesce a trovare nelle prime partite stagionali, ma che lo scorso anno fruttò ben 7 partite di fila senza subire gol ed un totale di 32 reti subite in campionato, rispetto alle 20 della Juventus ed alle 54 dell'ultima stagione di Benitez. Nel match andato in scena ieri sera c'è questo: il Napoli crea tanto, subisce per una marcatura blanda di Albiol, continua a costruire e trova la prima rete di Milik su cross di Ghoulam e la rete del vantaggio su flipper in area creato da un cross, questa volta di Callejon e finalizzato dal solito Milik. Nel secondo tempo il Napoli cambia tema tattico complice la stanchezza degli avversari ed esplora quelle porzioni di campo tra le linee tanto congeniali alla squadra di Sarri. Hamsik comanda e dai suoi piedi arrivano gli assist per Mertens e per la conclusione personale che termina a lato. Quando lo slovacco esce il Napoli lo sostituisce con Zielinski che continua a lavorare tra le linee servendo l'assist per il palo di Mertens. Finisce 1-2 per il Napoli che quest'anno è chiamato a concentrarsi solo ed esclusivamente sul campo, prestando però molte più attenzioni all'aspetto comunicativo dei suoi tesserati per non creare una sorta di nuvola fantozziana pronta a riversare sulla squadra una pioggia di critiche e di dichiarazioni di disturbo, in grado di privare l'ambiente di quella tranquillità e di quella spensieratezza di cui il Napoli ha bisogno per mettere in campo quelle prestazioni da solito grande Napoli...