Seguendo il calcio, a volte ognuno di noi dimentica che dietro tutto quel gioco, quel modo di muovere la palla, di segnare, ci sono degli uomini prima che dei calciatori. Credo che ognuno di loro sappia che bisogna essere uomini prima di dimostrare di essere calciatori. Eh già, perchè i calciatori decidono le partite, ma sono gli uomini a segnare la storia.
Da tifoso milanista sto seguendo con tanta passione questo campionato, per carità, l'ho sempre fatto ogni anno, ma sento come se ci fosse qualcosa di diverso nell'aria, qualcosa che mi carica sempre più, quella voglia di arrivare nel weekend e seguire quei 90 minuti di intenso agonismo.
Sono 6 anni ormai che non cavalchiamo i grandi palcoscenici europei, quelli che contano nel panorama calcistico, quelli che ti tengono incollati alla tv e soprattutto quelli che, in termini economici, riescono a farti aumentare il fatturato. Di sicuro non ho una sfera di cristallo, non so come finirà questa stagione, ma ci tengo a precisare alcune cose che sto notando in questa squadra e che mi rendono davvero felice.

Abbiamo tanto criticato il nostro allenatore, Gennaro Gattuso, per il suo atteggiamento troppo difensivista, a volte quasi arrendevole quando si affrontano le big. E' successo in modo particolare contro l'Inter: ancora faccio fatica a ricordare una palla goal importante nel derby, salvo poi ricevere la beffa del goal di Icardi nei minuti di recupero. Abbiamo puntato il dito contro il nostro allenatore per una mancanza di schemi offensivi che possano mettere in condizione gli attaccanti di segnare, vedi i pochissimi goal segnati nel mese di dicembre.
Eppure Gattuso ha qualcosa che forse in pochi hanno: l'umanità.
E' riuscito a prendere completamente in mano il gruppo, a farsi volere bene da tutti indistintamente. I calciatori pendono dalle sue labbra, sono disposti a fare di tutto per lui e per raggiungere un obiettivo che manca da troppo tempo. Gattuso non è solo l'allenatore del Milan, è un amico, un fratello, un padre. Dispensa consigli a tutti e cerca sempre di tirare fuori il meglio da ognuno dei suoi uomini, appunto, perchè non ci si dimentica che sono uomini. E' stato vicino alla situazione di Bonucci, quando spuntò fuori la sua voglia di ritornare alla Juve ma indossava la fascia di capitano del Milan; è stato vicino alla vicenda di Higuain, con i suoi malesseri psicologici che l'hanno spinto poi alla fine a cambiare aria. Nell'ultimo periodo ha difeso a spada tratta dalle critiche Hakan Calhanoglu, uno dei calciatori che tira di più in porta, ma quest'anno ancora a secco di goal. Lo vuole sempre in campo, di mercato non vuol sentire nenche la minima parola e crede sempre in lui e nelle sue qualità. Alla fine il goal è arrivato e proprio in una delle partite decisive per il treno Champions, a Bergamo contro l'Atalanta, e si conquistano tre punti importantissimi.
Come non parlare del pistolero,bomber, il ragazzo dell'Est, chiamatelo come volete, Piatek. Un giocatore che lotta, corre e suda per la maglia: non si lamenta mai, pensa a sfruttare ogni singola possibilità che gli capita, non sbuffa in campo, non alza le braccia al cielo, anzi quelle braccia le usa soltanto per far impazzire noi tifosi con la sua esultanza.
Come non parlare di Lucas Paquetà, un ragazzo di 21 anni entrato in punta di piedi nel mondo Milan. Dimostra tecnica sopraffina, si sacrifica per la squadra e quando alla fine i suoi sforzi vengono premiati, segna il suo primo goal con la maglia del Milan, a San Siro, dove al posto di esultare sfoggiando il repertorio di balli stile Samba, si toglie la fascia del lutto, la bacia e la porta al cielo in lacrime, ricordando le giovani vittime del Flamengo all'interno del centro sportivo dove lui aveva vissuto per diversi anni.
Come non parlare di Andrea Conti, che ha vissuto un calvario di un anno e mezzo lontano dai campi per la doppia operazione al legamento. Non ha smesso un giorno di incitare i suoi compagi, dalla tribuna, sui social, dalla panchina e poi, finalmente, dal campo.
Come non parlare di Ignazio Abate, che in piena emergenza difensiva ha detto al suo allenatore di essere disposto a giocare anche come difensore centrale. Si è impegnato tantissimo e ha fatto ottime prestazioni, permettendo il giusto recupero di Musacchio e Romagnoli.

E come non parlare appunto di lui, il nostro capitano, quello che sta rappresentando in modo degno la squadra, sempre esemplare, perfetto dal punto di vista difensivo, capace di spingersi in attacco e portare alla sua squadra punti decisivi, come è successo a Genova ed Udine. Tutto questo rende felici me e, sono sicuro, anche tutti i tifosi rossoneri, i quali si aspettano veramente tanto da questi ragazzi che un giorno diventeranno veri uomini. Ci auguriamo che alla fine si possa realmente raggiungere l'obiettivo Champions e che il Milan possa tornare ad essere grande e soprattutto vincente.

Questi ragazzi, nonostante le mille difficoltà, ci stanno regalando belle emozioni, con la speranza che tutto ciò rimanga costante nel tempo.

FORZA MILAN!!!!