Si è chiusa la Domenica della 22° giornata del campionato di Serie A con il posticipo Roma-Milan, con i giallorossi a caccia del riscatto dopo le brutte prestazioni di Bergamo e quella in Coppa Italia contro la Fiorentina, ma in modo particolare con gli 11 di Gattuso chiamati ad una prova di forza per consolidare sempre più l'obiettivo 4°posto.
E' stata una partita a tratti molto tattica, con la fitta linea di centrocampo della Roma che concedeva quasi mai al Milan di avanzare, costringendoli a chiudersi sempre più in difesa con uno sterile possesso palla. Una Roma apparsa molto vogliosa, grintosa e impaziente di riscattare le recenti figuracce, prendendo d'assalto la porta di uno straordinario Gigio Donnarumma. Proprio il portierone rossonero si è reso protagonista di almeno 4/5 miracoli, dimostrando un ottimo posizionamento tra i pali e grande reattività sui colpi di testa di Schick e Dzeko.

Quello che più mi preoccupa da tifoso milanista è che ancora una volta avevamo una grande occasione di allungare il passo sulle inseguitrici, incalzare l'Inter mantenendoci a sole 2 lunghezze, eppure anche stavolta parliamo di un'occasione fallita. Non capisco se subentra la paura di perdere una partita importante e quindi è preferibile chiudersi a riccio cercando di non prendere goal. Questo atteggiamento, però, non porta a grandi risultati perchè se davanti ti trovi una squadra affamata rischi il tracollo, oppure se la fortuna gira dalla tua parte ti aiutano i legni. In fase offensiva il Milan è apparso sterile, lento e spesso prevedibile.
Come un fulmine a ciel sereno, lancio di Rodriguez in verticale, cattiva gestione della palla da parte di Pellegrini, bravo e caparbio il brasiliano "atipico" Paquetà a rubare palla, difenderla e buttarla in mezzo dove il pistolero Piatek si getta anticipando Fazio e insaccando il primo goal. Il Milan è tutto qui, in questa sporadica occasione e poi poca cosa per il resto del match.
Nella ripresa, alla prima occasione la Roma agguanta il pari con un indemoniato Zaniolo, bravo a fiondarsi sulla respinta di Donnarumma che aveva salvato anche sul quasi autogoal di Musacchio.

Un pari che tutto sommato sta bene ai rossoneri, consente di mantenere il 4°posto e di avere un vantaggio nei confronti della Roma, in caso si dovessero valutare gli scontri diretti per l'arrivo a pari punti in classifica. E' chiaro che per ottenere il posto in Champions serve altro, ci vorrebbero migliori schemi offensivi, più incisività e soprattutto più aiuto da parte delle ali, con un Suso alle prese con dei fastidi all'inguine e un Calhanoglu sempre più fantasma di questa squadra.
Il ragazzo dell'Est, venuto per rimpiazzare Higuain, fa reparto da solo ma ha bisogno di essere servito di più durante i 90 minuti, in modo da avere più palle goal e lui di sicuro sa come mandarle tutte in porta. Ultima riflessione degna di nota è l'episodio dubbio del secondo tempo tra Kolarov e Suso.
Da varie angolazioni si vede come il serbo spinge lo spagnolo del Milan con entrambe le mani, eppure l'arbitro non viene chiamato neppure al Var per rivedere il presunto fallo. Ormai abbiamo questo tipo di tecnologia in Italia da 2 anni, ma non sempre viene utilizzata e ci sono degli episodi che influiscono in modo deciso sulle partite, quindi rivederli al monitor non sarebbe la fine del mondo.

Ad ogni modo la situazione in classifica rimane invariata, un'ottima Roma salva la panchina di Di Francesco e il Milan porta a casa un punto contro una delle concorrenti alla corsa Champions. Se vogliamo raggiungere questo obiettivo tanto ambito dobbiamo fare qualcosa di più, perché tra occasioni perse e decisioni arbitrali discutibili così proprio non Var.