Qatar 2022 ha ufficialmente aperto le danze. L'evento più atteso dell'anno (trascurando le critiche extracalcistiche che ha ricevuto) ha preso il via lo scorso 20 novembre catturando l'attenzione del mondo intero.

Come ben sappiamo, la nazionale italiana non ha preso parte ai mondiali di calcio per la seconda edizione consecutiva, causando un profondo dispiacere e un certo scetticismo agli occhi della popolazione nel seguire tale evento.
Tuttavia, la voglia di calcio è insaziabile: ecco che prendono il via tra le principali conversazioni italiane i primi sondaggi, i primi pronostici su chi alzerà la coppa al cielo, chi sarà la sorpresa della manifestazione, chi il capocannoniere... Ma soprattutto, quale squadra tifare? E' questo uno dei principali interrogativi, vista l'assenza dell'Italia. Rispetto alle più quotate e gettonate (Argentina, Portogallo, Spagna...), molti sono curiosi di vedere all'opera la Serbia: probabilmente per le tante presenze in rosa (11 per la precisione) di elementi che appartengono alla nostra Serie A.

Focalizziamo, dunque, la nostra attenzione sulla realtà serba, analizzando il suo organico ed ipotizzando il suo potenziale cammino in questa competizione.
La Serbia è stata inserita nel gruppo G insieme a Brasile, Svizzera e Camerun: un girone sicuramente ostico, con avversari impegnativi e che di certo si rivelerà abbastanza equilibrato fino alla fine.
Il Brasile, che non ha di certo bisogno di presentazioni, è una delle candidate principali per il trionfo finale; la Svizzera rappresenta un ostacolo difficile da superare, viste le sue ultime prestigiose uscite (vittoria sulla Francia ad Euro2020 e passaggio del girone di qualificazioni ai mondiali da prima classificata, proprio ai danni dell'Italia); e il Camerun, da non sottovalutare, che ha avuto la meglio nel playoff finale sconfiggendo una delle corazzate più forti d'Africa, vale a dire l'Algeria.
Nell'ultimo decennio, alla nazionale serba furono attribuite grandi potenzialità, ma molto spesso deluse le aspettative; basti pensare che, da quando la Serbia ha ottenuto l'indipendenza (e quindi ha cominciato a gareggiare con il suo nome), non ha mai superato la fase a gironi (primo turno sia nel 2010 che nel 2018). I sostenitori serbi si augurano che, con la crescita esponenziale di alcuni interpreti avvenuta nelle ultime stagioni, questo trend possa essere invertito già in Qatar.

E' arrivato, perciò, il momento di analizzare ruolo per ruolo quelle che possono essere le migliori carte da giocare per il commissario tecnico Dragan Stojkovic:
Portieri - La porta verrà difesa con buone possibilità da Vanja Milinkovic-Savic, estremo difensore che ha disputato fin qui un'ottima prima parte di stagione con la maglia del Torino; in alternativa Dmitrovic e Rajkovic pronti a strappare fino al gong la titolarità al portiere granata.
Difensori - Il punto fermo della difesa a 3 ideata da Stojkovic è senza dubbio Nikola Milenkovic, centrale di destra in forza alla Fiorentina, accompagnato inizialmente da Veljkovic e Pavlovic. Come alternative del terzetto difensivo troviamo invece l'esperto Mitrovic, Babic ed il giovane classe 2001 Erakovic. 
Centrocampisti - Grande affollamento in mediana dove spicca su tutti il nome di Sergej Milinkovic-Savic. Il sergente laziale è chiamato alla consacrazione personale e, allo stesso tempo, al ruolo di trascinatore della squadra; in una zona di campo dove troviamo anche Gudelj e Sasa Lukic, portatori di fisicità e dinamicità; le alternative, almeno inizialmente, sembrano portare i nomi di Nemanja Maksimovic, di Marko Grujic e di Ivan Ilic, gioiellino dell'Hellas Verona pronto per il definitivo salto di qualità.
Sulle fasce la certezza si chiama Filip Kostic: la maggior parte delle trame offensive passeranno dai piedi del mancino della Juve e i suoi traversoni verso la prima punta possono rivelarsi decisivi; a destra invece l'indiziato numero uno per una maglia da titolare sembra Zivkovic del Paok, con Mladenovic e Lazovic da riserve sulle corsie laterali.
Attaccanti - Le sue condizioni non sono perfette, è vero... ma l'apporto di un Dusan Vlahovic al 100% sarà fondamentale per garantire fisicità e gol alle "Aquile bianche". Inoltre, a seconda del modulo utilizzato, il centravanti juventino potrebbe essere affiancato da Aleksandar Mitrovic, che sta ben figurando in Premier con la divisa del Fulham. Il leader tecnico sarà invece Dusan Tadic, fantasista dell'Ajax chiamato a creare gioco e a legare il centrocampo all'attacco del 3-4-2-1 di Stojkovic. Tra le riserve, menzione d'onore per Luka Jovic e per il frizzante Radonjic, pronti a subentrare a gara in corso.   

Ora è tempo di campo. L'attesa è praticamente finita. L'esordio di giovedì contro il Brasile è dietro l'angolo. Se nelle ultime manifestazioni la Serbia ha dimostrato di non essere ancora pronta dal punto di vista temperamentale, stavolta può contare su grinta, entusiasmo e consapevolezza dei propri giocatori, al fine di raggiungere perlomeno gli ottavi di finale. D'altronde, il pass per i mondiali staccato da prima della classe e ottenuto in un girone con presente il Portogallo rappresenta un ottimo biglietto da visita.
Vedremo così se, dopo il trionfo di Novak Djokovic alle Nitto ATP Finals della scorsa settimana, la Serbia potrà godere di ulteriori soddisfazioni anche dalla propria selezione calcistica.