Una partita stellare quella disputata dalla Dea a San Siro nell'anticipo del sabato pomeriggio. I ragazzi di mister Gasperini non hanno tradito le attese offrendo una prestazione ai limiti della perfezione contro un Milan rimaneggiato a causa delle importanti assenze di Romagnoli (assente per squalifica) e Calhanoglu (ancora alle prese col covid) su tutti.

La partita sembra da subito indirizzata con i bergamaschi padroni del campo per larga parte del primo tempo. Il primo squillo arriva da Romero che aggira la marcatura rossonera ed insacca la palla alle spalle di Donnarumma. 
Il copione non cambia nel secondo tempo, con un Milan poco incisivo in attacco (due soli tiri nello specchio della porta) e molto fragile in difesa, con un Hernandez che sembra essere la copia sbiadita del giocatore visto nel mese di dicembre. Parliamo pur sempre di una squadra come l'Atalanta la quale ha fatto della propensione offensiva la sua arma migliore, vantando una media di oltre 2.3 gol a partita. L'offensiva atalantina infatti non accenna ad arrestarsi e nel secondo tempo arriva il secondo acuto da calcio di rigore procurato da Josip Ilicic e successivamente mandato a segno dallo stesso. L'attaccante sloveno sembra aver ritrovato finalmente la sua forma fisica (e mentale) migliore in vista di una seconda parte di stagione che ha sempre visto ben figurare la squadra di Gasperini, sia in Italia che in Europa. Ultimo ad iscriversi alla partita è Duvan Zapata che, dopo aver fallito il possibile 3 a 0 sugli sviluppi di un cross messo in mezzo dal solito immarcabile Ilicic, chiude la partita al 77'.

Il Milan mai realmente in partita paga a caro prezzo non solo l'inesperienza di due neo acquisti come Meite (arrivato a Milanello appena una settimana fa) e Kalulu, ma l'assenza generale di un sistema di gioco che riuscisse ad arginare l'avanzata dell'avversario. Castillejo ha sicuramente trovato difficoltà sulla trequarti, giocando in un ruolo quasi inedito per lui, mentre un Rafael Leao a fari spenti continua a dimostrarsi ancora troppo acerbo. 
Sul fronte opposto la sinfonia atalantina suona ormai a meraviglia con Zapata e Ilicic veri condottieri di una squadra che può dirsi ormai saldamente tra le prime della classe anche quest'anno. Non stupisce la bella prestazione di Romero, autore di un gol ed assist. Sugli esterni Gosens e Hoteboer sono ormai una certezza mentre Pessina, partita dopo partita, non sta facendo rimpiangere l'ormai "separato in casa" Gomez. 

La squadra di Pioli esce sicuramente con le ossa rotte dalla sfida di San Siro, con più dubbi che certezze, ma laureandosi comunque Campione d'inverno, grazie al pareggio dell'Inter ad Udine. 

Adesso Ibra e compagni dovranno cercare di resettare tutto in vista dell'imminente super sfida di Coppa Italia proprio contro i cugini dell'Inter, in programma martedì sera. Dalla loro parte avranno sicuramente la voglia di archiviare la brutta prestazione di sabato conquistando l'accesso alla semifinale, potendo contare non solo su capitan Romagnoli ma su Rebic e chissà... anche su Mandzukic schierato dal primo minuto.