Sabato sera, all'Allianz Stadium, si è disputata la terza sfida dell'ottava giornata di campionato tra Juventus e Cagliari, conclusasi 2 a 0 in favore dei bianconeri. Un risultato netto quello dei bianconeri che adesso si sono portati a meno 1 dalla vetta, in attesa di conoscere l'esito della super sfida di stasera tra Napoli e Milan. 

Certamente si trattava di una sfida che, dopo la sosta Nazionali, poteva nascondere numerose insidie per la squadra di Pirlo. La Juve aveva infatti salutato il campionato con un risultato non esaltante, subendo il pareggio della Lazio (e dal solito Caicedo) proprio nei minuti finali della sfida. Per questo motivo il mister bianconero alla vigilia della sfida contro la formazione sarda aveva espresso il desiderio di voler vedere negli occhi dei propri giocatori la voglia di raggiungere il risultato "in ogni modo"con una prestazione solida che facesse notare il percorso di crescita di tutta la squadra. Indubbiamente gli esperimenti che volente o nolente ha dovuto adoperare Pirlo per fronteggiare questo inizio di campionato (un esempio su tutti la positività di Cristiano Ronaldo) hanno dato al mister delle risposte interessanti. Basti vedere la crescita esponenziale che ha avuto un giocatore come Alvaro Morata, partito da Torino ancora acerbo e tornato "in patria" da vero numero 9. Il giocatore iberico infatti è divenuto un tassello imprescindibile per l'attacco di mister Pirlo, scalzando Dybala nelle gerarchie di quest'ultimo. C'è da dire che l'argentino non vive un periodo facile: l'esclusione dalla nazionale è solo l'ultima nota negativa di un periodo che non sembra dargli tregua tra infortuni e rumors di un imminente addio. Ritrovarlo sarà compito di Pirlo. 

Arriviamo alla sfida dello Stadium con un Cagliari alle prese con la positività di Godin e la conseguente esclusione di Nandez dalla lista dei convocati. Entrambi i giocatori infatti provenivano dal ritiro della nazionale uruguaiana in cui è scoppiato un vero e proprio focolaio. La società sarda ha dunque deciso di non convocate il numero 18 in via precauzionale. Stesso problema si è presentato in casa bianconera, con mister Pirlo che ha deciso di lasciar in panchina un titolarissimo delle prime giornate qual è Bentancur (negativo al tampone effettuato al ritorno dal ritiro uruguagio). La scelta tuttavia non stupisce, soprattutto dopo le ultime uscite con la maglia delle rispettive nazionali di due giocatori dal talento cristallino quali sono Arthur e Bernardeschi: i due infatti provengono da situazioni differenti ma a tratti simili. Il brasiliano ex Barcellona, dal quale ci si aspettava subito un impatto importante in Serie A, ha tardato non poco ad adattarsi all'ambiente e al campionato italiano. L'ex viola Bernardeschi invece, dopo una stagione certamente in chiaro scuro era chiamato al definitivo salto di qualità, soprattutto dopo le belle prestazioni con la maglia azzurra. Mister Pirlo decide quindi di dare fiducia, inserendo in formazione un'inedita e giovane Juventus. Infatti, esludendo Buffon (classe '78), Cristiano Ronaldo (classe '85) e Cuadrado (classe '88), si tratta della formazione più giovane messa in campo fin'ora, con una media di poco più di 24 anni! Ciò conferma il grande  progetto avviato già da qualche anno dalla dirigenza e dalla coppia Paratici-Nedved: svecchiare la rosa attraverso innesti giovani e di prospettiva. L'occasione non ha tardato a presentarsi: con Bonucci e Chiellini out mister Pirlo ha quindi deciso di affidare le chiavi della difesa ad un'inedita coppia formata da De Ligt e Demiral. L'olandese ha finalmente superato il problema alla spalla, garantendosi così un posto da titolare, mentre il turco ha già avuto modo di dimostrare la sua grande voglia ed intraprendenza, a scanso di alcuni interventi che nel corso dei 90 minuti possono costargli qualche cartellino. Tuttavia al duo inedito Pirlo ha ragionevolmente deciso di affiancare gli esperti Cuadrado e Danilo; ciò che certamente stupisce nella visione dell'allenatore bianconero è proprio l'adattamento di questi ultimi agli schemi proposti: utilizzati spesso come quinto di centrocampo, i due terzini hanno saputo equilibrare i reparti garantendo alla squadra un'efficace fase offensiva ed una veloce fase di ripiego difensivo. Lo stesso si può dire per gli esterni di centrocampo. La scelta stavolta è ricaduta sul duo mancino Kulusevski-Bernardeschi, rispettivamente sull'out di destra e sinistra, con quest'ultimo che ha ben figurato rispetto alle ultime uscite alquanto opache in bianconero. Pirlo in questo senso sta cercando di recuperare coloro che fino a questo momento non hanno trovato spazio tra gli 11 titolari, potendo vantare una panchina altrettanto valida con talenti rodati del calibro di Alex Sandro (entrato al minuto '85), e talenti in erba come il giovane McKennie (entrato al '69). A centrocampo poi il duo Rabiot- Arthur ha dimostrato di essere per certi versi complementare: se da una parte il francese è ottimo per le incurioni offensive, il brasiliano ha stupito per la padronanza nella gestione della palla e nella visione di gioco. Attacco infine affidato a Ronaldo (autore di una doppietta) e Morata che, dopo le sfide contro Spezia e Lazio, hanno dimostrato di sapersi trovare a meraviglia.  

Insomma, se da una parte le scelte di Pirlo potevano essere interpretate alla vigilia della sfida come un rischio, (soprattutto se si pensa che si son visti in campo ben 9 giocatori reduci dalle fatiche nazionali) il risultato non ha lasciato dubbi. La squadra ha assimilato le idee del mister bianconero ed ha dimostrato di essere amalgamata sia in fase difensiva che offensiva, attraverso numerose manovre avvolgenti che hanno lasciato ben poco spazio ai cagliaritani, soprattutto nel primo tempo. 
Se il mister bianconero riuscirà a limare gli ultimi difetti (come ad esempio il numero di contropiedi in cui è mancata l'acuto finale) di certo si assicurerà una permanenza ben più lunga di quella prospettata fino a qualche mese fa.