"Provarci sempre". Due semplici parole, ma completamente rappresentative del percorso Rojiblanco in Europa League, nonchè usate da Simeone per definire il suo "Cholismo". L'uscita dalla Champions è infatti risultata un incentivo per arrivare al sollevamento del trofeo tanto atteso da tifosi, giocatori e dal Cholo. Proprio lui, segregato in tribuna ad osservare da lontano per la squalifica da scontare, è ufficialmente il Re delle Coppe: 4 finali e 6 trofei in 7 stagioni con il suo Atletico. Ancora una volta, ha reso grande questo club, incrementando il palmares. 

La magia celata dietro la vittoria contro il Marsiglia di Garcia va ben oltre tutto ciò però: questo è stato infatti il primo ed ultimo trofeo vinto da Torres con il suo Atletico da giocatore, a cui dirà addio domenica 20 maggio. Un trofeo che vale più di ogni cosa, desiderato ardentemente ed ottenuto, con la sua squadra del cuore, quella che lo ha conquistato da bambino e che continua a permanere. 

Immagini poetiche hanno coronato questo sogno del Niño Torres. Gabi, infatti, capitano ed autore della terza rete, capendo l'importanza del momento, ha deciso di far sollevare proprio a lui il trofeo, lui che è l'Atletico, simbolo e storia rojiblaca. L'emozione, così intensa, era leggibile nei suoi occhi, gli stessi di quel bambino con le lentiggini che sperava in un finale così, eroico, di quelli che verranno tramandati di generazione in generazione per far restare nel tempo il suo nome, Fernando Torres, detto el Niño.