Questo, più che un articolo è una lettera d’amore.
L’amore che, come me, molti avranno provato per il proprio idolo. Il mio non è di certo uno qualunque, anzi, è speciale in tutto.
Lui, una leggenda del calcio, un uomo che ha il cuore di due soli colori: il rosso e il bianco. 

Speravo che questo giorno non arrivasse, ci credevo davvero, il mio cuore si è illuso che tutto sarebbe andato per il verso giusto, ma non è stato così. Oggi lo hai detto davvero, hai davvero detto che questa è la tua ultima stagione all’Atlético da giocatore.
Che dire? Sei stato il primo che guardavo con gli occhi luccicanti dall’ammirazione. Il primo che influenzava le mie scelte ai videogiochi, quando dovevo decidere che squadra usare, perché per me eri e resti il più forte di tutti.
Tu mi hai anche ispirata più di una volta, come tifosa e come donna: se sono così, lo devo anche a te.
Tu, che non hai mai mollato, ci hai sempre creduto, con in testa un’unica maglia, da sempre e per sempre; tu, con lo stemma stampato sul cuore, quello stemma che ami da tifoso e da giocatore.
Tu che hai cominciato da bambino, con tuo nonno che ti ha trasmesso la fede rojiblanca; tu che eri l’unico a supportare questa squadra scegliendo la via più difficile, ma anche quella più gratificante; tu che hai realizzato il tuo sogno giocando con quei colori addosso; tu che sei entrato nella storia dell’Atletico; Tu, che sei molto più di tutto ciò.
Tu infatti, caro Niño, SEI L’ATLETICO. Sei l’essenza del calcio puro, quello di una volta, dove c’era chi teneva davvero ai tifosi, al club, non pensando ai soldi, ma ai valori, alla gente, a ciò che stava dietro l’idea della squadra in cui si giocava. E fai male a me, come a tutti quelli che ti vedono come ti vedo io, perché sapere che dal prossimo anno avrai di nuovo un’altra maglia addosso, una che non è quella dei Colchoneros, mi spezza il cuore.

Non può finire tutto così. Non deve finire tutto così.  Da dopo quel maledetto infortunio al Liverpool non sei stato più lo stesso per certi versi, è vero, ma nella mente di tutti sei sempre tu, quella leggenda che ha vinto tutto il vincibile o quasi, battuto record su record, che ha fatto sognare chiunque la vedesse giocare. Sei colui che è tornato a casa dopo anni di distanza, tornando a sorridere e sentire quell’emozione che solo l’Atlético ti sa dare.
Io non ci crederò fino a quando non lo tasterò con mano, perché in me resterà sempre una speranza, seppur ormai minima, di non vederti andar via, ma di vederti chiudere come calciatore nel tuo club, la tua casa, la tua famiglia.  Detto questo, mi godrò ogni singolo secondo che passerai in campo, ogni cosa che farai, e ti sosterrò, come ho sempre fatto e come sempre farò, pregando Dio di poterti incontrare un giorno, perché è uno dei miei sogni nel cassetto, che verrà accantonato per ora, ma che resta lì, indelebile, e prima o poi uscirà e diventerà realtà. 

Queste parole non incarnano neanche minimamente ciò che provo per te e ciò che penso di te, ma sono tutto ciò che sono riuscita a scrivere, con un nodo in gola e le lacrime agli occhi.  Ora godiamoci questi ultimi momenti, e portiamo a casa l’Europa League, per chiudere in bellezza.   Ricorda chi sei e non cambiare mai, perché nella mia mente e nel mio cuore resterai sempre così, speciale, semplicemente el Niño Torres. Áupa Fernando Torres!

Siempre contigo Veronica