Ho riflettuto molto durante questa stagione. All'inizio siamo partiti forte, forse anche grazie a un calendario favorevole. Eravamo in testa, avevo buone sensazioni. Sapevo che ci sarebbe stato un momento di difficoltà perché a segnare erano sempre gli stessi e eravamo privi di alternative. Confidavo però in Spalletti perché è stato in grado di dare solidità alla squadra, la difesa reggeva e ha retto bene. Sapevo che avremmo faticato a portare a casa punti nel girone di ritorno ma non credevo che la forza mentale aquisita nel girone di andata potesse diventare un problema in quello di ritorno. Il gatto che specchiandosi vede riflesso un leone è simbolo del pensiero positivo. Ecco, pensavo che la mia inter si fosse trasformata da gatto a leone e che finalmente riuscisse piano piano a risalire crescendo soprattutto in mentalità, passando da un atteggiamento da provinciale a quello di una squadra vera e propria; tornando dove le compete, ma non è stato così. Da parecchio tempo, anziché solo vederlo allo specchio il leone, si sono convinti di esserlo in tutto e per tutto, e questo è stato il problema principale di questa stagione. Due partite da grande squadra, tutti che si muovono, in fase difensiva così come in quella offensiva, un orchestra che fraseggia e crea molte occasioni da gol: parecchie volte è stato uno spettacolo. Il gattino si vede leone e tira fuori tutto quello che ha a disposizione, forse anche di più, proprio grazie alla filosofia del pensiero positivo. Succede però in seguito che il gattino si convince in tutto e per tutto di essere un leone, e voi direte: dov'è il problema? Beh, se sei convinto di essere un leone allora ti misuri con i leoni, non con i gatti. Ecco dove sta l'errore: è un semplice peccato di arroganza. L'inter gioca con sufficienza perché sebbene allo specchio veda un leone attorno a se vede dei gattini e li sottovaluta pensando di essere ormai forte a sufficienza. Stasera è successa la stessa cosa. La partita scorsa, giocata contro l'Udinese, da leoni, ha portato una brezza positiva, come sempre dopo prestazioni da 3 o 4 a zero. Al bar con degli amici ho pronosticato la sconfitta perché ero certo che avrebbero giocato con sufficienza e così (purtroppo) è stato. Questa Inter non è pronta per la Champions; per il semplice fatto che non è squadra. Una squadra, una forte, è in grado di soffrire e di mantenere la lucidità necessaria a ribaltare un gol. Con tutto il rispetto per il Sassuolo, oggi non si poteva perdere, in nessun caso! Se ognuno avesse giocato da persona adulta, matura, ma soprattutto umile, non ci sarebbe stato alcun problema a ribaltare il risultato. Ma, come è già accaduto più volte, siamo stati incapaci di stanare l'avversario, di farlo uscire dalla propria area di rigore nonché di effettuare la scelta corretta. Ho visto una miriade di dribbling effettuati nel momento sbagliato, stesso discorso per i passaggi. Anziché provare a vincerla da solo dovresti costruire un'azione che ti permetta di fare gol, con i tuoi compangi: chi segna non è importante, l'importante è segnare. Come è possibile lasciarsi prendere dal panico quando c'è tutto il tempo di ribaltarla? Insomma, ripeto, con tutto il rispetto per il Sassuolo ma ragazzi; è il Sassuolo mica il Real Madrid. Bastava vincerla e andare a giocarsela contro la Lazio. Non avrei detto nulla se le avessimo prese, sudando e dando l'anima a Roma. Nessuno avrebbe detto nulla se non fatto i complimenti per averci provato fino alla fine. Ma così non ci sto!!! Mi sento preso in giro e sono schifato da tanti nostri giocatori. Il peggio è che ho la netta sensazione che si sgretoli tutto in un attimo, che dalla mancata qualificazione alla champions ci potremmo trovare nella malaugurata situazione di vendere Skiniar e forse anche Icardi ed essere punto e a capo. Icardi ha sbagliato oggi, ma quanti gol ha fatto con l'unica palla buona che gli è capitata? Ci rendiamo conto che ha fatto 99 gol con una delle peggiori Inter degli ultimi 30 anni? Skriniar si è dimostrato un pilastro, giovane, forte, con un futuro davanti e noi che facciamo? Abbiamo la qualificazione della champions a portata di mano ma siamo in grado di buttarla alle ortiche.. Qualcuno dovrà pur farsi qualche domanda; ma purtroppo a pagare potrebbero essere quelli che ne hanno meno colpa. Una cosa è certa, quelli che ne pagheranno le conseguenze più di tutti sono quelli che davvero di colpa non ne hanno alcuna, ovvero noi tifosi. Record di presenze, in 70'000 allo stadio per vedere i tuoi beniamini che, anziché superare il penultimo ostacolo, le prendono da una squadra che ha sfiorato la retrocessione. C'è bisogno di aggiungere altro?