Dopo l'eliminazione in Champions scrissi che il tifoso juventino se la sarebbe dovuta prendere solo con il proprio allenatore nonché con la sua mentalità retrograda che non fa ormai più parte di questo calcio: ieri sera ne ho avuto la conferma.
Sentir parlare Allegri nel dopo partita commentando la prestazione delle due squadre e ponendola allo stesso livello è stata una cosa irrispettosa nei confronti dei propri tifosi, un insulto alla loro intelligenza. Il Napoli ha vinto 1-0 con un gol allo scadere, ma non stiamo parlando di un solo episodio. Ha avuto il controllo costante del gioco, ha creato e avuto più occasioni (Juve 0 tiri in porta) da gol e non a caso ha timbrato proprio Koulibaly.
Già, quel mostro alto quasi due metri che è bastato ad arginare l'attacco juventino, DA SOLO! Higuain sembrava impotente davanti a questo gigante e Dybala? Non pervenuto.
Koulibaly ha giocato molto bene, oltre alla marcatura, rispetto a Chiellini lui ha pure i piedi buoni e sul colpo di testa è salito a 2.58m e ha insaccato di potenza pura, un gran gol. È vero che è stato lasciato solo ma è altrettanto vero che da marcare è difficilissimo. Ecco, per me questo non è un semplice episodio e proprio per questo voglio ulteriormente puntare il dito contro Allegri. Ieri sera era una partita da vincere perché essere a +7 ti avrebbe garantito di affrontare le restanti partite con del margine, margine che ora non c'è più.
Non esiste al mondo scendere in campo, nel proprio campo, e puntare al pareggio.
Questa mentalità gli ha già tagliato le gambe in Champions, ma a quanto pare non gli è servito da lezione. Allegri non diventerà mai un grande perché non osa e se non osi non vinci, del resto il detto recita: chi non risica non rosica! In Champions non si sarebbe dovuto accontentare del pareggio perché un gol al 90' te lo devi aspettare, tralasciamo il fatto che sia arrivato su rigore, un gol allo scadere te lo devi semplicemente aspettare.
Sapendo poi che con quel gol sei a casa, DEVI effettuare i cambi e provare quindi ad arrotondare ulteriormente il risultato diminuendo di conseguenza il rischio eliminazione anche perché Cuadrado li avrebbe retti 50 minuti, 20 di partita e gli eventuali 30 dei supplementari. Invece no, lui puntava ai supplementari così come ieri si sarebbe accontentato del pareggio e che cosa è successo? Che quel famoso gol, che ti devi semplicemente aspettare al 90', è arrivato di nuovo, non su rigore, non su rovesciata, ma un normalissimo colpo di testa su calcio d'angolo e la parita è persa. Anche se fosse riuscito a pareggiarla sarebbe stato un punto a testa e quindi anziché +1 sarebbe stato un + 4, ne perdi una e pareggi l'altra contro Inter e Roma e la frittata è fatta.
Ora si ritrova a doverle vincere tutte per forza, Roma e Inter non saranno partite facili, ma neanche Bologna e Verona. Credo che lo scudetto lo abbia perso ieri perché con questa mentalità non si va da nessuna parte e per le prossime 4 partite servirebbe una mentalità vincente, servirebbe osare di più, servirebbe rischiare per poter rosicare ma a quanto parte questo modo di pensare non è nelle corde di Allegri.

Se fossi juventino mi arrabbierei molto e mi sentirei insultato dalle parole di ieri sera. Una squadra che vince da 6 anni consecutivi DEVE dimostrare che non lo sta facendo per mancanza di avversari ma per la propria forza. Ieri sera invece mi è sembrato che questa forza stia piano piano scomparendo e che gli avversari non sono più tanto scarsi in fondo, perché siamo sinceri: Inter e Roma possono fare risultato contro la Juventus e ne hanno tutte le intenzioni vista la corsa Champions. Da anni non si vedeva un finale di campionato tanto interessante, sia per il vertice sia per la corsa Champions. La domanda che mi pongo ora è una sola, sono migliorati gli avversari o piano piano la Juve sta perdendo i pezzi? Credo che il tifoso juventino non possa dormire sonni tranquilli né ora né durante l'estate perché la squadra è da rifare. La difesa è vecchia, i terzini sono da sostituire il centrocampo (salvo Pjanic) fragile e l'attacco un incognita.
Aggiungiamoci un allenatore che ha dimostrato di saperci andare vicino, ma che quando davvero conta è privo della giusta mentalità ed ecco la ricetta perfetta per un punto interrogativo grande come una casa. L'unica certezza, nel bene o nel male, è che la nostra scarsissima serie a è l'unico campionato ancora interessante in tutta Europa, dove non c'è chi vince con largo anticipo.
Buona fine di campionato a tutti e che vinca il migliore.