I campionati di calcio di tutta Europa vivono un anno stranissimo. Quasi tutti conclusi a ridosso dell’agosto e già pronti a ripartire a settembre. Se le società hanno un così ridotto lasso di tempo per organizzarsi, sotto ogni aspetto, chi scenderà in campo o in panchina deve affrontare una sfida sportiva non da poco. Infatti, la pausa da la vecchia e la nuova stagione è pressoché inesistente. Questo comporta diversi problemi. Primo fra tutti la condizione fisica. Ma per gli allenatori c’è un problema non da poco: finestra di mercato pressoché inesistente e rischiano di dover allenare calciatori dal rientro prestiti che non volevano e di non allenare giocatori che avevano richiesto.

In casa Samp la situazione, tutt’altro che facile da oltre un anno, è l’esempio più tangibile dell’impossibilità di avere certezze.

Prima di tutto l’aspetto societario. Un presidente contestato come mai prima d’ora nella storia del club, un CDA che ha di fatto rotto con parte della dirigenza storica e una non ben chiara volontà di vendere. Orami è un anno da quando Dinan-Vialli sembravano destinati ad essere padroni della Sampdoria. Da allora la situazione sembra solo che essersi aggravata o comunque non si è di certo stabilizzata. Questa situazione si riversa, ovviamente, sulle scelte della rosa. Gli unici punti fermi sono Ranieri e Quagliarella. Uno leader di una salvezza tutt’altro che scontata e facile da raggiungere e l’altro punto di riferimento di squadra e tifosi.

Ma oltre a loro due? L’addio di Linetty ha fatto discutere, quello ormai probabile di Ramirez forse lo farà ancora di più. Questi due giocatori, fondamentali per la salvezza, sono stati presi come simbolo di quella che il tifosi più educati definiscono incompetenza programmatica: non si doveva lasciarli a questo punto con il contratto in scadenza. Parlando di contratti ha fatto anche discutere il modo in cui Yoshida, nuovo idolo del popolo blucerchiato, ha ottenuto il rinnovo. Infatti, il difensore del Sol Levante ha esercitato una clausola contrattuale bypassando la trattativa, quasi sicuramente al ribasso, della dirigenza blucerchiata. Rimanendo in reparto difensori torna per l’ennesima volta dai prestiti Regini. A questo punto la Samp ha di fatto confermato in blocco il reparto arretrato, che sotto Ranieri non ha sfigurato, ma con l’impressione che tutti i terzini siano sacrificabili, tranne Augello, e che Colley sia di fatto messo in vetrina per il miglior offerente.

I pali invece sembrano saldamente affidati ai guanti di Audero. Il campionato del portiere scuola Juve non è stato ottimo come quello precedente, ma è impossibile ad oggi vederlo partire a causa di una valutazione elevata e della quasi certezza di non avere sostituti migliori. Passiamo ad un centrocampo totalmente impossibile da capire ad oggi.

Ramirez quasi certamente ai saluti non ha un sostituto pronto, né in casa né nei progetti di mercato. Fa specie il caso Verre. Tornato da Verona ha mercato grazie ad una stagione positiva, sembra destinato alla cessione nonostante possa essere un buon giocatore per Ranieri. E la sua eventuale cessione sarebbe anche un problema poiché le destinazione più plausibili sono dirette concorrenti dei blucerchiati. Thorsby, Ekdal, Askildsen sono le tre certezze nordiche su cui si può essere certi della permanenza. Come già previsto, Bertolacci non è stato rinnovato. E giudicarlo sarebbe stato impossibile. Poco minutaggio, qualche infortunio di troppo. Analizzati i tre quarti di rosa, manca il reparto d’attacco.

Se il 27 di Stabia è ormai destinato a chiudere la vita da calciatore in blucerchiato, del domani dei suoi compagni di reparto non vi è certezza. Bomber Bonazzoli è in trattativa per il rinnovo, ma diverse squadre pensano a lui. In particolare la Milano nerazzurra, che in lui vede non solo un ottimo ricambio ma anche un giocato rare fondamentale per le scelte di Champions data la sua militanza nelle giovanili interiste. Gabbiadini e il suo sinistro sono molto ambiti all’estero, Russia ed Emirati arabi sembrano le più concrete in termini di soldi. A frenare l’avvio di trattative sono l’aspetto economico per il club, sotto i 15 milioni non se ne parla, e il livello mediocre dei campionati che fa storcere il naso al bergamasco. È tornato Caprari da Parma, ma quasi certamente è già ai saluti. Saluti che potrebbe fare dalla parte opposta della città, infatti il Genoa è la squadra più interessata su consiglio del nuovo DS. Sarebbe un trasferimento storico, visto che l’ultimo a fare il passaggio diretto tra i due club rivali è stato Montella più di vent’anni fa.

Cosa serve alla Samp? Primo fra tutti chiarezza. Se la situazione societaria non è chiara la squadra ne risente per forza di cose. Va anche detto, per dovere di cronaca, che in Serie A i club con situazioni di società stabili, sotto tutti i punti di vista, sono forse tre o quattro. Perché tra COVID, proprietà nuove, allenatori capricciosi, allenatori inesperti e via discorrendo non si percepisce stabilità per quasi tutta la penisola calcistica. In Liguria si ha quasi l’impressione che l’unica società attualmente credibile a pieni voti sia lo Spezia. A livello di mancanze palesi, rispetto all’anno passato, si evidenziano carenze gravi a centrocampo. Linetty va sostituto ma due centrocampisti con caratteristiche complementari sarebbero solo che utili per l’undici di King Claudio. In attacco, fermo restando che si da per scontato che i tre bomber rimangano, bisognerebbe trovare un giocatore più d’invenzione e non di finalizzazione capace di fatto di essere affiancabile a tre punte più statiche ma diverse fra loro, lavoro spesso toccato a Ramirez. Il rebus meno facile da risolvere è la difesa. Non si è in grado di capire, ad oggi, se possa tenere botta in maniera più continua e soprattutto non si ha un’idea di giocatore inamovibile fra i centrali di difesa. Avere tutti intercambiabili non è un vantaggio visto che si nega un riferimento difensivo alla squadra. In un mercato pieno di dubbi, non ci sono nomi spendibili o suggeritili. Voci come il prestito di Bernardeschi se fanno eco a livello mediatico, a livello pratico non stanno in piedi. Si parla di colpi dalla Scandinavia, con il rischio di prendere giocatori acerbi o del tutto inadatti al campionato. Si è parlato di Barak e Falco, non solo per la Samp, che sarebbero già due profili più spendibili in serie A con un rischio però non da poco: prendere i migliori degli ultimi retrocessi vuol dire, di fatto, prendere un ottimo sconfitto replicando la campagna della scorsa stagione con i colpi Leris e De Paoli dal Chievo, i quali, specie il primo, non sono stati proprio ben digeriti dal pubblico.

Le vie del mercato sono infinite e alla Genova blucerchiata non resta che aspettare e confidare in Osti e Pecini.