L'addio di Ronaldo sconvolge veramente così tanto? La verità è che ormai si sapeva da tempo che il numero 7 bianconero se ne sarebbe andato, lo aveva espresso diverse volte con malumori continui nel finale della scorsa stagione e con le dichiarazioni dei familiari intervenuti a difenderlo dalle critiche. Cosa ha forzato quella che è diventata una inevitabile rottura? Si può andare avanti con ipotesi al momento molto realistiche le quali sommate ritraggono quello che sicuramente rappresenta l'insieme dei motivi per i quali il giocatore se n'è andato.

In primis vediamo il ritorno di Allegri, tecnico per il quale Ronaldo non ha mai nascosto antipatia, uno dei pochi al mondo ad avergli chiesto di occuparsi spesso anche della fase difensiva o di essere perno di gioco, anziché finalizzatore e per uno come CR7 questo è più che un affronto.
In secondo luogo è necessario parlare delle promesse dirigenziali, Agnelli ha lasciato intendere oltre che dichiarare che ogni anno sarebbe arrivato un top player nel club per continuare a competere in champions, l'aver non mantenuto questa promessa e anzi aver dimostrato immobilità sul mercato, provata a salvare con l'acquisto di Locatelli, ha sicuramente confermato a Ronaldo l'idea di non essere più nel posto giusto, anzi nell'ambiente più che di rinnovo si parlava di una sua eventuale cessione vantaggiosa per poter ripartire con un nuovo progetto tecnico.
In molti hanno accusato Allegri della cessione di Ronaldo dicendogliene di ogni, ma vorrei sottolineare le parole dette oggi (27/08/2021) da Guardiola: "Sono pochi i giocatori, Ronaldo e Messi inclusi, che decidono dove giocare. Sono loro i protagonisti nelle trattative... Cristiano deciderà dove vuole giocare, non io o il City". Bisogna infatti inevitabilmente ricordare a tutti che Ronaldo è azienda di se stesso e come ha già dimostrato a Madrid e ora alla Juventus, se vuole forzare la sua partenza sa come fare. 

Sul futuro della Juventus si può azzardare qualche ipotesi: la volontà di rimanere competitivi nonostante una perdita così importante e non un ridimensionamento del progetto. Forse ci sarà troppo poco tempo in questa sessione di mercato per poter mettere a segno un colpo in grado di alzare nuovamente l'asticella, ma per gennaio in molti si aspettano fuoco e fiamme soprattutto per il nuovo mercato di tendenza: i giocatori in scadenza.