A oggi la Juventus è considerato uno dei 10 club più forti al mondo nonostante la rovinosa stagione attuale eppure sembrano evidenti le difficoltà di risposta riguardanti la programmazione per il futuro del club. Da una parte si vedono gli investimenti per giovani di talento, dall'altra le difficoltà di un club che non riesce a plasmare fuoriclasse e che cede alla parola plusvalenza appena ha un giocatore quantomeno buono tra le mani (vedi Kean).
Com'è possibile creare un futuro a un club che nel prossimo anno e mezzo vedrà quasi sicuramente gli addii di Buffon, Chiellini e Ronaldo e un età che inizierà a pesare per Alex Sandro (già abbastanza evanescente), Bonucci e Quadrado (anima di questa Juventus)? Per ora la soluzione Juve si limita a spendere su quelli che sembrano essere alcuni dei migliori prospetti del campionato, ma con problema importante: quando si sono fatti gli acquisti in questi anni hanno sempre preso giocatori solo in base ai loro rendimenti e condizioni contrattuali, mai in base a un possibile schema calcistico su cui basarsi.
E' questa sicuramente una delle ragioni per cui la Juventus non riesce a fare programmazione sul futuro, perchè la raccolta di figurine anche a budget illimitato (PSG docet) non dà garanzie, ma un progetto tecnico serio sì e in questo gli esempi più calzanti sono i club tedeschi. 

Una seconda ragione molto importante che precedentemente è stata solo accennata è la presenza di uno scouting che non porta a risultati, quanti giocatori che la Juventus ha pagato pochi spicci sono diventati importanti? La risposta purtroppo è 0 esattamente come i promossi dalla primavera che hanno titolarità. La terza ragione per cui la squadra bianconera in questo caso rischia di sbagliare sono i costi non più sostenibili, se non dovesse infatti l'anno prossimo qualificarsi per i quarti di champions almeno non rischierebbe il default ma quanto meno una revisione sul progetto meramente basta "su chi ci si può permettere" e chi no.

E' evidente che ci sia qualcosa da cambiare alla Juventus partendo dalla testa e finendo ai rami più capillari della società e questo cambiamento sarà necessario non solo per il bene della stessa squadra ma anche per il campionato italiano in sé dato l'assenza dai grandi palcoscenici reiterata.