La televisione in chiaro in questi anni sta subendo una grande trasformazione, sarebbe più corretto definirlo ridimensionamento.
Con l'aumento dei canali in chiaro è inesorabilmente calata la qualità generale e anche gli ascolti, spalmati per le tante proposte. Ma diminuiti anche per un cambiamento nelle nostre abitudini.
Non basta più copiare format stranieri che permettono di proporre trasmissioni nazional/popolari (discutibili) a costi contenuti, Chef (tanti...), albergatori, arredatori, meccanici, mariti e mogli traditi ecc... Tante sono le proposte a pagamento che offrono oltre a trasmissioni analoghe, film e serie TV recentissime, informazione e sport.
Le televisioni in chiaro devono spendere se intendono essere concorrenziali. Ecco quindi i diritti per la Moto GP, la formula uno, seppur in differita e notizia freschissima annunciata dallo stesso Silvio Berlusconi, molte partite in chiaro sulle reti Mediaset della prossima Champions League.

E la Rai in tutto questo? La Televisione Nazionale, che oltre alla pubblicità pretende obbligatoriamente un canone, come si pone?
Oltre a vecchi film, trasmissioni superate e al Festival di Sanremo, è possibile che in questi anni non riesca mai ad aggiudicarsi eventi sportivi di rilievo?

Anche la mia domanda è vecchia, ma che senso ha oggi pagare ancora il canone?