Una squadra vincente non la si costruisce in una stagione. Al Milan del dopo Berlusconi sta succedendo il contrario: dai ridicoli cinesi con dirigenti (Fassone/Mirabelli) che stanno facendo pagare ancora oggi al Milan le scelte avventate e tecnicamente molto discutibili della loro gestione (nonostante Mirabelli più di una volta in varie interviste abbia sostenuto di non sapere niente dei problemi che hanno portato i cinesi a perdere la proprietà, a sua insaputa) al Milan di oggi, con un importante fondo bancario a gestirlo, in attesa di trovare acquirenti che permettano al "fondo" di avere un guadagno adeguato. Purtroppo quello che emerge, sono i risultati a dimostrarlo, è che nulla è cambiato. I soldi spesi, dal mercato di gennaio 2019 ad oggi, sono stati tanti, le scelte tecnicamente sbagliate pure, come le storielle sui "paletti" economici imposti dall'Uefa, che ci sono, ma sono stati strumentalizzati a proprio comodo. "Non si può riscattare questo giocatore perché costa troppo...", ma poi spendi gli stessi soldi in mezzi giocatori inutili. "Gattuso non va bene..." e prendi Giampaolo che sarà pure un maestro ma ha un curriculum modesto costellato di esoneri.

Abbiamo il team di dirigenti più numeroso e pagato d'Italia se non d'Europa, il Presidente Scarioni, Gazidis, Massara, Maldini, Boban... Ci voleva un team di scienziati per capire che non puoi avere come punta di riferimento un attaccante trentottenne, che è stato un campione fantastico, e ancora oggi a questo modesto Milan può dare una grande scossa, ma deve avere un sostituto. il Milan, giusto per la cronaca, è l'unica squadra di serie A ad avere in rosa una sola punta centrale. Basta un raffreddore, come è immediatamente capitato con il Verona, e ti ritrovi scoperto nel ruolo. Insomma, il disfacimento di questo povero Milan sembra scientifico, un tassello per volta. La prossima stagione sarà quella dell'ennesimo anno zero, ma se si vuole veramente iniziare a costruire qualcosa di buono, si deve partire da un progetto e da dirigenti capaci. Dov'è scritto che se sei stato un campione sul campo poi sei un bravo dirigente? È un mestiere difficile che si impara negli anni. L'Inter dopo anni difficili ha iniziato questa strada, il primo tassello fondamentale è stato uno dei migliori Ds in circolazione, Marotta, poi un tecnico che non ha l'etichetta di "maestro" come Giampaolo, ma è una garanzia ed è tra i pochi a fare la differenza. Speriamo questa stagione finisca presto e senza troppi "danni" e guardiamo ancora una volta alla prossima, sperando in un vero inizio, con un progetto serio supportato dalla società e da dirigenti che sappiano fare il mestiere per il quale sono profumatamente pagati.