Quando una squadra di calcio raggiunge l'obiettivo che si era prefissata a inizio stagione, scudetto, qualificazione europea piuttosto che salvezza, è perché alle spalle c'è una società capace, seria, con le idee chiare e con i piedi ben saldi a terra. Esattamente quello che pare mancare al Milan da qualche stagione a questa parte.

Ogni anno è l'anno zero, ma l'unico zero che si raggiunge è quello degli obiettivi.
Allenatori discutibili, altri delegittimati e liquidati troppo in fretta pur di trovare un capro espiatorio. Si è poi passati da tristi parametri zero ad altri giocatori sopravvalutati e strapagati. Quello che agli occhi di tutti è sempre mancato, è stato il progetto. Oggi ci ritroviamo all'ennesimo anno zero dove per rientrare nei parametri del fair play finanziario si dovrà inevitabilmente sacrificare almeno uno degli atleti più importanti della rosa. Il nome più gettonato per il valore del cartellino è Gigio Donnarumma, bisognerà farsene una ragione, in fondo il Milan ha in rosa un ancora valido Reina che può fare da maestro al promettente classe 2000 Plizzarri.

Perché allora Maldini sta sondando il terreno per il portiere del Cagliari Cragno? E Sensi, rientra ancora nel progetto del nuovo Mister che ha giorni dovrebbe essere ufficializzato? Lo stesso Suso, nei moduli di gioco ai quali ci ha abituato Giampaolo troverebbe poco spazio. Il lavoro che spetta a Società e allenatore è tanto, il tempo passa veloce e le altre società vanno avanti. È il momento di fare se necessario un passo indietro e ricominciare questa volta con un progetto serio e obiettivi possibili non solo nella fantasia, senza ricominciare ogni volta da capo al presentarsi dei primi problemi.