Che bello è, quando lo stadio pieno... citava così una famosa canzone di Lorenzo Jovanotti e aveva perfettamente ragione, per un appassionato di calcio c’è poco di più bello che andare a vedere la partita della propria squadra del cuore.
Da qualche anno a questa parte le tifoserie organizzate si “battono” a suon di coreografie le “coreo” in gergo ultras.
Cartoncini colorati, teloni dipinti, bandierine e sciarpate colorano le curve d’Italia e del mondo come oggetto di sfida fra diverse fazioni.
Beh che dire, di sicuro un modo più bello e pittoresco rispetto a quello degli anni scorsi dove ci si colpiva quando andava bene ad insulti e sfottò e quando andava male a botte di cronaca.
Nella nostra massima categoria quest’anno si sono contraddistinte le curve di Milan e Lazio durante i rispettivi Derby, mentre in categoria minore, a parer mio, Bari e Salerno fanno da padroni, ma anche la famosa sciarpata di Avellino dà sempre grandi emozioni.

Ahimè, però ci sono anche le note dolenti: c’è chi vuole ma non può o non riesce, la prima della classe Juventus su tutte. La conformazione dell’Allianz Stadium non consente delle coreografie ben riuscite, gli ingressi agli spalti creano dei buchi che rovinano la riuscita del lavoro che però a questo punto, mi viene da dire non viene fatto con l’impegno che meriterebbe una squadra che cavalca palchi internazionali a quei livelli.
Anche la giallorossa Roma nel derby non è stata all’altezza della sua rivale.
Ma guardiamo l’Inter: la squadra nerazzurra ad oggi svolge a mio modesto parere un lavoro molto intelligente il più delle volte, ossia l’utilizzo di teloni disegnati, spesso con simpatici sfottò cartoon.
Ora, io mi chiedo, come mai la tifoseria bianconera non si comporta di conseguenza ostinandosi a comporre improbabili frasi senza riuscirci quasi mai, facendosi deridere dalle squadre rivali? Adottare La politica del telone, anche se non può considerarsi una vera coreografia, sarebbe ottimale poiché consentirebbe di avere ottimi risultati senza complicarsi la vita e darebbe alla tifoseria juventina maggior prestigio ad ogni ripresa che la telecamera gli rivolge durante la lettura delle formazioni in partite importanti sul campo di casa loro.
Un particolare appunto va fatto alla coreografia della curva di Firenze fatta per celebrare il loro capitano scomparso. Un semplice Davide 13 su uno sfondo tutto viola, che magari non ha eguagliato altre squadre a livello di perfezione, ma le ha superate tutte a livello di umanità. 

Che dire... questione di “coreo”.