Anni di sfottò, di prese in giro, di pura irrisione calcistica. Gli anni di "vabbè cosa lo guardiamo a fare il campionato, tanto finisce sempre alla stessa maniera, guardiamo la premier che fa divertire sul serio, la liga che vanta i due migliori giocatori del mondo, due alieni, persino la Bundesliga sta diventando più competitiva della nostra serie A". Gli anni in cui vantare la presenza della Juve in Champions e il suo ottimo cammino europeo sembrava costituire l'unica consolazione alla monotonia, allo sfacelo del nostro campionato, che è stato troppe volte posto ai margini e beffeggiato dai rivali europei (inglesi e spagnoli in primis). Nessuno nega che negli ultimi anni il nostro campionato, facendo particolare riferimento alla lotta scudetto, sia stato tutto meno che competitivo, con Roma e Napoli che sì, ci hanno sempre provato e talvolta ci sono anche arrivate molto vicine, ma la formazione bianconera ha sempre dimostrato di avere qualcosa in più delle rivali, una, forse due spanne oltre. Che questo "qualcosa" sia stato rappresentato dalla maggiore lunghezza della rosa, l'abitudine a vincere, che sia stata tutta questione di mentalità o tutto questo insieme, nessuno lo sa per certo. Certo è che con il declino dell'inter post triplete e un Milan che a fatica riusciva a conquistare un posto nell'Europa "cadetta" la Juve aveva spesso vita facile, a discapito di un campionato noioso e quasi privo di emozioni con lo stesso epilogo da sette anni a questa parte. Ma ora basta! Ciò che è stato è stato, ora appartiene al passato, una fetta di passato che eccetto qualcuno, non ricorderemo piacevolmente. Sentir brontolare qualche tifoso juventino per l'eccessiva facilità con cui la squadra bianconera riusciva puntualmente a conseguire il titolo, direi che è anche troppo per dimostrare che qualcosa deve cambiare sul serio. E col senno di poi, dopo un'estate di certo non come le altre, dopo un'estate in cui se un giorno non succedeva niente, non c'erano botti di mercato, ci si arrabbiava anche perchè abituati troppo bene, un'estate da non dormirci la notte nel vero senso della parola, in cui le notti insonni non dipendevano soltanto dall'ansia di un esame o dal mal di stomaco, ma da un possibile colpo di mercato, mi sento di dire che qualcosa, almeno apparentemente, sta cambiando davvero. Un punto di partenza, è chiaro, ma finalmente uno scatto di reni decisivo per il bene di una singola squadra come di tutta la nostra serie A. E dopo un'estate così scoppiettante, cosa potrà succedere, cosa potrà cambiare, quali scontri e duelli renderanno frizzante il campionato italiano. Ragioniamo un po'insieme.

 

UNA DI TROPPO: come in una corsa a ostacoli, pieno di ruzzoloni, di cadute improvvise, di sorpassi avvincenti e controsorpassi altrettanto interessanti, uno spalla a spalla destinato a durare da qui fino a Maggio, tanto alla fine cosa abbiamo di meglio da fare? Una gara di bocce (paragone coraggioso che molti non accetteranno) colma di accostate, sbocciate, lanci calcolati e mirati per avvicinarsi il più possibile all'obiettivo. La juve, con tutto il rispetto per Roma e Napoli reduci da campionati eccellenti, quest'anno sarà meno lepre e le sue avversarie, in riferimento alle due milanesi, meno tartarughe. Nel senso che questa volta davvero la squadra di Allegri, dovrà più degli altri anni guardarsi alle spalle, correre più degli altri, evitare distrazioni e inutili pit-stop che possono risultare fatali. Ah già che ci siamo, a proposito di Juve...se nel caso qualcuno meno attento di altri fosse rimasto all'oscuro del vero colpo dell'estate, beh si trova nel posto giusto. E' successo davvero: al di là della famosa standing ovation del 3 Aprile che ormai, nonostante il deludente epilogo sul campo, si appresta ad essere per i tifosi bianconeri una sorta di festività religiosa, è inutile negare che quei due signori in giacca e cravatti la cui nomina viene sminuita attraverso la formula "ds" sono stati ds sul serio. Ma non nel senso di direttori sportivi, ma come acronimo di "dovete stupirci". Credo che un nome a caso, un ragazzino pompato che non ha mai dimostrato nulla in anni di carriera come Cristiano Ronaldo possa bastare ad esaudire le richieste del popolo juventino. Non solo lui:Emre Can del quale già si parlava da tempo, Cancelo, poi il clamoroso ritorno di Bonucci, che si sa, al di là di una stagione tutto meno che esaltante, quanto possa far bene di fianco ai suoi storici compagni di reparto, hanno reso la juve, non solo la primissima canddata per lo scudetto (e chi sennò?) ma probabilmente anche la squadra più competitiva della Champions League. Sorge spontaneo un dilemma: ma se la juve prende Ronaldo e parliamo ancora di concorrenza, le altre squadre chi hanno preso, Messi e Mbappè? Non proprio. Ma chi se la sente di escludere questa Inter dalla lotta per il titolo dopo innesti a mio avviso clamorosi (oltre alle qualità dei giocatori, veri e propri affari) come Nainggolan, il ninja riconsegnato al suo Maestro Sprinter Spalletti che più ne ha saputo valorizzare le caratteristiche, Vrsaliko, De Vrij, Asamoah, importani giovani come Lautaro Martinez e Keita Balde, ditemi chi se la sente? Qualcuno azzarda, qualcuno sogna e dice sia il ritorno della grande Inter. Rimaniamo con le radici piantate al terreno, rispondete, chi se la sente? Andiamo avanti, veniamo al Milan. Attenzione, è mio dovere farvi sapere che non ho impostato l'ordine delle squadre in base a un pronostico di classifica, anzi. Diciamo che francamente la formazione di Gattuso parte indietro rispetto alle altre quattro concorrenti, perchè ancora acerba, non molto rodata e incompleta in alcuni reparti. Però è una delle storie più belle di quest'estate e vi spiego perchè. In quanti, neanche un mese fa immaginavano una svolta simile? L'esclusione dall'europa league per motivi finanziari, che poi magari un giorno la signora FIFA ci spiega il criterio di assegnazione delle pene, era stata un fulmine a ciel sereno, dopo un sesto posto guadagnato sul campo, nonostante un campionato non da dimenticare ma neanche da dipingere di rossonero la madonnina. Poi una sentenza fa tornare la pace negli animi di migliaia di tifosi, tanto per ricominciare a dormire tranquilli. Poi ecco un altro mago che decide di svegliare di nuovo tutti, che irrompe il silenzio, mosso da passione e voglia di dimostrare che anche se più "pischello" e inesperto ripettto agli altri maghi, proviene sempre dalla stessa scuola. Leonardo decide che le vie di mezzo a lui non vanno, o Lucifero o paradiso e allora no, Higuain e Caldara (a sostituire un Bonucci che di Bonucci aveva solo il nome) non sono un sogno per nulla, Bakayoko e l'ottimo Castillero dimostrano che il vento sta cambiando per davvero,e chissà se la piacevole tempesta abbia deciso di fermarsi qui, oppure no. Capitolo Roma e Napoli: due squadre, a proposito di "accostate" che amano andarci vicino a quel dannatissmo boccino. Poi sono costrette a cedere davanti al campione, quello esperto, allenato, abituato a vincere, che magari per un bel pezzo di gara se la prende anche comoda ma che alla fine la spunta sempre con successo. La prima, la squadra capitolina, che da un paio d'anni a questa parte vede la sua rosa stravolta, con la cessione di uno/due pezzi da novanta a favore di altri tasselli, ottimi giocatori a prezzi stracciati o promesse irrinunciabili ai queli Monchi non sa mai dire di no, i napoletani direbbero che "sono la morte sua". Vedi in questo senso Under, Kluivert, Bianda, quasi Malcom, Cristante, Pellegrini e siamo pronti al resto, nel caso la cosa dovesse avere un seguito. Molti tifosi che definire scettici sarebbe un po'come dire che "Ronaldo è bravino", cioè un eufenismo appunto, hanno già giudicato anche questo mercato come fallimentare per via delle eccessive scommesse del "barbone di Siviglia" a fronte di due cessioni, come quelle di Nainggolan e Alisson, davvero pesanti. La mia risposta? Tornate un pò indietro nel tempo, ma non a Falcao e Di Batrolomei, e neanche a Totti se è quello a cui state pensando. Tornate indietro di un paio di mesi, ricordatevi di dove siete arrivati la scorsa stagione e abbiate fede. POi se si vuole fare un discorso più specifico, al di là della porta, credo che la roma con l'imminente acquisto di Nzonzi si sia rafforzata in tutti i reparti, attacco compreso dove l'acquisto vero Monchi l'ha fatto l'anno scorso e ora sembra, in questo precampionato, essersi scrollato di dosso quella travolgente insicurennza che lo danneggiava e che ora sembra più agguerrito che mai per andare a giocarsi il posto al centro dell'attacco. Abbiate fede! La seconda, la società partenopea è quella inconfutabilmente reduce dal campionato migliore, per gioco, efficacia e meccanismi che funzionano alla perfezione, che poi ha dovuto gettare la spugna a causa di quattro pneumatici troppo usurati perchè usati appunto troppo, in mancanza anche di un pronto ricambio. Un cambio di allenatore può cambiare tanto, è vero, l'artefice di quella macchina perfetta ora non c'è più, a dirigere quella piacevolissima orchestra d'archi non sarà più lui, qualche musicista è anche cambiato, qualcuno ha abbandonato, qualcuno è arrivato. Ma se il Napoli ha perso un top player, l'autore del sogno quasi realtà, ne ha preso un altro che di trofei ne sa qualcosa. E se almeno momentaneamente il direttore decidesse di far affidamento sulle vecchie sinfonie, in attesa di fare più "sua" l'orchestra d'archi? E se i nuovi arrivati, nonostante un curriculum non eccezionale, nonostante alla Scala non ci siano andati mai, facessero davvero la differenza? E se il fatto di trovarsi per la prima volta dopo tanto tempo al di fuori dei riflettori costituisse non un punto debole ma un vantaggio? Qualcuno disse: lo scopriremo solo vivendo! Io dico: il Napoli dalla lotta scudetto/champions non lo escludo manco per niente.

 

E POI? E poi ci sono loro, le "solite". Le due squadre più belle e rognose del campionato da qualche anno a questa parte, le più sottovalutate e fastidiose, quelle che più che un filo da torcere alle big hanno dato un bel gomitolo da srotolare. Tanto che alla fine big ci sono diventate anche loro. Siamo Lazio e Atalanta e se vuoi vincere devi passare da qui, prego! Grazie a due guide esemplari, meccanismi perfetti e soprattutto ottime scommesse che alla fine si rivelavano giocatori eccellenti (Milinkovic Savic, Luis Alberto, Caldara, Kessiè e Cristante su tutti) forse anche esaltati, specialmente nel caso dei nerazzurri, dal gioco dei rispettivi club, sono sempre lì che oscillano tra il quatro e il quinto posto, all'inzio contro le previsoni, poi diventate una certezza. E bravo chi le sposta di lì, sono due cartoni di quelli che dici " e vabbè faccio da solo tanto che ce vo" e poi scopri che sono pieni di sassi, pesano più del normale e sono fissati al suolo col cemento armato. La sfida è sempre aperta, il successo tutt'altro che assicurato. E ancora le scommesse, quelle che non te l'aspetteresti mai, ma corrono più del previsto, magari facendo leva su giocatori presi troppo poco in considerazione, su altri giocatori "rinati" che finalmente trovano la loro dimensione, oppure su ottime intese, o ancora sulla vivacità di chi sa di poter sognare. Quest'anno mi sento di inserire in questa categoria, per ora solo due squadre, Fiorentina e Parma. Cosa c'entra la Fiorentina? Avete ragione, sorpresa neanche tanto, alla fine è sempre stata lì tra il settimo e l'ottavo posto. E la spiegazione sta tutta qui. Dopo la conferma di ottimi giocatori tra i quali Simeone, Chiesa, Veretout e Milenkovic, dopo una campagna acquisti di quelle che i tifosi viola non vivono tutti gli anni, con ottimi innesti come Pjaca, Mirallas, la scommessa Gerson, l'ottimo Lafonte e atri ancora, perchè accontentarsi? Ho scelto di inserire anche il Parma perchè sono convinto che delle tre neopromosse sia quella che possa far meglio di tutte. Ovviamente non parlo di lotta per un piazzamento europeo, sia chiaro, e probabilmente neanche di decimo posto, per ora sarebbe da pazzi anche solo pensare una cosa simile. Ma una salvezza più che tranquilla si, pareggi sofferti con qualche big perchè no, la speranza di rientrare nella parte di sinistra, a questo punto, perchè no? SOgnare è lecito, e a Parma lo sanno bene, e se non loro, quelli della cavalcata trionfale dalla serie D alla massima serie, chi? E poi dopo un mercato da Inglese, da Galano, da Rigoni e Bruno Alves e una rosa già forte, ancroa di più. E poi c'è la divertente lotta retrocessione, per cui non me la sento di fare pronostici anche perchè dire che "tanto il chievo rimane in A" sarebbe troppo semplice. LA battaglia all'ultimo pelo che spesso vede coinvolta numerose squadre e che magari ti tocca da vicino anche solo perchè "peccato, quella squadra mi stava proprio simpatica". Non tutti quelli che tifano una big chiaramente possono capirlo, ma è un conflitto, come quello per il titolo, altrettanto affascinante

 

Quindi che rimane da aggiungere, direi niente, se non quello di vivere, goderci e respirare il più possibile questa vittoria, perchè Ronaldo alla juve non è solo la vittoria dello juventino, gli ottimi acquisti di Inter, Milan e Roma sono gli ottimi acquisti che fa la Serie A e non solo loro, perchè da sopra a sotto, finalmente sarà una sabbia mobile costante, c'è chi sale e chi, purtroppo, scende. Da casa mia è tutto, la parola passa al campo. Ah e un'ultima cosa, finalmente posso ora: BENTORNATA SERIE A!