Partiamo da un dato di fatto che non si può discutere: i tifosi juventini non devono alcunché a Cristiano Ronaldo.

Atterrato a Torino come il tassello mancante per la conquista della sospirata Coppa ha caricato su di sé tutte le speranze e i sogni dei tifosi di poter finalmente rialzare al cielo il trofeo dopo 7 finali finali perse ed un paio di queste, portano proprio la sua firma, quando da avversario ha punito la Juventus come la ormai storica rovesciata con i difensori bianconeri che ammirano il gesto tecnico impotenti.
Ma nella sua storia bianconera il Pallone d'Oro portoghese ha influito molto meno di quello che ci si aspettava all'annuncio che ha fatto inorgoglire tutto il mondo juventino ed alcuni amanti del calcio anche di tifoserie avverse. 
A parte la strepitosa partita contro i suoi rivali "personali" dell'Atletico Madrid, l'apporto dato da CR7 alla causa bianconera non è stato superiore ai vari Vucinic, Matri, Tevez o Zaza.
Penso questo perchè nonostante i suoi 5 palloni d'oro, gli oltre 700 gol realizzati in carriera e gli svariati record che è riuscito ad infrangere in questi anni, Ronaldo ha contribuito con 26 reti in 41 presenze in serie A (statistica paragonabile a quella di Tevez con 39 reti in 66 partite) e con 7 reti in 13 partite in Champions League, ma solo la tripletta messa a segno al ritorno degli ottavi contro l'Atletico ha dato un senso ad una operazione da centinaia di milioni che in molti reputano un suicidio gestionale, le altre segnature europee infatti non hanno influito in maniera decisiva ai fini del risultato.

Detto questo la figura di CR7 alla Juventus ha influito più in termini mediatici che sportivi, con l'aumento d'interesse da parte della stampa estera, il numero dei followers nei vari social e le entrate dovute ai vari sponsor e gli incassi delle partite, ma di questi aspetti al tifoso non importa quasi niente; lui si aspetta la prestazione che faccia sussultare, il gol da cineteca, l'esultanza sotto la curva dopo una vittoria, ma soprattutto al tifoso juventino interessa vincere la Champions.
Cristiano Ronaldo è stato acquistato per riportare a Torino la Coppa dopo quasi 25 anni, non per aggiungere un altro scudetto alla collezione, non per fargli vincere la classifica cannonieri né tantomeno per vedere i suoi innumerevoli tentativi su punizione senza successo.
In questa stagione il fuoriclasse portoghese paga l'idea di calcio di Sarri che non prevede un leader che accentri il gioco su di sé, ma premia la manovra avvolgente e la coralità di tutti i giocatori a partire dal portiere e per chi era abituato ad essere la primadonna su tutti i palcoscenici che calcava, il prezzo da pagare è alto e si traduce in prestazioni sottotono, scarso feeling con i compagni, sostituzioni e mancate convocazioni, tentativi quasi disperati della ricerca del gol anche a discapito di un assist vincente e cosa quasi inevitabile, vista l'impalpabilità sul campo, future panchine per far giocare chi, come Paulo Dybala o Higuain, quando chiamati in causa hanno sempre fornito prestazioni di altissimo livello o gol decisivi.

La Joya ed il Pipita, proprio loro che dovevano essere i grandi sacrificati nel mercato estivo e che invece con grande determinazione sono voluti rimanere a Torino, hanno preso l'attacco juventino per mano e lo hanno condotto in testa delle classifiche di Seria A e del girone di Champions, proprio loro che erano più volte stati criticati per i risultati personali della passata stagione per mancanza di continuità e per il mancato apporto nelle vittorie. Questo inizio di stagione sono stati la vera "sorpresa" del mercato della Juventus, la loro mancata partenza o la loro conferma, a seconda di come la si voglia guardare è stata fondamentale per dare a Sarri le alternative giuste per risolvere le partite che sembravano dirette verso un risultato negativo, Higuain con un lavoro di sacrificio che molto ricorda il Mandzukic delle passate stagioni e Dybala che con numeri e gol da vero genio del pallone è riuscito a riconquistare tutto il popolo bianconero. 
Senza dar meno valore a colui che più ha giovato della presenza di Sarri nel nuovo assetto bianconero vale a dire Miralem Pjanic, completamente un altro giocare, tempi di gioco perfetti, aperture e passaggi illuminati e una continuità realizzativa pur non essendo più il legittimo esecutore dei calci di punizione, una metamorfosi che ha giovato a tutta la squadra e specialmente ai suoi compagni di reparto e per ultimo, ma non per ordine d'importanza Cuadrado, ormai un idolo del popolo bianconero, con lui si è potuto sopperire ai vari infortuni dei terzini sulla fascia di destra riadattandosi al suo ruolo d'origine e dando un perenne apporto alla manovra d'attacco con ottimi risultati.

Questi sono i giocatori che hanno permesso alla Juventus di Sarri di tenere testa all'Inter in questo inizio di campionato, sopperendo anche ai cali d'identità di Cristiano Ronaldo che, rimane pur sempre un gran giocatore, ma che ormai dovrebbe capire che a Torino lui è un giocaore come gli altri e non più l'attaccante migliore del mondo e di conseguenza, quando gli viene preferito un compagno di squadra a gara in corso per l'ennesima prestazione deludente, pensare che prima delle sue statistiche vengono il risultato e la gioia dei tifosi.