Le immagini mostrano 11 uomini in divisa bianca al Dall'Ara, ma fin da subito il Milan gioca in 10, dal momento che Bacca si rivela un ectoplasma, se non un vero e proprio danno ambulante; espulso Paletta, in 9; cacciato Kucka, in 8, almeno finché non viene sostituito il centravanti colombiano permettendoci di disporre di 9 unità effettive. Finalmente il conto alla rovescia si interrompe... Insomma, la partita del Milan, minuto dopo minuto, assume contorni sempre più grotteschi. Eppure, inspiegabilmente e con sensazioni fuori da ogni possibile logica, speravo, fiutato quasi un gol rossonero puramente casuale. Mia personale abitudine è quella di supportare gli underdogs, dall'Atlético offuscato dai Galácticos, al Leicester, al Dortmund in un mondo Bayern-centrico (pur guidato dal carissimo rossonero Carletto). E la vittoria è arrivata, brutta, sporca, insensata ma ardentemente voluta, perché mai nessuno, oggi, ha mollato. Dunque, passiamo in rassegna i protagonisti. Gigio, tra i sospiri di sollievo per le imprecisioni dei felsinei ed un riflesso felino su un tiro ravvicinato, mantiene la rete inviolata. Invece, da un mese, da quando Galliani lo ha eretto a simil Nesta, per la precisione, Paletta gioca in modo irruento e si rende protagonosta di decisioni scellerate. Oggi un inutile giallo per fallo di reazione a palla ferma ed un fallo che non poteva che portare il secondo cartellino su contropiede avversario. Poca lucidità e, ribadisco, non da questa sera. Il dilly ding dilly dong di Ranieri potrebbe dare la scossa all'italo argentino, altrimenti non so più in cosa sperare... eccetto il ritorno più rapido possibile di Romagnoli. In tutta onestà sono rimasto sorpreso da Vangioni, mi aspettavo un buco nero sulla sinistra. Nulla di trascendentale, beninteso, ma mi tremavano i polsi già a leggere la formazione titolare. I due centrali subentrati, per non essere mai stati insieme in campo e non aver mai sperimentato una qualche forma di intesa, hanno giocato bene. Abate dal canto suo ha lasciato Paletta troppo solo più volte, nonostante fosse ammonito; in aggiunta, ha sbagliato diversi appoggi, semplici o meno. Anche lui, però, ci ha messo l'anima per difendere il punto che stavamo conquistando. Locatelli secondo me gioca troppo in orizzontale, sembra Montolivo 2.0... c'è tempo per maturare un atteggiamento più spigliato, però. Kucka avrebbe potuto trattenersi ma per me il secondo giallo è un'esagerazione. L'impressione è che il vigore dei suoi contrasti tragga spesso in inganno lgli arbitri, purtroppo. Pašalić croce e delizia: mai deciso, poca grinta, sovente impreciso (incluso un contropiede mal gestito) e due gol gettati nell'immondizia. Eppure, ha trovato la forza, fisica e psicologica, dopo 25 minuti in cui soffriva per dare copertura con gli altri, di farsi tutto il campo ed inserirsi nell'area del Bologna (Deulofeu aveva almeno modo di rifiatare vicino al cerchio di centrocampo prima di gettarsi all'inseguimento dei palloni sparati via dai nostri). La grinta finalmente si è vista nell'esultanza di gruppo (sparuto). Bravo Mario, e buon compleanno in anticipo di qualche ora. E, udite udite, Poli encomiabile. Fantastico. Mi rendo conto benissimo di quello che dico, ma è entrato come mai avrei pensato: difende, recupera, corre, prova sempre a scartare uno dei marcatori avversari per alzare la squadra, piglia un calcione, zoppica e ritorna in campo. Suso non ai livelli di dicembre, ma almeno più imprevedibile nel settore centrale del campo e disposto a sacrificarsi dietro e ripartire. Deulofeu l'ha vinta dando battaglia ad ogni pallone che passava dalle sue parti e gestendo con lucidità prima, portandosi verso la linea laterale, e con classe poi, attaccando all'improvviso verso il fondo, il pallone della vittoria. Chiosa: facendo passare il suddetto pallone tra le gambe di un immobile rossoblu, probabilmente intontito dalla fatica dei 90', verso l'accorrente giovane croato (come abbia fatto a scorgerlo non saprei, generalmente la visione periferica è appannata e ridotta dagli sforzi fisici). E così, lemme lemme, la sfera rotola davanti ad un Da Costa che rende orgoglioso il miglior Sid de L'era glaciale quanto a reattività. Emblematico l'abbraccio di Montella a fine match, lo avrebbe baciato, se solo avesse potuto. Infine, voto al mister rossonero: 8. Una partita in cui va tutto storto, in cui non può fare nulla se non lasciarsi andare a ripetuti sorrisi sardonici verso l'arbitro, verso i cartellini rossi, verso l'infortunio di Romagnoli, verso il quarto uomo. L'unico cambio non forzato è il terzo: togliendo Bacca per Poli, come detto, il Milan guadagna un uomo, anzi di più, dal momento che il subentrante dà sempre tutto quel (tecnicamente poco, tuttavia oggi bisogna glissare) che ha. Sceglie di tenere le due principali fonti di gioco, ossia le ali, e di dare fiducia ad un Pašalić tutt'altro che formidabile. Ah, se solo avessimo qualche schema in più su palla inattiva, oltre al cross corto per la spizzata (generalmente di Paletta) verso il secondo palo... In estrema sintesi, non saprei che voti assegnare ai giocatori, se non un 4,5 a Paletta e Bacca. I limiti si sono visti come nelle giornate precedenti e soprattutto come nell'ultimo mese, eppure la squadra ha trovato la forza, dopo venti giorni di vicissitudini fantozziane tra primi tempi non giocati, espulsioni, infortuni ed errori arbitrali di ogni sorta, di ribellarsi. Sono arrivati tre punti. Solo tre, verrebbe da dire, perché la classifica impone di combattere ancora. Ma quella di oggi è un'impresa che vale perché dà morale, rinnova le energie che sembravano affievolirsi sotto i colpi di un gennaio nefasto. Perché almeno per una sera (da domani si vedrà che ne rimarrà) lascia l'illogico ottimismo di poterci riprovare con la Lazio, nonostante le assenze e le fatiche, contando sulla pura voglia di ritrovarsi. È con orgoglio che noi tifosi riabbracciamo, messo in campo da un gruppo di giocatori di cui molti fanno impallidire i nostalgici del "vecchio Milan", lo spirito rossonero. La squadra c'è, è unita, vuole combattere. Per ora a noi basta. "Forza, lotta, vincerai/ non ti lasceremo mai!"