Me lo ricordo bene quel 20 giugno 1997, ero in compagnia di mio padre nella nostra casa in campagna e mentre lui leggeva la Gazzetta dello Sport io giocavo con la palla in casa dato il caldo asfissiante. In TV al telegiornale arrivarono alle notizie di sport e la prima, la più importante, riguardava l'Inter di Massimo Moratti. Io, che allora ero solo un bambino, capii soltanto poche parole che per lo più raccontavano di un super acquisto e di tantissimi miliardi di lire sborsati dal patron nerazzurro.

Non c'era internet, ero un bambino e per me esistevano solo i calciatori che potevo ammirare la domenica su 90° Minuto come Baggio, Del Piero, Vieri o Signori. Quando chiesi a mio padre chi fosse quel ragazzo che simpaticamente soprannominai "Castoro", lui smise di leggere il giornale e mi disse: "Hanno preso il più forte al Mondo. Ti innamorerai di lui, vedrai". Fu così che scoprii che l'Inter in quel caldo giugno del '97 aveva messo sotto contratto il più forte al mondo, uno che per me era totalmente sconosciuto ma che ben presto - seppur non tifassi Inter - divenne il giocatore che più amai nella mia infanzia

Mio padre ci vide benissimo: ho visto il miglior Ronaldo della carriera e sono rimasto estasiato da questo prodigio divino, una Ferrari in grado di giocare alla velocità della luce mentre gli altri giocatori sembravano delle vecchie Fiat Panda. Era proprio il 20 giugno, la Serie A accoglieva il più grande. Era un altro calcio, era un'altra epoca dove il calcio italiano era davvero il più bello al mondo.