In uno stadio San Siro gremito in ogni ordine di posti è andata in scena ieri sera la partita di cartello della 9^ giornata della massima serie: Milan-Juventus.

Le premesse per una bella serata di calcio c'erano tutte, a cominciare dallo stadio che rimane uno dei più belli in assoluto per giocare a pallone, poi la voglia di rivincita del Milan dopo la batosta presa in Champions dal Chelsea contrapposta a quella di riscatto della Juve dopo una brutta partenza in campionato.

Vincendo il Milan avrebbe raggiunto momentaneamente Napoli ed Atalanta in testa alla classifica, la Juve invece si sarebbe rilanciata nella corsa scudetto battendo finalmente una grande del nostro campionato, come non le accade da ormai un anno.

I primi venti minuti sono giocati meglio dalla Juve che prende campo in virtù di un buon pressing e crea anche due occasioni da rete: la prima con Cuadrado che entrato in area dalla destra calcia in diagonale a lato sulla sinistra del portiere vanificando la superiorità numerica dei bianconeri in attacco, la seconda con Milik che attivato da una bella finta di Vlahovic si gira in area ma calcia debolmente tra le braccia di Tatarusanu.

Poi il Milan prende le distanze ed inizia la sua partita creando occasioni con Leao, la prima un istintivo colpo di tacco che colpisce il palo alla destra di un immobile Szczęsny, la seconda un tiro a giro dalla distanza che ha la stessa sorte ma stavolta alla sinistra del portiere polacco, che sembrava comunque sulla traiettoria.

Il gol del Milan è nell'aria e quando ormai le squadre si avviano all'intervallo puntualmente arriva, in pieno recupero.Dagli sviluppi di un calcio d'angolo contestato dai bianconeri per precedente fallo non fischiato su Cuadrado, Giraud tira di sinistro da dentro l'area, la palla impatta su Tomori che è bravo e fortunato a trovarsi al posto giusto nel momento giusto e con una bella girata di potenza batte un incolpevole Szczęsny; si va al riposo con il Milan meritatamente in vantaggio.

Al rientro in campo c'è solo la compagine milanese, la Juventus esce completamente dalla partita se non per qualche azione personale di Kean entrato al 78' in sostituzione di un evanescente Vlahovic, nel frattempo i rossoneri avevano già raddoppiato al 54' con bella azione personale di Brahim Diaz innescata proprio da uno svarione dell'attaccante serbo.

Per quanto visto sul campo il punteggio va anche stretto al Milan, che in altre due occasioni, al 66' con Theo Hernandez ed al 91' con Origi avrebbe potuto siglare il terzo gol.

E' stata una partita intensa a livello agonistico ma di scarsa qualità calcistica, con numerosi errori tecnici da ambo le parti, e con poche triangolazioni degne di nota.

I gol del Milan sono frutto più di demeriti avversari che delle proprie qualità: clamorosa la mancata uscita dall'area di Alex Sandro che tiene in gioco Tomori in occasione del primo gol, ancor più imbarazzante la difesa stile “tronco di legno” di Bonucci su Brahim Diaz lanciato a rete, dove peraltro pure l'estremo difensore polacco ha le sue colpe.

La differenza determinante è che il Milan è una squadra, capace di compattarsi e ripartire, tutti mettono grinta ed impegno, contrastano l'avversario cercando di innestare quello che è attualmente il miglior giocatore della serie A, Rafael Leao. Il portoghese ha una velocità d'esecuzione ed una progressione che lasciano intravedere per lui un grande futuro, se mantiene la testa a posto ce ne sono pochi come lui in Europa.

Bravo Pioli a far credere a questi ragazzi nelle loro possibilità, ancor di più Maldini e Massara ad averli trovati.

In Italia il Milan ha buone possibilità di ripetersi, Napoli permettendo (ad oggi i partenopei sono superiori a parer mio) in Champions non basta e si è visto col Chelsea, comunque vedremo.

La Juventus è troppo brutta per essere vera, senza gioco ed in confusione, allenatore compreso;le facce dei giocatori a fine partita e dello stesso Allegri in conferenza stampa sono eloquenti.

Ad oggi non sembrano esserci soluzioni, la squadra è fragilissima mentalmente ed alla prima difficoltà crolla: giocatori esperti commettono errori banali, la pericolosità in attacco è sempre frutto di azioni individuali, manca di coralità.

Allegri non è certo l'unico responsabile ma se la sua squadra continuerà a giocare così sarà lui a pagare per tutti: è l'allenatore, è il calcio..