Il VAR, atteso da molti come il salvatore della regolarità dei campionati, è stato dapprima approvato dall'IFAB (organo che ha il potere di scrivere le regole del calcio sia a livello internazionale che nazionale) nell'ormai lontano 06/03/2016 e successivamente è entrato in vigore nella nostra massima serie a partire dalla stagione 2017/2018.
Le attese erano tante, enormi soprattutto da parte di chi ha sempre ritenuto le vittorie delle grandi squadre, la Juventus in particolare frutto di favori arbitrali, dovuti sia a sviste compiacenti che alla cosiddetta "sudditanza psicologica", che le ex giacchette nere avevano nei confronti del potere che tali squadre rappresentavano.

Pronti, via e subito il nostro occhio elettronico interviene alla prima giornata in Juventus-Cagliari assegnando un rigore agli isolani al 37' del primo tempo, Buffon parerà il tiro di Farias ma il dado è tratto: d'ora in poi le regole varranno per tutti, niente più scudetti decisi dagli arbitri.
Le cose in realtà sono andate ben diversamente da quanto auspicato, ed in questo le statistiche possono aiutarci: la percentuale di vittorie della Juventus con l'avvento del VAR è addirittura aumentata, e lo scudetto ad oggi è stato solo appannaggio di Milan, Inter e Juventus appunto.
Questo perchè sono le squadre più ricche, e in un calcio in cui le bandiere sono oramai solo un lontano ricordo, potersi permettere i migliori giocatori accresce notevolemte le probabilità di successo finale.

A dir il vero, le difficoltà finanziarie portate da un calcio con costi insostenibili stanno minando le possibilità economiche delle tre grandi e nuove squadre si sono affacciate all'orizzonte: il Napoli soprattutto si è stabilizzato ai vertici della classifica nostrana ed una sua vittoria finale non sembra essere più un miraggio; ben vengano nuove contendenti al titolo di Campioni D'Italia, lo spettacolo ne può solo giovare.
Quindi, la Juventus ha continuato a vincere scudetti, ognuno rimanga delle proprie idee sulle modalità di tali conseguimenti, Milan ed Inter sono di rincalzo ed il Napoli e le "romane" sono lì pronte ad approfittarne, è il calcio degli ultimi trent'anni, cos'è cambiato?
Se guardiamo all'albo d'oro della serie A nulla, me se andiamo a fondo è cambiato tutto.
Il VAR, letteralmente "arbitro di video assistenza" ha cambiato il modo di vedere il calcio: non più un gioco di movimento fatto da atleti che corrono, saltano, contrastano e si avventano su un pallone, bensì una serie di fotogrammi presi individualmente alla ricerca di un contatto, di un tocco che possa decretare un richiamo all'arbitro per il possibile fallo, per il rigore.
E' spettacolo vedere difensori che si spostano come pinguini nella propria area, con le braccia aderenti al corpo per evitare che la palla possa impattare su un braccio? Calciatori grandi e grossi che appena entrati in area avversaria crollano al minimo contatto? Gol annullati per un fallo, o presunto tale avvenuto anche un minuto prima del gol ed a seguito di azione corale?
Il calcio è lo sport più seguito e praticato al mondo perchè dà emozioni uniche, dovute al gesto di un singolo o collettivo: tiri, parate, dribbling, colpi di testa, corsa, tutto al fine di segnare e correre sotto la curva dei propri tifosi a festeggiare, a gioire per una rete, insieme.
Il divenire del calcio è il suo spettacolo, i falli stessi riempiono il tempo, il VAR lo ferma in modo irreale.

L'ex arbitro Rizzoli ha dichiarato come con l'avvento del VAR gli errori arbitrali si siano drasticamente ridotti, vero, ma bisogna considerare quanti di questi errori siano creazioni stesse del VAR: un tocco non visto da nessuno in campo, né sugli spalti ma visibile solamente grazie ad un occhio elettronico che utilizza fotogrammi al centesimo di secondo, riporta la vera realtà? Dubito...
Non sono contrario al VAR, semplicemente contesto l'utilizzo che ne viene fatto: abbiamo avuto un incremento esponenziale dei calci di rigore, questo dato dovrebbe farci riflettere.
IL VAR dovrebbe intervenire solo su episodi inconfutabili: fuorigioco, fallo dentro o fuori area, annullamento rigore per assenza di contatto (non il contrario in quanto non tutti i contatti sono falli, rimanga la decisione del campo).

Il calcio non è una scienza esatta, è uno sport e come tale vive di sentimenti, pulsioni e soprattutto imprevedibilità, è l'unico gioco dove non sempre il più forte vince, e per questo piace, per questo anima folle intere.
Volerlo ingabbiare in rigidi schemi lo sta uccidendo, troppe partite decise da "rigorini" non danno credibilità al sistema, arbitri bravi che sanno prendersi la responsabilità di quello che fanno, sì.
Lavoriamo su questi, la strada è lunga...