Ci risiamo. È accaduto di nuovo. I voltafaccia di Lukaku spiazzano per l’ennesima volta il mondo Inter. Questa volta però c’è un’aggravante: gli umori del belga non hanno semplicemente infastidito i supporters, bensì sono stati un vero e proprio coup d'état verso i piani di mercato nerazzurri. Marotta, Ausilio e Inzaghi volevano riavere al più presto il belga dal Chelsea, ma le loro intenzioni si sono scontrate con i silenzi di Romelu, che ha interrotto i contatti con tutti, anche con gli ex-compagni secondo i più. Questo, a causa della corte fattagli dalla Juventus, acerrimo club rivale della Beneamata, alla quale Lukaku aveva a più riprese dichiarato amore e fedeltà. E allora siamo tutti d’accordo: sebbene il calcio sia oramai un business prima che uno sport, il rispetto e la chiarezza verso i propri colleghi non devono mai mancare. Lukaku non merita l’Inter.

Marotta e Ausilio dovranno pescare altrove l’arciere che andrà a completare il reparto avanzato dei nerazzurri, andandosi ad aggiungere a Lautaro e Thuram. I primi profili sul taccuino degli uomini mercato rispondono ai nomi di Balogun e Morata, cui seguono altri profili secondari, ora Scamacca ora Beto. Si tratta tuttavia di centravanti differenti per età anagrafica e caratteristiche, cosa che magari suggerisce la confusione e la diversità di soluzioni subentrate nella testa dei dirigenti. Facciamo allora un po’ di chiarezza, magari offrendo qualche spunto di valutazione a Marotta e Ausilio. Partirò concentrandomi dapprima sui primi due, che per gli esperti sono i maggiori candidati. Folarin Balogun è un attaccante statunitense classe 2001 di proprietà dell’Arsenal, che ha trascorso l’ultima stagione nelle file del Reims. Alto 1.78cm per 70 chilogrammi, rapido, forte in progressione è capace di svariate sul fronte d’attacco, in stagione ha messo a segno la bellezza di 22 gol in 39 presenze. Prima di questa esperienza ha giocato soltanto una stagione in prestito al Middlesbrough non degna di nota, oltre a qualche spezzone qua e là con l’Arsenal.
Al di là di caratteristiche e numeri, è la futuribilità dell’investimento ad allettare gli uomini mercato nerazzurri. L’unico problema è il costo elevato, 40 milioni, cui l’Inter spera di arrivarci coi soliti tagli e cessioni aggiuntivi rispetto alla cessione di Onana, utili anche al fine di racimolare un gruzzolotto da reinvestire su un paio di portieri.

Alvaro Morata invece lo conosciamo bene: classe 1992, ex Juventus, attaccante alto, forte fisicamente e mobile, mai molto prolifico, rispetto a Balogun ha dalla sua la grande esperienza e costi di cartellino decisamente meno proibitivi (si parla di sborsare circa 20-25 milioni per il cartellino). Tuttavia lo spagnolo richiederebbe uno sforzo d’ingaggio decisamente maggiore.

E qui subentra una mia personale proposta per Marotta e Ausilio. Mi sentirei di consigliare un profilo che, probabilmente, rappresenta la giusta via di mezzo fra i due di cui sopra, che nessun addetto ai lavori ha mai accostato finora ai nerazzurri. Questo profilo risponde al nome di Randal Kolo Muani, centravanti francese classe 1998, di proprietà dell’Eintracht Francoforte. In passato vicino al Milan, che se l’è lasciato scappare da svincolato quando era in uscita dal Nantes, si tratta di un attaccante dalle straordinarie doti fisiche e tecniche, capace di mettere a segno 23 gol e 17 assist in questa stagione, fra tutte le competizioni.
Esaltatosi nel gioco verticale dell’Eintracht di Glasner, ha dimostrato di essere fortissimo sia nell’attacco della profondità che in conduzione, grazie alla sua rapidità e alle doti tecniche. Il francese è un riferimento in situazioni di risalita del campo palla a terra e in occasioni di lanci lunghi: incarna perfettamente le doti del centravanti moderno e assomiglia molto a Osimhen.
Rispetto al nigeriano è meno propenso a occupare l’area di rigore ma sa rendersi efficace in modi diversi, grazie alle elevate capacità di dialogare coi compagni, di dribblare gli avversari e svariare sul fronte d’attacco. Grande protagonista della finale mondiale, dal suo ingresso in campo ha contribuito a risollevare le sorti della Francia, salvo infrangersi nel finale contro il Dibu Martìnez, che lo fermò con una delle parate più iconiche della storia del calcio. Secondo il sito ultimouomo.com “nella stessa partita poteva assistere un compagno dopo aver ricevuto sull’esterno e saltato un paio di avversari e poi segnare di testa da ariete dell’area da rigore”. 

Ebbene, credo che il francese sia l’uomo perfetto per l’attacco nerazzurro, capace sia di fare reparto da solo sia di integrarsi al meglio con le caratteristiche di Lautaro e Thuram. L’unico freno potrebbe consistere nel costo del cartellino e nella concorrenza di mezza Premier League, del Bayern e del PSG. L’Eintracht di sicuro non lo venderebbe per meno di 60 milioni di Euro. Una cifra più alta di quella richiesta dall’Arsenal di Balogun, ma le maggiori garanzie che fornirebbe il francese giustificherebbero il maggiore sforzo economico, che magari sarebbe anche più accessibile con l’eventuale cessione di Correa.
D’altronde Marotta e Ausilio sono i migliori dirigenti sportivi del calcio italiano, capaci di tutto.
Ce la potrebbero fare, no?!