Siamo nelle ultime battute della sessione estiva di calciomercato, la Serie A 2019/2020 è alle porte e l’Inter non ha ancora ultimato il proprio organico.
Soprattutto in attacco
. Il reparto avanzato nerazzurro è il più carente, Alexis Sanchez pare in dirittura d’arrivo ma non basta. Conte vuole un altro centravanti-boa e, complice il mancato arrivo di Dzeko, pare stia facendo pressioni affinchè l’Inter compra Fernando Llorente, svincolato, 34 anni. In attesa di sciogliere la matassa-Icardi, e in attesa di racimolare qualche manciata di milioni da altri esuberi (Joao Mario, Dalbert) l’Inter sta quindi puntando un 31enne dalle indiscusse qualità tecniche ma con una tenuta fisica e mentale tutta da verificare, e un 34enne svincolato, che non ha svolto alcuna preparazione estiva e che viene da un anno di panchina al Tottenham.
Siamo tutti concordi sul fatto che il reparto nerazzurro necessiti di esperienza, e magari di un centravanti-boa (richiesto esplicitamente dal tecnico) ma perché investire su due giocatori dalla dubbia tenuta, dall’ingaggio oneroso e per nulla ‘futuribili’? In alternativa ai due, mi sento di dare un consiglio a Marotta: Beppe, prendi Kouamè!

Penso dalla passata stagione che Christian Kouamè, Ivoriano, classe 1997 e attaccante polivalente, sia un ottimo giocatore, con ampissimi margini di miglioramento. Ai meno informati la stagione del suo esordio in A sarà passata inosservata, vuoi per i “soli” 4 gol messi a segno, vuoi per essere stato oscurato nella prima metà di stagione da Piatek e nella seconda dal resto dei suoi compagni, in caduta libera. Se, tuttavia, si passa la stagione 2018/2019 sotto una lente d’ingrandimento, non si possono non scorgerne le grandi capacità, prima come ottima spalla del già citato Piatek, poi come unica punta e infine come partner di Sanabria. L’ivoriano si è integrato con chiunque e sempre con successo, non svestendo mai i panni del giocatore capace di aggredire rapidamente la profondità o di allargarsi sulla fascia per creare spazi al compagno d’attacco, ma neppure quelli di eccellente colpitore di testa, il secondo di tutto il campionato dopo il gigante Leonardo Pavoletti.
Secondo i dati statistici, Kouamè è infatti il secondo giocatore della Serie A ad aver vinto più duelli aerei (5,2 vinti in media in 90 minuti), ben prima di giganti come Dzeko, Fazio o di ottimi colpitori come Pezzella, Santander e Belotti. Insomma Kouamè in virtù di queste sue qualità, alle quali se ne aggiungono altre come il dribbling o la capacità di cucire gioco (6 assist messi a segno), può tranquillamente fare reparto da solo.

In aggiunta, analizzando i contesti tattici delle ultime due stagioni in cui Kouamè si è messo in mostra, si può notare come si sia adattato perfettamente sia al gioco palla a terra del Cittadella di Venturato in B (mettendo a segno 12 reti) sia al gioco verticale del Genoa in Serie A, la terzultima squadra per possesso palla e la seconda per gioco diretto, dietro al Parma. Nella passata stagione il reparto offensivo (e non solo) del Genoa ha indubbiamente patito le folli manovre di mercato del proprio presidente, eppure dei 39 gol segnati dal grifone (quartultimo attacco d’Italia, assieme all’Udinese) in un quarto dei gol messi a segno c’è lo zampino del giovane Ivoriano. Dunque Kouamè ha dimostrato già di avere tutti i mezzi per adattarsi nei contesti tattici e non più disparati, con ottimi risultati.

I più critici diranno, a questo punto, che gli mancano i gol. Chissà, magari Andreazzoli col suo bel gioco gliene tirerà fuori quanti più possibile quest’anno. Da appassionato sarei stato curioso di vedere Kouamè fra le mani di Conte, maestro nel far emergere il meglio dai suoi: a mio avviso il giovane attaccante avrebbe tutte le carte in regola per eccellere col tecnico salentino, non per ultima l’umiltà.

Mancano pochi giorni, Marotta e Conte, ascoltatemi: (ri)portate Kouamè all’Inter!