Sono stufo! Davvero non ce la faccio più; tutti che parlano di questo scambio Higuain-Piatek, dell'arrivo di Paquetà, del povero Gattuso in bilico, del FFP chiudendo con la sfida di ieri pomeriggio fra i rossoneri e il 'grifone'.

 Il Milan di oggi più che una grande società sportiva, la quale ha vinto di tutto e di più molti, ma molti, anni fa, sembra il neonato delle testate giornalistiche italiane e di chiunque parli di calcio negli ultimi tempi. 

Partiamo dall'inizio; HIGUAIN-PIATEK, ma pensate davvero che sia un affare? Qua l'affare lo fa solo il carissimo amico dei milanisti Enrico Preziosi (mi sa che a sto giro, amici amici la bici non la vedrete più), che riesce a vendere un giocatore acquistato per 4 milioni sei mesi fa a 10 volte il prezzo d'acquisto. FOLLIA TOTALE, ma questa follia è nata già l'estate scorsa quando i preparatissimi dirigenti milanisti hanno deciso di mettere a rischio il futuro prossimo dei rossoneri acquistando Gonzalo Higuain, grandissimo attaccante sia chiaro e meritevole di essere titolare ovunque nel mondo, in prestito oneroso per 18 milioni (mai visto prima una cosa simile) con un riscatto che era chiaro dall'inizio di non poter esercitare a fine anno visti i continui problemi, giusti, con il Fair Play Finanziario (altro punto dolente dove non mi risparmierò) aggiungendo a tutto ciò un contratto faraonico da 9 milioni netti.
Penso che già tutto questo farebbe accapponare la pelle a chiunque capisca qualcosa di economia e conosce il recente passato dei rossoneri, ma invece no il duo Leonardo e... (chi già?!) è riuscito a fare ancora di meglio, liberarsi del 'Pipita' per riproporre lo stesso schema d'acquisto per un giocatore che milita da poco tempo nel nostro campionato e che sì, ha fatto vedere qualcosa di interessante in questo periodo, ma in una società come il Genoa e solo con un allenatore al suo gioco congeniale. Vi ricordate la parentesi Juric?  Detto questo, tale operazione mette in dubbio un altro calciatore milanista, il capocannoniere attuale dei rossoneri, Patrick Cutrone, che sicuramente non può essere felice dell'arrivo del polacco in quanto, come Higuain, è un rapace d'area e non predilige il gioco a due punte e visto l'enorme costo viene per fare il titolare. Quindi ennesimo punto interrogativo, che fine farà Cutrone? Fossi in lui inizierei davvero a pensare al proprio futuro, ha dimostrato di poter reggere il peso di un attacco concentrato su di esso e ha le capacità per diventare un grande attaccante in una grande squadra e società, quest'ultima, ahimé, non penso possa esser il Milan.

Vorrei specificare come ormai da quando è entrato in società il Sig. Gazidis, quest'ultimo, abbia subito compreso la reale situazione fra le mure di Via Turati, di chi fidarsi e chi meno, derivante da un vero modello calcistico e sportivo come quello dei Gunners, Gazidis riesce molto bene a distinguere economia e passione comprendendo difatti quale sono le reali disponibilità dei rossoneri ed infatti contrario agli acquisti di giocatori over 30 anni e/o di ragazzi con costi di cartellino esorbitanti per il reale valore dimostrato sul campo. Leonardo dovrebbe mettersi più a disposizione, secondo il mio personalissimo pensiero, dell'AD Gazidis in quanto le sue esperienze non lo abbiano messo nella condizione di valutare bene le parti economiche di un eventuale affare, specialmente in una società così altalenante come il Milan. Ricordiamo che, le sue esperienze come dirigente erano ben accompagnate da tanti 'dindini' in saccoccia e ben pochi pensieri nella testa. Qui la storia è diversa.   

Il tutto viene certificato dall'atteggiamento nell'acquistare Lucas Paquetà dal Flamengo, una cifra assai importante sborsata per un calciatore che convivrà per un bel po' con un punto di domanda stile aureola sopra la testa. Il ragazzo ha potenzialità e capacità, ma non è una mezzala e questo si è capito subito. Un trequartista puro al quale bisogna costruire la squadra intorno ad esso, ciò comporterebbe l'addio dei vari Bonaventura, Chalanoglu e magari anche Suso. Il 4-2-3-1 e il 4-3-1-2 sono sicuramente i due moduli da Lucas prediletti, e vista l'abitudine dei tre di partire esterni per accentrarsi, magari finirebbero a pestarsi i piedi con il giovane brasiliano sul quale si è puntato il futuro della società milanese. 

Ho sempre avuto il pensiero, molto obiettivo, che Gattuso non sia un allenatore all'altezza di allenare determinate squadre. Mi ricorda molto Klopp, ma solo nell'attitudine. La parte tattica è quasi del tutto inesistente, tecnica (nei cambi si intende nelle decisioni durante i 90 minuti) pressoché approssimativa errando in varie situazioni ed emozionale fin troppo su di giri. Come Jurgen Klopp, appunto, ha l'attitudine, il bel modo di rapportarsi coi suoi calciatori e le buonissime prestazioni in conferenza stampa, ma il Milan, questo Milan lo sta trattando da traghettatore e nessuno vuole vedere un ritorno al passato di 'Ringhio' che si rimette gli scarpini solo per difendersi dalla società che lui stesso reputa 'famiglia'. La rottura dopo il caso Higuain e prossimamente Chalanoglu, Cutrone e magari anceh Suso, potrebbero far terminare questo idilizio e finalmente liberare il caro Gennaro verso lidi più sereni e promettenti (ti vedrei bene in Inghilterra caro 'Ringhio').

Eccoci arrivati ad un altro punto cruciale, vorrei veramente scatenarmi sulla situazione tra il 'Fair Play Finanziario' e il Milan, ma dopo aver riletto gli ultimi paragrafi da me scritti, preferisco limitarmi con una sola puntualizzazione; perché i rossoneri dovrebbero ricevere ulteriori favori e sconti dall'ente UEFA in merito agli errori fatti negli ultimi anni? Reputavo già ridicolo il ribaltone del TAS e ritengo ancor più ridicolo la continua lamentela nei confronti dell'UEFA in merito alle sanzioni da loro ricevute per gravissime, a mio parere, incongruenze con le regole del FFP. La Roma, l'Inter e il Monaco, solo per citarne pochissime, hanno per anni dovuto adeguarsi agli accordi con l'ente europeo calcistico svendendo e non potendo comprare giocatori che le avrebbero rese avversarie ancor più temibili nei rispettivi campionati,  ma sono state zitte, rispettando la decisione presa, riconoscendo gli errori (e sia chiaro nessuna di questa squadra ha mai messo in atto uno show di calciomercato come quello del duo Fassone-Mirabelli spendendo oltre 230 milioni di Euro con un presidente fuffa come Mr. Li) e assumendosi le proprie responsabilità. Lo facesse anche il Milan, è arrivato il momento di crescere

Facciamo velocemente un passo indietro, e ritorniamo alla finale di Supercoppa andata in atto settimana scorsa con non poche polemiche, il VAR lunedì ha sbagliato, è vero. ma ha sbagliato non dando un rigore, e possibilmente anche un altro di cui nessuno parla con contatto Paquetà-Ronaldo assai dubbio, alla Juventus su fallo di mano di Zapata e ha anche sbagliato sul possibile contatto in area Juventina a partita quasi finita complice Emre Can. Ha sbagliato anche il guardalinee su Cutrone è vero, ma è un errore umano su cui si può sorvolare, su cosa non si può sorvolare invece è l'atteggiamento dei giocatori del Milan come Romagnoli che, da querela, grida alla disparità di fischietto fra i rossoneri e bianconeri o di Gattuso che sbatte per terra un telefonino di un innocente giornalista.
La verità è che il Milan non ha perso lunedì per colpa della VAR o di Banti, ma per colpa della propria gestione prepartita, della squadra, nettamente inferiore, e delle situazioni che hanno solo alimentato il caos intorno ai 'diavoli' che dovevano giocarsi la finale. Il caso della foto senza il 'Pipita', il finto massaggio che poi diventa febbre, Leonardo che tratta Piatek ed infine Cutrone titolare a dispetto di Higuain dato da tutti titolare inamovibile. Ci voleva chiarezza e sicuramente ci voleva la 'cazzimma' per rimandare tutto questo pandemonio al post partita, cosa che una grande società sarebbe riuscita a fare. Quindi bisogna iniziare ad assumersi le proprie responsabilità, per rispetto verso i propri dipendenti e specialmente i propri tifosi, i quali soffrono da troppo tempo.

Per concludere una piccola parentesi sulla sfida di ieri tra Genoa e Milan al semivuoto Marassi. Non fatevi ingannare dal risultato, a mio parere molto bugiardo, se Bessa avesse insaccato almeno la metà delle occasioni da lui avute durante i 90 minuti, la partita avrebbe preso sicuramente un piede diverso e sarebbe terminata con una possibile batosta per la squadra rossonera. Si parla molto della bicicletta di Paquetà, ma ben poco di cosa gli è quasi costato quel colpo da circo, scatenando il contropiede del Genoa che inspiegabilmente si è concluso con Pandev che iniciampa sul pallone. Il migliore in campo ieri è stato Donnarumma, il che è tutto dire per una sfida conclusa con un risultato così secco.

Attenzione Milan, di questo passo, assieme ai vostri cugini interisti finirete in anticipo tutta la fortuna dalla vostra parte, Roma, Atalanta e Lazio sono li pronte ad attaccarvi. 

Che la corsa alla Champions abbia inizio.