Siamo davvero così tanto sicuri che quello che sta succedendo nelle curve dei più importanti stadi italiani sia veramente "razzismo"? Non fraintendemi, sono assolutamente contrario ad ogni forma di insulto, odio e disprezzo verso qualcosa o qualcuno, ma chi va allo stadio ormai da tanti anni, da prima di calciopoli o da prima del nuovo millenio può tranquillamente concordare con me che il coro "ODIO LIVERPOOL" da parte dei tifosi della Roma o gli sfottò degli ultras interisti (e molti altri, fra cui appunto come "sentito" ieri anche dai miei amici romanisti) in confronto di Napoli e dei napoletani esistono da sempre.

Io stesso odio Parigi, non mi piace lo stile di vita, il caos e il disordine e il modo in cui la gente la vive, ma non per questo sono un razzista, concordate? Per esempio "Odio Liverpool" è nato dopo quel maledetto rigore sparato alle stelle da "Ciccio" Graziani; quello contro Mourinho da parte di tifosi juventini è nato dopo che gli stessi furono spediti in serie B e il calcio italiano vedeva regnare l'Inter di Mourinho appunto (per non parlare di quelli nati dopo il gesto delle manette) coro poi rinfrescato anche recentemente dopo alcuni gesti dell'allenatore portoghese durante l'ultima sfida di Champions League.
Dopodichè ci sono anche i cori dei napoletani contro altre squadre, regioni, città, giocatori e società avversarie. È parte dello sport, QUESTO! La stessa Inghilterra, ammirata da noi altri come distruttrice del problema tifosi negli stadi, ancora oggi non può far nulla su cori di sfottò contro giocatori avversari, allenatori avversari (torna sempre in mente quel caro Mourinho, chissà perché) e via dicendo.

Quindi torno alla domanda principale, questo è davvero "Razzismo"? Iniziamo a dare peso alle parole, si, da chiunque vengano ed in qualunque modo, ma definiamo bene anche cosa è cosa perché altrimenti si finisce per fare di tutta l'erba un fascio e, ahimè, noi italiani in questo siamo veraemente molto bravi.
I cori antisemiti, le urla da primitivo contro giocatori di colore, le bucce di banana lanciate in direzione di alcuni atleti mentre praticano uno sport professionistico dove noi stessi andiamo per festeggiare o piangere insieme a loro è oltraggioso ed è razzismo. Il più crudo, vigliacco e squallido dei modi per essere definiti razzisti e meritano solo il peggio. Quindi distinguiamoli bene questi personaggi e agiamo tutti di conseguenza per sconfiggere questo malessere che esiste ormai da troppo tempo, smettiamola di alimentare polemiche per cose che esistono da sempre nello sport, in qualsiasi sport aggiungerei, e prendiamo i veri casi di razzismo separiamoli e puniamoli come giustamente dovrebbero essere puniti, con la legge.
Se questa legge non c'è, facciamo in modo che venga messa in vigore. Ma lasciamo perdere i tifosi che cantano per conto di rivalità cittadine e sportive. L'indifferenza è come il banco, vince sempre.