La famigerata stagione 1997/1998 verrà ricordata per Iuliano - Ronaldo, ma in realtà c'è un'altra storia, semisconosciuta, che in un certo senso può aver fatto da apripista a Calciopoli.
No, non per le parole di Franco Carraro, che nel 2015 ha definito, naturalmente senza prove, quella stagione come sicuramente l'unica falsata del pallone italiano (guarda caso quando lui non era ancora al vertice massimo del palazzo), dato che di questo personaggio non ho assolutamente stima.
No. Il contesto è quello di una lotta serratissima per lo scudetto tra Juventus e Inter, ma in una fase del campionato in cui i bianconeri stanno beneficiando di errori arbitrali in serie francamente imbarazzanti: il gol fantasma di Bierhoff con l'Udinese, con Ferrara che entra in porta insieme con il pallone, il rigore netto non dato a Gautieri contro la Roma, episodi pesanti con la Lazio e, prima del già citato Iuliano - Ronaldo, l'altro gol fantasma di Bianconi a Empoli. Tutto questo fa salire la tensione tra le due contendenti al titolo e getta ombre di irregolarità sull'intero torneo.

Ma tornando a Empoli: alla fine della gara Franco Corbelli, fondatore del Movimento Diritti Civili, presenta alla procura di Firenze (questa volta l'Inter non c'entra direttamente) un esposto contro l'arbitraggio di Rodomonti, con l'accusa di aver falsato una partita danneggiando i giocatori del Totocalcio. L'esposto è piuttosto evanescente, non avendo in sé basi giuridiche solide, fondato semplicemente su uno sbaglio tecnico. Però è sufficiente a provocare un effetto valanga: segue infatti una nuova serie di denunce da parte di altre associazioni di consumatori, che chiedono di indagare su ulteriori sei partite della Juventus. La procura fiorentina risponde che non può occuparsi di ogni gara del campionato, e quindi di rivolgersi ognuno alla procura territorialmente competente.
Però può lavorare su Empoli - Juventus. Ed è quello che succede. Mentre il torneo va avanti tra sospetti e controsospetti, e culminando nei noti fatti del 26 aprile 1998, che verranno anch'essi visionati dal gip, la procura prende visione delle cassette della stagione in corso per verificare se vi siano degli appigli legali su cui intervenire. Roba lunga, perché si arriva alla fine dell'anno successivo per avere la risposta. L'8 dicembre 1999 Rodomonti viene assolto da ogni ipotesi di reato, riconoscendogli in pratica il diritto di sbagliare, così come un attaccante che fallisce una segnatura a porta vuota.
Vicenda chiusa? Tutt'altro. Il giudice Antonio Crivelli, che ha condotto l'indagine e assolto Rodomonti, motiva così: “La sospetta coincidenza di errori arbitrali in più partite e ad opera di più direttori di gara a favore della Juventus può lasciar trasparire una sorta di sudditanza psicologica capace di influire su scelte, quali quelle arbitrali, di natura immediata e dipendenti da un’ottica che non corrisponde mai alla visuale della televisione”.

In pratica per la prima volta in Italia si fa ufficiale ed espresso riferimento alla famosa sudditanza psicologica, espressione che per decenni non si è potuta pronunciare, quasi come la parola mafia. Ora è nero su bianco, e, come detto prima, costituisce i bacilli primordiali di Calciopoli, dato che la sudditanza sarà uno dei pilastri dell'accusa del 2006. Tra l'altro Rodomonti sarà protagonista anche del secondo filone d'inchiesta di Calciopoli ma solo nel 2010, quando verranno alla luce altre intercettazioni tra cui una che lo rende attore protagonista in un Inter - Juventus del 2004. Telefonate mai portate in tribunale, per ora.
Tornando al 1999, le reazioni sono furibonde: la Juventus parla della sentenza del giudice come quella di un tifoso da osteria, il Presidente Figc Luciano Nizzola stigmatizza pesantemente Crivelli e difende l'onorabilità del campionato, chiedendo anche l'intervento del ministro della Giustizia Diliberto affinché prenda provvedimenti contro Crivelli. L'Inter commenta in modo sarcastico, dato che è una vita che dice quelle cose senza essere mai creduta. Incredibile come la semplice visione di una videocassetta, perché di questo si tratta, sia riuscita a smuovere procure e ministero della Giustizia.
Come detto prima, le prove generali per il 2006. Tra l'altro la sentenza sulla sudditanza psicologica esce a quattro giorni di distanza da uno Juventus - Inter, già rovente perché è la prima gara di Lippi e altri ex bianconeri, ora all'Inter, da nemici al Delle Alpi e accolti, soprattutto l'allenatore, da cori e striscioni pesantissimi. Per la cronaca, vincono 1 - 0 i padroni di casa ma anche qui i veleni non mancano: a far discutere è l'arbitraggio di Tombolini, che non espelle il portiere juventino Edwin van der Sar nel primo tempo per fallo da ultimo uomo su Zamorano ammonendolo soltanto, per poi affibbiargli un secondo giallo, questa volta eccessivo (una sorta di compensazione) nel secondo tempo espellendolo così tardivamente. Sempre per la cronaca, è il campionato conquistato poi dalla Lazio in rimonta sulla Juventus, che annoverò vari frangenti arbitrali dubbi, questa volta palesemente contro la Signora e a favore della società di Cragnotti (e in più il famoso gol annullato a Cannavaro in Juventus - Parma da De Santis nasce da un angolo inesistente) per finire poi nella piscina di Perugia, dove la squadra di Ancelotti perse uno scudetto per la gioia del resto d'Italia, che vide in tutto questo una sorta di giustizia sommaria. 
Ma questa è un'altra storia.