E' inevitabile forse al Milan di oggi per gli allenatori non saper gestire gli inizi.
La scorsa stagione Montella partì con il piede sbagliato e la colpa più grande della passata gestione rossonera fu quella di avere aspettato troppo per cambiare.
Adesso la storia si ripete con Gattuso.
Tutti, anche i muri, sanno che la dirigenza vuole Conte, ma la domanda da porsi è: quando?
Io ritengo che se il Milan dovesse subire una sconfitta con la Roma non ci sarebbero attenuanti. Il cambio avverrebbe subito.
Questo rientra nella pazzia di questo calcio moderno, che esalta e castiga nello spazio di un attimo, ma anche nell'ottica di società che investono e esigono risultati.
Nonostante i ritorni, le bandiere, tutte cose apprezzabilissime e sentimentalmente belle, il Calcio delle "Televisioni" impone il successo e questo vuol dire vincere. Il Milan attuale ha buone possibilità di centrare il quarto posto, ma continuare a perdere con chi ti sta davanti affievolisce le speranze. Certo hai preso Bakayoko e non Modric, continuando a far giocare uc centrocampo a 3 che prevede Biglia, dove Kessie sta involvendosi, hai preso due esterni sinistri quando ne hai già quasi due. Hai acquistato il doppione di Suso. Quindi questa grande forza del mercato si riduce al solo Higuain, che però va servito da centravanti.
Se il Milan dovesse dipendere dal solo Chalanoglu, sarebbe pesante. Allora qui diventa importante l'allenatore. E i dubbi e relative domande emergono.