Percorrendo la storia della Matematica, incontriamo a un certo punto i nostri Cardano, Galilei, Pacioli, Tartaglia , successivamente i francesi Pascal e Pierre de Fermat ed altri illustri studiosi che inserirono il Calcolo delle probabilità nelle scienze matematiche. Tale calcolo è stato utilizzato successivamente anche in fisica tanto che è alla base della Meccanica quantistica. Possiamo quindi attribuire tranquillamente alla “probabilità” un valore altamente matematico e quindi utilizzarla, senza tema di sbagliare, per le nostre necessità. Sul calcolo delle probabilità è stato costruito successivamente anche il calcolo statistico.

Cosa c’entra tutto questo preambolo? Ebbene c’entra se riferito al modo di giocare della Juventus.
Infatti, applicando i principi della probabilità possiamo tranquillamente affermare che:

1° - la probabilità di fare gol aumenta se la palla circola dentro o nei pressi dell’area di rigore avversaria, anziché se essa staziona a centrocampo. Infatti, giocando ai limiti dell’area avversaria, aumentano le possibilità di tirare in porta ( la Juventus è la squadra che fa meno tiri) , di ottenere punizioni dal limite ( la Juventus in tutta la stagione forse ha auto non più di un paio di punizioni dal limite), di ottenere calci di rigore (fino ad ora pochissimi), di far ammonire i difensori avversari, di tenere sotto pressione l’avversario e fargli commettere errori, ecc.. Inoltre, abbassa la probabilità di prendere gol perché la palla è lontana dalla nostra porta.
In conclusione, le probabilità di fare gol aumentano se c’è una propensione offensiva e non se c’è la propensione a “traccheggiare” a centrocampo.

2°- La probabilità di segnare una rete diminuisce invece se la palla staziona per gran parte della partita entro la nostra metà campo. Infatti la Juventus non segna gol perché la palla staziona quasi sempre nella zona del centrocampo con inutili passaggi laterali, anziché in profondità.

3° -La probabilità di prendere gol è, al contrario, molto alta se la palla permane nella nostra metà campo . Infatti , più la palla sta a ridosso della nostra area, più aumentano le probabilità di subire gol, di fare falli da rigore, di prendere ammonizioni e/o espulsioni perché si gioca in affanno, ci si rifugia in calcio d’angolo, si dà coraggio alla squadra avversaria, si consente alla stessa di trasferirsi in massa nella nostra metà campo, si gioca sotto tensione per la paura di prendere gol (che puntualmente si prende), anche se giochiamo con squadre di rango inferiore.

4°- La probabilità di prendere gol aumenta esponenzialmente quando si presume di giocare dal basso ovvero quando- senza alcuna necessità- si passa la palla indietro o addirittura al portiere mettendolo in difficoltà e facilitando il sopravvento degli avversari Cfr: De Ligt, Quadrato Alex Sandro, Rugani, ecc.). Un bravo allenatore dovrebbe vietare, dico vietare, nel modo più assoluto di effettuare retropassaggi o peggio ancora di passare la palla al portiere; chi non si attiene a tale regola va mandato in panchina. Se si vietano i retropassaggi aumentano le possibilità di stare a ridosso dell’area avversaria e quindi di fare gol e diminuiscono le possibilità di prenderne.

5° - Le probabilità di fare gol aumentano se si tira in porta, viceversa si azzerano se non si tira . Infatti il tiro può causare errori del portiere, deviazioni con autogol, calci d’angolo, falli di mano dentro o fuori l’area, difettosa parata del portiere con possibilità di successivo inserimento, ecc. Se non si tira, gol non se ne fanno.

6° ° - Le probabilità di segnare una rete aumentano se si fanno buoni e veloci cross dal fondo, in quanto le difese avversarie hanno maggiori difficoltà a gestire una palla in area di rigore, non possono fare contrasti fallosi , possono andare incontro a falli di mano, possono andare incontro ad autoreti, possono essere costretti a fare rinvii difettosi e quindi stare sempre sotto pressione. Se poi i cross provengono dall’inserimento dei terzini, le probabilità aumentano ancora per la creata superiorità numerica in area (esaminare i nostri gol fin qui fatti e gli inserimenti di Darmian e Bastoni nell’Inter)

7° - Le probabilità diminuiscono se non si fanno cross, ovvero se si fanno in ritardo (vedi Quadrato che anziché andare veloce sul fondo e crossare, si ferma rallentando il gioco e dando così tempo alla difesa avversaria di posizionarsi). Nella Juventus è cronica la mancanza di cross con la conseguente scarsezza di segnature.

8° - Le probabilità di fare gol diminuiscono se nessuno dice a Quadrato che i calci d’angolo si battono non per segnare direttamente, ma per consentire ai compagni in area di poter intervenire. Le probabilità diminuiscono quando sui calci d’angolo due giocatori stanno inutilmente vicini, visto che chi non tira è più utile al limite dell’area di rigore anziché defilato nella zona dell’angolo. Le probabilità diminuiscono se i calci d’angolo non vengono tirati bene, mentre aumentano se bene calibrati (vedi quelli calciati da Tonali).

9° - Le probabilità di fare gol aumentano se viene stabilita la gerarchia di chi tira le punizioni da desta, da sinistra o dal centro, per evitare pressioni a chi deve calciare (vedi quando due giocatori vogliono tirare la punizione e si mettono uno a fianco all’altro).

10°- Le probabilità di fare gol aumentano se la squadra è composta da giocatori funzionali a tale idea di gioco e se l’allenatore l’adotta.

E qui interviene la statistica
Ogni settimana, dopo le varie partite, uno o più soggetti dello staff dovrebbero rilevare come sono stati segnati i gol della propria squadra e i gol segnati dalle altre squadra ,ovvero come sono stati subiti e costruire quindi un vero e proprio data base di situazioni positive e negative che deve essere costantemente, almeno una volta alla settimana e prima di ogni partita , visionato e discusso dall’allenatore, dal suo vice, dal direttore sportivo e dalla squadra. Tale data base deve fare da guida al gioco ed al mercato.
Una volta costruito tale data base da esso si rileverà facilmente che i gol fatti o subiti riflettono statisticamente le probabilità sopra elencate e quindi impongono a tutti, allenatori ,squadra e dirigenza, attività di adeguamento.

Un’ultima annotazione.
Contrariamente a quanto pensa l’allenatore, segnare nel primo tempo più di un gol, consente non solo di ipotecare una probabile vittoria, ma consente, a risultato acquisito, anche l’inserimento graduale negli ultimi trenta minuti della partita delle nuove giovani leve in prima squadra, favorendone la crescita e la valorizzazione . Se il risultato è sempre in bilico fino all’ultimo secondo, cambi di questo tipo non se ne possono fare (infatti la Juve non ne fa) , salvo quello ridicolo di Soulè all’ultimo minuto di recupero.
Di certo, non si può ottenere tale importante risultato, sia tecnico che economico, seguendo sul punto il ragionamento di Allegri per il quale se non si hanno 25 o 26 anni ed interi campionati di serie C e B non si può giocare nella Juventus. Se si dovesse seguire tale visione sarebbe conseguentemente inutile tenere una squadra in serie C e i vari settori giovanili.
Mi auguro che Allegri, il suo Staff e la Dirigenza riflettano su quanto sopra; che siano un po’ meno presuntuosi e più innovativi!

PS:
Sono naturalmente contentissimo per l’acquisto di Vlahovic, per come auspicavo con l’articolo precedente.
Con i suggerimenti di cui sopra Vlahovic potrà segnare trenta-quaranta gol a stagione; se invece non lo si mette in condizioni di segnare, tanto valeva non spendere quei soldi! 
Alla prossima con un cordiale saluto.