I tifosi di tutte le squadre italiane ieri sera hanno esultato dopo l'eliminazione della Juventus, smaltita la sbornia resta però una importante riflessione: per battere la Juventus è sufficiente giocare bene a calcio.
Esclusi De Ligt e De Jong, infatti, nessun giocatore dei lancieri avrebbe giocato titolare nella Juventus, eppure l'Ajax ha vinto, insegnando calcio. Una partita paragonabile a quella vinta dall'Atalanta in Coppa Italia, che però dimostra inevitabilmente come la Vecchia Signora vada in crisi contro le squadre che giocano bene a calcio.

Ciò detto, risulta di pronta evidenza che se la seconda forza del campionato italiano si colloca a 17 punti di distanza dalla Juve e ha perso entrambi gli scontri diretti, allora vuol dire che nel campionato non si gioca poi tanto a calcio.
Appaiono sicuramente sterili le polemiche legate ad arbitraggio, turnover contro la Spal e via discorrendo, se poi alla prova dei fatti nessuna squadra in Italia è in grado di giocare come l'Ajax.
E se la Juventus che gioca male ed esce a testa bassa dalla Champions League ha un tale vantaggio sulle inseguitrici, forse è ora di cominciarsi a interrogare sulle qualità delle stesse piuttosto che sulle vicende della Juventus. Sconcerti, pochi giorni fa, azzardando un infelice pronostico sui quarti, ha azzardato che nel calcio vincono i forti e non i belli... è stato prontamente smentito.

E se la Juventus è forte ma non bella e perde contro un bel Ajax, ma non contro le possibili rivali italiane (Atalanta esclusa), allora ciò significa che queste ultime non sono né forti né belle.

Appena smaltita l'ubriacatura data dalla gioia per la tristezza altrui, forse occorrerebbe ripensare il campionato italiano nella sua totalità, perché se la migliore squadra italiana degli ultimi 8 anni in Champions viene sconfitta da uno degli avversari sulla carta più abbordabili, allora per il calcio italiano non v'è speranza alcuna di tornare ad essere il campionato più bello del mondo.