L'art. 27 della Costituzione recita "l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva"; l'art. 111 della Costituzione prevede, altresì, "...Il processo penale è regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della prova...".

Non occorre essere giuristi per comprendere il significato di tali proposizioni, eppure ciò che stupisce è che prima dell'inizio di un processo la Juventus sia già stata retrocessa, penalizzata, radiata. Ad oggi c'è una richiesta di rinvio a giudizio, che riguarda l'ex presidente della Juventus e altri 12 indagati.
Il processo, come detto, deve ancora cominciare, si deve ancora svolgere il dibattimento in cui si formeranno le prove, ma ciò non è sufficiente. I giornalisti, i commentatori e i tifosi delle squadre avverse hanno già cominciato a strapparsi le vesti, a piangere e a inveire contro un calcio marcio e corrotto. Sulla base di sparuti stralci di intercettazioni, privi di ogni contesto.
Allora, forse il problema è un altro. La causa della febbrile indignazione nei confronti della Juventus va forse individuata nella frustrazione di tifosi di squadre avverse, costretti per quasi un decennio a vedere i bianconeri festeggiare in Italia e compiere percorsi a volte eroici, più spesso drammatici, in Europa.
L'accusa dei "giudici popolari" alla Juventus è soltanto una: "la Juventus imbroglia, la Juventus non rispetta le regole del gioco". 
In alcuni casi questa affermazione si è rivelata veritiera, la Juventus è stata condannata non più di 16 anni fa, la Juventus è stata retrocessa in Serie B, ma questo non basta. 
La Juventus, seguendo l'iter argomentativo dei "giudici" sarebbe stata sempre e comunque favorita dagli arbitri. Anche tale affermazione però è stata puntualmente smentita dai fatti: è stata introdotta la VAR e la Juventus negli ultimi anni ha sempre vinto lo scudetto con margini ampi, fatta eccezione per il recente declino. Se si provasse ad interrogare uno dei "giudici", questi riponderebbe che le irregolarità si sarebbero manifestate al massimo in due eventi "il fallo di Pjanic" e, per i più nostalgici "il gol di Muntari".
Nel caso di Pjanic, ci si dimentica sempre come la rivale della Juventus abbia subito una storica debacle contro la Fiorentina. Allora mi chiedo Simeone, Pioli e Koulibaly erano in combutta con la Juve?
Diverso è il discorso del gol di Muntari. In questo caso l'anomalia si verifica alla 25esima giornata, Juventus e Milan sono a pari punta in vetta alla classifica, e ricordiamo, non esiste ancora la gol line technology.
Nelle successive 13 giornate il Milan conquista 29/39 punti la Juventus 33/39, dov'è lo scandalo? Dov'è l'imbroglio? Semplice, non c'è.

Tirando le fila del discorso, emerge in maniera univoca l'innocenza della Juventus e l'incensurabile condotta tenuta almeno dal 2006 fino ad oggi. Al termine del processo e dei vari gradi di giudizio, che ricordiamolo, possono andare da 1 a 3, sarà possibile affermare che la Juventus ha falsato i campionati, fino ad allora no.
Non bastano 3 frammenti di intercettazioni e 250 titoli di giornale, per fortuna, a pronunciare una sentenza di condanna. Fino ad allora potremo soltanto affidarci ai dati, ai palmares e ai ranking.