Nel regolamento del “Giuoco del Calcio” dell’AIA una certezza c’è sempre: se hai un dubbio, mai fischiare contro la Juve. Che per analogia può essere estesa al concetto: se la Juve è in difficoltà trova il pretesto per darle un aiutino. Dev’essere una regola non scritta, eppure è applicata costantemente da anni, l’ultima volta proprio ieri nel terribile Stadium, dove è impossibile vincere per la squadra ospite, soprattutto per la bravura dei bianconeri ma anche per altro. Se n’è accorto anche un Giampaolo in versione biblica che molto candidamente ammette che il rigore concesso ieri alla Juventus in caso contrario non lo avrebbero dato, aggiungendo che è un rigore molto, ma molto e ancora molto, discutibile e che a Torino a sfavore della Vecchia Signora non lo concederebbero neanche se venisse giù il Padreterno. Ma non c’è bisogno di scomodare i santi – così come Ferrero ed il suo San Culino… – per capire che quel rigore, ricontrollato all'on field review dal direttore di gara su richiamo del VAR, non può essere tale. Il tocco di braccio di Ferrari, oltre ad essere involontario, è attaccato al corpo e peraltro non incide sulla traiettoria del pallone.
Adesso la nuova frontiera è quella di consultare più spesso le immagini al monitor, ma il vero problema resta il margine discrezionale sulla soggettività della scelta. Anche il gol del pareggio di Saponara al 92’ è piuttosto dubbio. L’arbitro ha annullato il gol per una posizione di fuorigioco di rientro dell'ex viola. Il pallone prima viene toccato da Defrel, poi da Alex Sandro ma la deviazione dello juventino, a mio parere non è fortuita perché sta contrastando il blucerchiato. Quindi per questo ragionamento la posizione iniziale di fuorigioco sarebbe sanata da questo nuovo tocco. Se la memoria non mi inganna, gli arbitri considerano sempre involontari i tocchi di Alex Sandro, così successe anche la passata stagione contro la Fiorentina, ed anche in quel caso gol annullato.
Ieri Valeri di Roma non se l’è sentita di cambiare il copione, la solita trama disgustosa che deve lasciare ai posteri una Juventus da record nell’annata 18/19, quella dell’avvento di Cristiano Ronaldo. Allegri si gode una Juve oltre il tetto dei 100 punti (101) nell’anno solare 2018, imbattuta in trasferta e capace di chiudere il girone di andata a 53 punti, record della seria A. Finché ad un certo punto la gente si stancherà e cambierà canale, perché vedere sempre lo stesso film dopo un po’ stufa. Con o senza Var le interpretazioni soggettive e cervellotiche sono sempre nella stessa direzione. La legge di Murphy applicata al calcio italiano può essere questa: se qualcosa può andare in favore della Juve, ci andrà.
 
Come insegnava Tucidide bisogna conoscere il passato per capire il presente e orientare il futuro.
L’atavica domanda che da anni ed anni l’appassionato di calcio si pone, sin dai tempi dell’ “Avvocato”, di suo fratello Umberto Agnelli presidente FIGC, dai tempi di “Ti amo campionato” di Elio e le storie tese, dal gol di Turone, dallo scontro Iuliano-Ronaldo, insomma sin da quando la Juventus ha iniziato a vincere in serie, è sempre la stessa: la Juventus è favorita dagli arbitri? Ancora oggi la maggior parte dei tifosi di tutte le squadra, tranne quella bianconera ovviamente, si fanno questa domanda, sin da quando iniziano a seguire il calcio ed a comprenderlo, e la risposta è sempre la stessa. Sì, la Juventus è favorita. Quindi o siamo tutti matti, o davvero c’è qualcosa che non va nel calcio italiano quanto si parla di Juventus.
All’epoca era la cosiddetta sudditanza psicologica, poiché usare il termine malafede era sconveniente e causa di potenziali diffamazioni nei confronti degli arbitri, ed in più seguire un qualcosa che è truccato a priori ha poco senso. Quindi è stata coniato questo termine. Condivisibile o meno – per meno intendo i tifosi juventini – la statistica lascia poco scampo. Un esempio su tutti. Da quando ho cominciato a seguire e capire il calcio, senza gol line tecnology per intenderci, stranamente tutti, e sottolineo tutti, i gol non gol sono sempre stati favorevoli alla Juventus. La palla di Muntari entra, Buffon “para” e non è gol; la palla di Bierhoff (Udinese) entra, Ferrara riesce a “salvare” e non è gol; il gol di Bianconi (Empoli) entra, Peruzzi “para” e non è gol. Questi solo i più eclatanti. Quando arbitrano la Juve i direttori di gara vanno sempre in tilt. Fortunatamente questo problema è stato risolto grazie alla tecnologia, almeno è quello che pensavo fino all’altro ieri, poiché dopo il gol negato al Sassuolo la scorsa giornata mi vengono parecchi dubbi in merito. La tecnologia ci viene in soccorso anche con l’introduzione della Var, però anche in questo caso le polemiche continuano sempre ad esserci. Tra le 23 persone in campo siamo sicuri che una di loro abbia la casacca di colore diversa rispetto alle due squadre in campo? A me sembra, e non solo a me, che quando l’arbitro deve arbitrare la Juve non prenda mai una decisione che possa danneggiarla. Tanto meno in casa sua. Dovesse mai pareggiare o perdere una partita in casa… sarebbe un finimondo. Vuoi mettere che i bianconeri pareggino due partite consecutivamente, potrebbe succedere un apocalissi! Vuoi far andare alla sosta la Juve senza una vittoria? Non sia mai! 
Potrei continuare per molte righe ma penso che il concetto sia chiaro.
 
Perché continua ad esservi, a più livelli, questo timore reverenziale nei confronti della Juve?
Il suo allenatore può fare quello che vuole (insulti annessi!) ma non viene mai espulso, mentre se un altro allenatore fa la metà delle sue scenate, viene immediatamente allontanato. Lo stadio intona cori razzisti (nei confronti di Balotelli), un turno a porte chiuse. Dagli spali partono cori insultanti di matrice territoriale, alcuni settori della curva vengono chiusi per una partita. In trasferta (nel derby di Torino) i suoi tifosi lanciano una bomba carta nella curva dei rivali e la squalifica per un turno della curva sud dello Stadium viene sospesa fino al campionato successivo, perché con lo scudetto da vincere non si possono perdere i soldi del botteghino per certe sciocchezze. Altrimenti poi si farà causa alla federazione con richiesta di risarcimento danni di 400 milioni di euro…
La Juve - è bene ribadirlo - non ha bisogno di aiuti, la sua classifica, il vantaggio di 9 punti sul Napoli e di 14 sull’Inter, ne testimonia la forza. Questo è fuori discussione. Però un errore arbitrale può pesare quanto un’improvvida uscita di Szczesny o un infelice intervento di Bonucci. Hanno sicuramente una rosa un po’ più competitiva delle altre squadre italiane, tanta esperienza e “mestiere”, tanta bravura nell’allenatore. Ma, francamente, non mi sembra affatto una squadra da meritare un distacco simile dalla seconda e dalla terza. In tanti, anche più attenti del sottoscritto, stilano settimanalmente la lista degli episodi dubbi, che guarda caso, sono sempre in favore della Juventus. Andando puramente a occhio, almeno un sette-otto punti dei bianconeri sono del tutto immeritati sul campo. Non le riconosco questa superiorità così schiacciante.
Se varie partite di quest’anno avessero avuto un esito diverso, si potrebbe capire che quello che dico non è così fuori dalla realtà. Prendiamo in esame solo le quattro partite con i casi più eclatanti: Juventus-Sampdoria di ieri, Torino-Juventus del 15 dicembre (due rigori non dati al Toro), Milan-Juventus dell’11 novembre (espulsione non data a Benatia), Juventus-Bologna del 26 settembre (entrata Killer di Pjanic che viene solo ammonito). Se per sole queste quattro gare la vittoria si sarebbe tramutata in pareggio, la Juventus perderebbe ben 8 punti e facendo un rapido calcolo il vantaggio sul Napoli sarebbe di un solo punto, mentre sull’Inter il distacco si ridurrebbe a sei. Inoltre tanti altri dubbi mi vengono se guardo all’Europa. La Juventus in Champions League ha perso un terzo delle partite, 2 su 6, mentre in Italia su 19 giocate non ne ha persa nessuna. Queste sconfitte sono arrivate contro il Manchester United, che arranca in Premier ed ha esonerato Mourinho, e lo Young Boys, formazione svizzera che domina il suo campionato, due formazioni abbastanza modeste.

Vorrei inoltre ricordare che nell'unico campionato in cui fu seguito il sorteggio integrale degli arbitri, lo scudetto fu vinto dal Verona. Esperimento mai più ripetuto. Mi preme infine sottolineare ad un qualsiasi tifoso juventino che nel mio articolo non ho usato nessuna delle seguenti parole: triade, calciopoli, schede svizzere, doping, retrocessione in B, designatori, contatti con la malavita... Se avessi voluto aprire anche questi argomenti non se ne sarebbe più usciti. Ho preferito far parlare il campo. Ed è il campo che dice che siete costantemente aiutati dagli arbitri e che non siete così invincibili come si vuol far credere.