È passata una settimana da quando è scoppiato il caos Superlega. Tutto è nato da un problema economico, questo è evidente. Le Big europee storiche hanno problemi economici, acuiti dalla pandemia e dall'impossibilità di avere introiti da botteghino, visto la chiusura degli impianti sportivi al pubblico. Ma anche con gli incassi, queste squadre sarebbero comunque state in passivo. Il problema è a monte, non è solo colpa della UEFA, che non redistribuisce i soldi equamente e pensa soltanto a riempire le tasche dei propri dirigenti. Però la UEFA c'entra molto. Il Fair play finanziario è un fallimento così come è redatto, e non ha impedito agli sceicchi di diventare dominanti del mercato, anzi, lo ha permesso. Se guardiamo le ultime campagne acquisti di City e PSG e il loro monte ingaggi, questo fa capire che siamo entrati già da qualche anno in un sistema che permette a questi due ricchissimi club, di comprare i calciatori che vogliono. Erroneamente, i presidenti di Real Madrid, Juventus e Barcellona invece di fare un'alleanza per cercare di risolvere questo enorme problema, hanno pensato di rincorrere questi due club, facendo scelte e acquisti scellerati per avvicinarsi a loro, creando buchi enormi ai loro conti. Questo vuol dire che non hanno usato la testa, come invece ha fatto il Bayern Monaco, riuscendo a vincere anche la Champions lo scorso anno. Anche il Bayern, quest'anno dopo molto, è andato in deficit, ma per loro, veramente, è stata la pandemia il problema. Ciò che mi lascia perplesso è come manager del livello di Perez e Agnelli non si siano accorti della cavolata che stavano facendo, organizzando la superlega, nel modo in cui lo hanno fatto. Hanno sbagliato tempi, modi e comunicazione. In più è proprio il loro pensiero del perché serva una Superleague ad essere sbagliato. Affermano che i giovani dai 15 ai 24 anni si stanno allontanando dal prodotto calcio, pensando che il motivo è da ricollegare al fatto che ci sono troppe partite di poco interesse, con squadre di seconda/terza fascia. E proprio qui sta l'errore. I ragazzi si stanno disinnamorando del calcio, perché ci sono troppe partite. Si gioca tutti i giorni o quasi. Non è facendo giocare tutte le settimane partite come Milan - Real o Juve - Barcellona, che riporteranno seguito alle partite. Milan - Real e Juve - Barcellona sono eventi, per quello piacciono, sono partite di club storici che si affrontano e quando lo fanno è un evento. Se lo facciamo diventare una normalità, forse nei primi due/tre anni, e non ne sono neanche tanto convinto, potrebbero avere nuovo seguito e interesse. Poi, però, diventerebbero la normalità e perderebbero di appeal. Il solo modo di tentare di risolvere i problemi economici di questo fantastico sport sono: 1. Farlo restare principalmente uno sport e mai mettere davanti l'aspetto economico. 2. Non toccare storia e tradizioni, cosa, invece già fatta da UEFA e FIFA più volte, come la Champions al posto della vecchia coppa dei campioni, come l'europeo itinerante, come i mondiali in Qatar. 3. Mettere un tetto agli ingaggi, al costo dei cartellini, al potere dei procuratori. I giovani sono disinnamorati anche per gli assurdi ingaggi faraonici dei calciatori. 4. Distribuire di più, meglio ed uniformemente gli introiti di UEFA e FIFA e abbassando gli stipendi dei loro dirigenti. 5. Formulare calendari che prevedano molte meno partite, sia nazionali che internazionali, sia di club che di rappresentative nazionali. 6. Tornare ad occupare i soli giorni di sabato, domenica e mercoledì per le partite. 7. Riducendo la forbice tra i fatturati dei top club, e quelli di fascia media.

Quando FIFA, UEFA e leghe nazionali capiranno questo, forse riusciremo a far tornare il calcio uno sport appassionante e seguito, più di come lo sia adesso. Il resto sono soltanto chiacchiere e propagande politiche. Sentire Guardiola o Klopp, arrabbiarsi contro la super League, affermando che si calpesta la tradizione solo per aspetti economici, quando guadagnano 20 milioni di euro a stagione, sa un po' di ipocrisia. Tanto di cappello, invece, a De Zerbi che forse ha dato un calcio alla sua carriera, ma almeno a parlato con il cuore. Resto in ultimo stupito, dalla stupidità dell'uomo.
Hanno toccato il calcio e milioni di tifosi sono scesi in campo per protestare. Quando i politici rubano, oppure ci opprimono con le loro repressioni, oppure ci schiavizzano lavorativamente calpestando i nostri diritti, oppure ci carcerano con i lockdown... tutti zitti e testa bassa. Mah!
Un saluto... ragionate gente, ragionate.