È appena sbarcato nella Capitale Justin Kluivert, accostato a tantissime top europee in questo mercato. La Roma ha bruciato tutti e si è assicurata le prestazioni del giovanissimo talento olandese per una cifra intorno ai 20 milioni di euro. E l’accoglienza all’aeroporto è stata delle più calde, con circa 400 romanisti ad attenderlo. Il gioiellino classe ‘99 può essere impiegato sia come ala sinistra (che preferisce) sia come ala destra. 171 cm per 66 kg, la sua corporatura esile lo aiuta a destreggiarsi tra gli avversari con naturalezza. Velocità, rapidità d’esecuzione, una grande tecnica, ma soprattutto concretezza, che forse è una delle cose che manca ai giovani fenomeni che si affacciano per la prima volta al calcio che conta.

Dopo 9 anni nelle giovanili dei lancieri, nel 2016 firma il suo primo contratto professionistico con lo Jong Ajax, squadra riserve che milita in Eerste divisie (la Serie B olandese). E nemmeno un anno più tardi ha l'opportunità di esordire nella massima serie, sostituendo Amin Younes nella vittoria esterna per 1-3 sul PEC Zwolle. Gioca inoltre in Nazionale a partire dall'Under 15 e anno dopo anno viene sempre riconfermato, fino a giungere nel 2018 nella Nazionale maggiore degli Oranje. Figlio di una leggenda come Patrick Kluivert, Justin non teme il confronto, anzi vuole far tesoro della carriera del suo vecchio, contornata da tantissimi trofei e premi individuali. Ha esordito prima di lui con l’Ajax, siglando addirittura una tripletta in Eredivisie. E al ragazzo il carattere per evitare di vivere all’ombra del padre non manca. In un’intervista ha dichiarato “Paura? Mai avuta, se non quando ho fatto l’esame di guida. Se mi avessero bocciato avrei dovuto rifare anche la teoria”. Una frase alla Ibrahimovic, anche lui lanciato nel grande calcio proprio dal club ajacide. Riuscirà a ripeterne le gesta? Parola al campo, di certo le premesse non mancano.