Doccia fredda, freddissima per il nuovo mister del Chelsea, Frank Lampard. L’ex giocatore, e tutt’oggi ancora uno degli idoli più acclamati dai tifosi, non dormirà certo sonni tranquilli.

Eppure il gioco non è mancato nel primo tempo. I Blues chiudevano la prima metà di gara con una buona prestazione corale, giocando meglio del Manchester e colpendo due legni. Unico neo, il gol subito su rigore di Rashford, dopo un erroraccio difensivo di Zouma, il peggiore di giornata. Ma nulla lasciava presagire la debacle finale, sembrava anzi che la reazione del Chelsea non sarebbe tardata ad arrivare. Tutto il contrario. Lo United macina gioco, fraseggia nello stretto con facilità, mettendo sotto pressione la squadra avversaria. Il Chelsea crolla fisicamente e mentalmente e viene punito per ben due volte in pochissimi minuti, sotto i colpi di Martial prima e la doppietta di Rashford poi, che di fatto chiude virtualmente i giochi intorno al 70’. Da lì è solo United, che gioca sul velluto con un possesso palla preciso e prolungato. United che cala anche il poker con un bel gol del subentrante e promettente classe ’97 Daniel James, prelevato in estate dallo Swansea.

Dove è venuto a mancare il Chelsea

In primis, sicuramente in difesa. Christensen e Zouma non sembrano riuscire a reggere il peso di una squadra come quella dei Blues. In particolare il francese non ne azzecca una, causando il rigore dello svantaggio e sbagliando tutto lo sbagliabile. Dopo l’addio di David Luiz, (trasferitosi all’Arsenal solo pochi giorni fa) e con Rudiger fuori per infortunio, il taciturno Lampard avrà da lavorare molto sul reparto difensivo, considerando che mercoledì sarà anche impegnato nella Supercoppa Europea contro un Liverpool che fa molta, moltissima paura.

Ma il neo ct forse forse qualche colpa non indiretta ce l’ha. E parlo soprattutto delle scelte di formazione. Decide infatti di lanciare dal primo minuto Taddy Abraham, ennesimo esordiente di giornata e forse non pronto ad un match delicato come quello dell'Old Trafford. Lascia inoltre in panchina Pulisic (destinato a sopperire alla partenza di Eden Hazard) e ‘Ngolo Kantè, che nei venti minuti a lui concessi dimostra per l’ennesima volta di essere un giocatore imprescindibile per il centrocampo. Cambi effettuati in maniera troppo tardiva da parte dell’inglese, quando la partita era ormai definitivamente chiusa.

Ma che United…
Ottima invece la gara del Manchester United di Solskjaer, che sembra finalmente aver riportato serenità in un ambiente certamente compromesso come quello dei Red Devils. Gioco a tratti sontuoso, con passaggi veloci nello stretto e iniziative individuali degne di nota. Pogba sembra aver ritrovato la forma di un tempo, i giovanissimi James e Greenwood che con una prestazione da grandi si possono prendere il titolo di “predestinati”. E infine il neo-acquisto Harry Maguire, prelevato dal Leicester per una cifra astronomica intorno agli 80 milioni di sterline (record per un difensore in Premier), fa una partita impeccabile, un vero e proprio incubo per i Blues. Dopo solamente una partita sembra già aver assunto la leadership della difesa dello United.

Saranno giorni di fuoco per Frank Lampard, chiamato a preparare minuziosamente la partita contro il Liverpool di mercoledì, in modo da scongiurare un’altra figuraccia.