Milano, 13 novembre 2017.

Lahoz fischia tre volte: è finita. L'Italia è esclusa dal mondiale di Russia 2018, non accadeva da sessant'anni.

Una botta che non è mai stata assorbita completamente, come testimoniato dalle mancate vittorie in match ufficiali, che manca addirittura da ottobre 2017, quando l'Italia sconfisse per 1 a 0 l'Albania. Fatta eccezione per la vittoria nella prestigiosa (si fa per dire) amichevole di giugno con l'Arabia Saudita, l'Italia in un anno non ha mai vinto. Mai.

Nel frattempo sono successe tante, tantissime cose. La tragica scomparsa di Astori, le dimissioni di Tavecchio, l'esonero di Ventura e l'addio di Buffon la dicono lunga su quanto sia stato disastroso e drammatico l'ultimo anno vissuto dal calcio italiano. Intanto è arrivato Mancini, uno con diversi titoli in bacheca. Il Mancio ha l'arduo compito di rifondare la Nazionale, partendo quasi da zero, e per questo è costretto a sperimentare, provare ed azzardare. Va da sè che anche Mancini può sbagliare qualche valutazione, motivo per cui non possiamo ancora pretendere una Nazionale squadra. Mancini sta cercando di conoscere i giocatori a sua disposizione, per creare il gruppo con cui affronterà le qualificazioni ad Euro 2020. Nel frattempo proviamo ad analizzare le risorse tra cui Mancini può pescare, perchè il talento non manca.

Portieri

L'Italia è da sempre una scuola eccellente di portieri, e nonostante l'addio di un portiere come Buffon, possiamo comunque ritenerci in buone mani. Ecco quindi che tocca a Gigio Donnarumma salire in cattedra e dimostrare tutte le sue potenzialità. Dietro di lui Perin, ottimo portiere, penalizzato dal fatto di essere riserva nella Juventus. Completano il pacchetto Sirigu, tornato col Torino ad alti livelli, e Cragno, portiere di cui si dicono gran belle cose, che nel giro di uno o due anni sarà destinato ad una big.

Difensori

I centrali Bonucci e Chiellini sono due difensori di caratura mondiale, con i milanisti Caldara e Romagnoli che hanno ancora tempo per studiare, ma promettono davvero bene. Infine Acerbi può rappresentare una buona riserva. Questione terzini: qui iniziano i primi problemi. Florenzi (quando sta bene) sembra l'unico fluidificante affidabile, mentre a sinistra il CT ha richiamato Criscito dopo 6 anni di assenza (questo la dice lunga), puntando però su Biraghi, buon terzino in attesa del salto di qualità. I londinesi Emerson Palmieri e Zappacosta non hanno un minutaggio che consenta un sicuro affidamento, così come Darmian, mentre D'Ambrosio non è mai stato preso troppo in considerazione e rimane una delle ultimissime scelte.

Centrocampisti

A centrocampo la qualità c'è, l'esperienza meno. Attualmente il nostro faro del centrocampo è Jorginho, passato al Chelsea per 60 milioni, ed è un centrocampista di sicuro affidamento. Altro centrocampista dalle qualità importanti è Verratti, che attende di consacrarsi anche in Nazionale, dopo averlo fatto al PSG. Ma passiamo al capitolo "giovani". Bernardeschi sta entrando sempre più nei meccanismi della Juventus, ritagliandosi un ruolo sempre più importante, ragion per cui va tenuto in considerazione. Barella, tuttocampista di grande dinamismo, è la promessa italiana per il centrocampo; guai a non considerarlo, ha grandissime potenzialità. Pellegrini si sta ben comportando nella Roma, costringendo un giocatore come Pastore alla panchina, mentre Benassi e Gagliardini alternano buone prestazioni ad altre sottotono. Jack Bonaventura è il jolly del centrocampo, un giocatore di qualità che, quando in giornata, fa parecchio comodo.

Attaccanti

L'Italia in attacco vive una situazione di stallo. Non abbiamo un bomber di caratura internazionale, abbiamo Immobile, capocannoniere dello scorso campionato, che però al di fuori della Serie A non è mai riuscito ad imporsi. L'Italia ha bisogno dei suoi gol, soprattutto con Balotelli e Belotti che non sembrano ritrovarsi. Sul podio del talento ci sono anche Insigne (probabilmente il più talentuoso della Nazionale) e Chiesa, altra promessa, giocatore a cui non possiamo permetterci di rinunciare. Cutrone rappresenta il 9 italiano del futuro, mentre Zaza e Berardi paiono anche loro smarriti, in cerca di sicurezze. Chiudiamo con il ritorno di Giovinco, che per quanto dimostrato ha meritato una nuova chance, nonostante abbia quasi 32 anni e giochi in MLS.

Questa è la situazione in cui versiamo, però tocca solamente a noi lottare e fare di tutto per uscirne, attendendo il definitivo salto di qualità di alcuni dei nostri talenti, che sarebbe oro per la nostra Nazionale, che deve ambire a risultati di primo piano.