Il mercato si è concluso ed è quindi ora di valutare come le sette "big" abbiano affrontato questa sessione di calciomercato estenuante e caratterizzata dalla fuga di molti top player dai nostri lidi. Il nostro campionato è stato infatti preda tra le altre delle big inglesi e del PSG, squadre che sembrano non aver subito gli effetti della crisi economica dovuta al covid. Ciò ha probabilmente portato ad un livellamento del campionato, almeno per quanto riguarda le prime 7, con alcune delle favorite che hanno sulla carta subito un indebolimento mentre quelle che partivano un gradino sotto (le romane in particolare) sono uscite rafforzate da questa sessione. Vediamo ora nel dettaglio cio che è successo. 

ATALANTA 7,5: La squadra di Bergamo è stata una delle più attive sia in entrata che in uscita, continuando il suo progetto aggiungendo altri pezzi importanti. Partendo dalla cessione di Romero, grande sorpresa della scorsa stagione e uno dei migliori del campionato nel suo ruolo, la società forte degli oltre 50 milioni incassati ha reinvestito soprattutto nel reparto difensivo aggiungendo uno dei migliori portieri del campionato ovvero Musso (con Gollini che raggiunge Romero al Tottenham), Demiral al posto di Romero con un ottima operazione in prestito con diritto dalla Juventus e aggiunge un giovane interessante come Matteo Lovato, formatosi nel Verona di Juric, squadra che ha molto in comune con quella di Gasperini. L'infortunio di Hateboer ha poi reso necessario un intervento sulle fasce con il cavallo di ritorno Zappacosta (reduce da una buona stagione al Genoa) e l'interessante, ma mai esploso Pezzella dal Parma. Sul finire del mercato la società ha aggiunto il tassello mancante ovvero il centrocampista scuola AZ Alkmaar Teun Koopmeiners, giocatore di grande qualità che potrebbe da subito essere importante all'interno degli schemi di Gasperini. In attacco invece nonostante le voci riguardanti alcuni veterani come Zapata e Ilicic, la società ha deciso di non intervenire se non per il ritorno dal prestito allo Spezia di Piccoli, che sostituisce Lammers a sua volta ceduto in prestito al Francoforte. 

INTER 6: Dare un voto al mercato dell'Inter è molto complesso, in quanto andrebbe distinto l'operato e le indicazioni date dalla società da quanto fatto dai dirigenti in fase di mercato. Infatti le gravi difficoltà economiche del gruppo Suning, hanno causato la fuga del mister Antonio Conte e la cessione di due elementi fondamentali come Hakimi e Lukaku. Nonostante poi gli oltre 180 milioni incassati, la dirigenza ha dovuto fare i conti con un budget in entrata restrittissimo, inferiore ai 50 milioni. A tutto ciò si è sommato il dramma che ha coinvolto Christian Eriksen, che ancora non sa se potrà tornare a giocare. Nonostante queste condizioni Marotta e Ausilio hanno compiuto un mezzo miracolo. Innanzitutto hanno preso a parametro zero Calhanoglu che ha deciso di cambiare sponda di Milano e sostituendo Eriksen in mniera eccellente, con un calciatore magari non fenomenale, ma adatto al gioco del nuovo mister Inzaghi. Al posto di Hakimi è invece arrivato Dumfries una delle sorprese dell'ultimo europeo acquistato per meno di 15 milioni, mentre davanti la società ha deciso di fare spesa a Roma acquistando Dzeko e Correa, permettendo a Inzaghi di avere varie soluzioni. Nonostante i due si siano presentati bene, rimane qualche dubbio sul loro rendimento a lungo termine considerando che il vuoto lasciato da Lukaku è difficile da colmare. Vista la situazione di emergenza vanno fatti i complimenti alla dirigenza, anche se a causa delle varie cessioni da coprire non si è potuto intervenire in altri reparti carenti come l'esterno sinistro (dove si punta sulla crescita di Dimarco) e sulla difesa dove i tre titolari non hanno ricambi alla loro altezza. 

JUVENTUS 4,5: Partendo dal presupposto che il ritorno di Allegri in panchina è il miglior colpo dell'estate juventina che dopo allenatori inadatti alla squadra (Sarri) o proprio ad allenare (Pirlo), ha quindi deciso di puntare sul ritorno del miglior allenatore dell'ultimo decennio bianconero accompagnato da una rivoluzione dirigenziale con Cherubini al posto di Paratici. Detto questo il mercato in se, è stato ampiamente insufficiente. A partire  dall'incapacità di liberarsi dei vari esuberi (Rugani, De Sciglio, Ramsey) finendo con la gestione del caso Ronaldo, su cui la dirigenza pur conoscendo le idee del calciatore, era probabilmente arrivata a sperare nella sua conferma, visto che a pochi giorni dalla fine del mercato non si intravedevano offerte all'orizzonte. Invece è arrivato lo United e la dirigenza juventina si è trovata a dover fare una scelta e ha deciso di punare sulla gioventù con Kaio, Kean e Ihattaren (mandato in prestito alla Sampdoria) anche a causa dell'impossibilità di raggiungere nomi più importanti come Icardi. Questa scelta però non copre la voragine lasciata da CR7, che per quanto a volte sia apparso come un corpo estraneo al resto della squadra ha comunque segnato 81 gol in 98 partite in Serie A. Infatti alla squadra sembra mancare il bomber, il giocatore che risolve le partite dando in questo senso tante responsabilità a Dybala che dopo alcune stagioni in chiaroscuro torna al centro del progetto bianconero. Lo stesso Locatelli, a lungo inseguito, pur trattandosi di un buonissimo giocatore non appare in grado di svoltare da solo il centrocampo bianconero dove rimangono tantissimi dubbi su molti elementi (non a caso Allegri aveva chiesto un altro innesto). Sarà quindi compito del mister toscano riportare la Juve sul tetto di Italia, ma c'è il rischio che possa ripetersi un annata come la scorsa, a causa anche dei miglioramenti di molte rivali.

LAZIO 6,5: Altra squadra che ha subito un cambio inaspettato in panchina. Sembrava infatti fatta per il rinnovo di Inzaghi, ma l'offerta importante dell'Inter lo ha portato sulla strada per San Siro. Lotito però non si è fatto trovare impreparato e ha convinto Maurizio Sarri a sposare il progetto Lazio. Ciò ha causato un cambiamento a livello di rosa, dove il sacrificio di Correa ha permesso a Tare di investire in profili più adatti all'allenatore e tenere gli altri big. Partendo dal ritorno a 0 di Felipe Anderson, reduce da stagioni non troppo esaltanti, ma che nè ripartito bene per passare a un fedelissimo di Sarri come Hysai sempre a 0. Sono poi arrivati due giovani interessanti come Basic e Romero (classe 2004) per dare profondità a centrocampo, Pedro come jolly offensivo dai rivali cittadini della Roma e infine dopo aver visto sfumare il lungamente inseguito Kostic, si è deciso di puntare su un giocatore molto sottovaluato come Zaccagni per meno di 10 milioni. Ancora una volta Tare ha dimostrato di andare a nozze coi fichi secchi, anche se resta qualche buco (specialmente in difesa dove manca un centrale affidabile), ma nel complesso la squadra biancoceleste si è mossa bene.

MILAN 6,5: Dopo il ritorno in Champions sembravano aprirsi scenari importanti per la squadra di Pioli, invece la squadra si è ritrovata a dover fare a meno di due pezzi importanti come Calhanoglu e soprattutto Donnarumma finito anche lui al PSG. Nonostante queste defezioni la dirigenza rossonera si è mossa con calma e intelligenza. Innanzitutto sono stati riscatati due giovani importanti come Tomori e Tonali e confermato per due anni Brahim Diaz (chiamato a maggiori responsabilità sostituendo il turco, dopo il finale in crescendo dello scorso anno), poi per sostituire Donnarumma è arrivato uno dei portieri più interessanti in circolazione, il neo-campionde i di Francia Maignan per meno di 15 milioni. Fatto questo la dirigenza ha allungato la squadra sia con giovani interessanti come Pellegri, Ballo-Tourè e Adli (che rimarrà un anno in Francia), sia con giocatori più pronti per certi livelli come Bakayoko, Florenzi e soprattutto Olivier Giroud che da finalmente a Pioli un alternativa di livello ed esperienza per il suo attacco. Ci si aspettava un grande colpo per la trequarti, ma alla fine è arrivato il solo Messias, alla grande occasione della sua carriera. Da questo punto di vista sembra mancare qualcosa, anche a causa di alcune cessioni mancate (come Castillejo), che avrebbero dato più opportunità e scelte al mister. Nonostante questo la squadra appare comunque abbastanza completa e la presenza di tanti giovani talenti da ampi margini di crescita a una squadra che cercherà si di confermarsi, ma anche di continuare a stupire.

NAPOLI 5: Anche qui è avvenuto un altro cambio in panchina con Spalletti che va sostituire Gattuso. Quello del mister è anche il miglior acquisto, visto che la società è stata praticamente immobile con i soli Jesus a sostituire Maksimovic e Anguissa in prestito dal Fulham per sostituire l'infortunato Demme. Per il resto la società ha deciso di confermare tutti i big (scelta non scontata, soprattutto senza Champions), ma rimane l'amaro in bocca perchè in un campionato come questo, c'è la sensazione che sarebbe bastato poco (un terzino sinistro titolare, un centrale di difesa migliore di Jesus) per poter dire la propria fino in fondo. Vedremo se la squadra grazie alla carica del nuovo allenatore riuscirà comunque a centrare i propri obbiettivi e atornare nell'Europa che conta.

ROMA 7,5: La nuova stagione a Roma era cominciata ancora prima del termine di quella precedente. Era infatti il 4 maggio quando a sorpresa la società annunciava l'ingaggio di Josè Mourinho, dando grandi speranze a tutto l'ambiente. I Friedkin non hanno deluso le aspettative  e il nuovo direttore Tiago Pinto si è mosso molto bene. Partendo dalle cessioni, si è liberato di moltissimi giocatori fuori progetto (Olsen, Pastore, Under, Lopez, Florenzi, Pedro ecc...) e di ingaggi pesanti come Dzeko. Pur rimanendone qualcuno (Fazio, N'zonzi) il  lavoro svolto, soprattutto in un mercato come questo è stato eccellente. In entrata ha trovato una sicurezza tra i pali in Rui Patricio, un giovane interessante come Vina al posto dell'infortunato Spinazzola e soprattutto ha effettuato un colpo importante con Tammy Abraham per oltre 40 milioni, arrivato al posto di Dzeko. Proprio alla luce di questo acquisto viene da chiedersi se i quasi 20 milioni investiti per un altro attaccante come Shomurodov siano stati una spesa corretta, non tanto per il valore del giocatore in se, ma visto l'investimento per l'inglese e la mancanza di altri elementi come un centrocampista (è stato alungo cercato Xhaka) o di un difensore che desse garanzie maggiori, si sarebbe potuto magari dirottare la spesa su uno di questi altri ruoli. Nonostante ciò l'operato della società è stato eccellente e la Roma può partire con nuove ambizioni per le prossime stagioni, in attesa che come sempre parli il campo.