Cosa ci hanno dimostrato le due giapponesi e l'italiana? Senza ombra di dubbio: linearità e costanza nello sviluppo delle prestazioni in casa Honda, progressivo sviluppo e miglioramento in casa Ducati, stallo recente in casa Yamaha. Passo a motivare. La Honda Repsol HRC da ben cinque anni può vantare nella propria scuderia l'incontestabile fuoriclasse Marc Marquez. Il pilota spagnolo, capace di vere e proprie peripezie fuori dal comune, rende più complicato, con la sua inconfutabile bravura, capire effettivamente quanto sia competitiva la Honda HRC. D'altro canto, purtroppo, non è nemmeno possibile prendere come riferimento l'attuale compagno di squadra, Dani Pedrosa.

Esposta la suddetta e doverosa premessa sui piloti Repsol, è comunque chiaro che la Honda ufficiale ha una perfetta armonia tra potenza del motore e agilità della moto nelle curve. Difatti la filosofia in casa Honda, da sempre ed anche nelle moto da strada, è stata ed è quella di scarificare qualcosina in potenza ed allungo a favore di una moto più facile da guidare. Questo rende la Repsol più forte nei circuiti misto-stretti. Filosofia opposta in casa Ducati ma, diamogliene atto, negli anni la casa italiana è riuscita a diminuire il forte dislivello tra potenza e guidabilità della moto.

Se si è partiti con una Ducati potentissima che solo Stoner riusciva, di fatto, a domare e portare a vittoria, moto che ha messo in crisi addirittura un pluri campione del mondo come Valentino Rossi (ricordiamolo), sono arrivati, quest'anno, ad avere una moto decisamente competitiva. Netta la superiorità del motore della Desmosedici: in allungo non ce n'è per nessuno! Le velocità di punta raggiunte dalla Ducati sono, ad oggi, irraggiungibili dalle altre moto. Questo permette sia a Dovizioso che a Lorenzo di avere la matematica certezza di poter letteralmente “sverniciare” chiunque in rettilineo. Per contro, la Ducati soffre ancora un pochino negli ingressi in curva, andando a perdere il vantaggio datole dalla potenza del motore.

Cosa dire di casa Yamaha? Purtroppo lo stallo attuale è sotto gli occhi di tutti: mai nella storia del motociclismo una casa è arrivata ad umiliarsi pubblicamente facendo le proprie scuse ai piloti. Si spera che quest'ultima giapponese riesca ad uscire quanto prima dalla crisi e tornare ad essere competitiva, rendendo ancora più avvincente il Motomondiale. Non dimentichiamo, comunque, che Valentino Rossi è sempre andato a punti (senza avere mai vinto) ed è secondo, al momento, nella classifica della Motogp. Conclusioni: Ducati in continuo ed esponenziale miglioramento, Honda costante, Yamaha in stallo se non proprio in regresso.

Articolo scritto da Sheila