La legge del 2009, meglio conosciuta come Fair Play Finanziario (FFP), ideata dall'allora neo presidente UEFA, Michel Platinì, mirava a sanare la situazione finanziaria delle società calcistiche.

Essendo, infatti, il bilancio dei club costantemente in perdita, Platini voleva rendere le società “autofinanzianti”.

Tutto ciò non è avvenuto.

Secondo il FFP, difatti, ogni club non può investire più di quanto possa ricavare alla chiusura del bilancio.

Non potendo, di conseguenza, chiedere prestiti, le società si sono trovate a dover scegliere con estrema attenzione gli investimenti: la Juventus, a seguito dell'acquisto di CR7, potrebbe essere praticamente costretta a dover cedere Higuain.

Se attualmente il valore dell'argentino (considerando l'ammortamento) è di 54 milioni di Euro, il club bianco nero, per evitare la minusvalenza, dovrebbe venderlo a non meno della somma suddetta.

Il problema, però, è che nessuna delle due contendenti (Milan e Chelsea) è disposta a investire una simile somma su questo giocatore.

Quanto sopra potrebbe comportare per la Juventus, l'impossibilità di cedere Higuain, col conseguente obbligo di tenerlo, appunto per evitare eventuali minusvalenze e connesse sanzioni, se tale comportamento fosse ripetuto.

Per quanto riguarda la posizione di Milan e Chelsea sull'acquisto di Higuain, nell'ipotesi in cui non riuscissero a vendere i loro attaccanti durante la fase calda del mercato, si ritroverebbero ad avere un eccesso di punte, arrivando, così, a fine mercato, con l'obbligo assoluto di dover vendere i loro esuberi e ad accettare, quindi, offerte troppo basse pur di liberarsene.

Questa Legge obbliga di fatto ogni club a monitorare costantemente i propri introiti, il valore di mercato dei propri giocatori, il valore di mercato dei giocatori che vuole acquistare, capire se il giocatore che si vuole acquistare vale tanto quanto il o i giocatori che si intendono cedere e, infine, capire se si possa fare o meno l'acquisto.

Chiaro, quindi, quanto questa legge abbia appesantito e reso il mercato eccessivamente complicato, portandolo, purtroppo, a volte, a vere e proprie fasi di stallo.

Di Omar Zini e Sheila