Chelsea-Juve 4-0, partita a senso unico a Stamford Bridge, dominata per tutto il match dagli inglesi, che con le loro abilità: intensità, pressing e velocità stendono una Juventus precaria, l'unica occasione per i bianconeri è stata nel primo tempo con il tiro di Morata salvato da Thiago Silva con un intervento eccezionale sulla linea di porta.

Nonostante la qualificazione già raggiunta, i bianconeri perdono la testa della classifica (pari punti ma Blues avanti per differenza reti)  consegnando il primato proprio al Chelsea di Tuchel. Un risultato ampiamente meritato per gli inglesi e detentori dell'ultima competizione Champions che padroneggiano tutto il centrocampo per 90' minuti interi.
I bianconeri fanno fatica a passare la metà campo, la superiorità si concretizza con il gol di Chalobah sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Nella ripresa uno-due micidiale del Chelsea che punisce con James al 56' e un minuto dopo con Hudson-Odoi. Nel recupero ci pensa Timo Werner a firmare il poker per consacrare la supremazia territoriale da parte degli inglesi.
Il Chelsea dimostra  di essere una squadra solida e in salute, dopo la bella vittoria in casa del Leicester nell'ultimo turno di campionato. I londinesi si candidano per un ruolo di possibili vincitori della competizione, Tuchel ha trasformato nel migliore dei modi la sua banda, staremo a vedere.

Abbiamo visto una differenza abissale tra il nostro calcio e quello inglese, dove in Premier le partite vengono giocate con un'intensità incredibile. 3 dei 4 gol portano i nomi di giocatori provenienti dal vivaio (che sia da esempio per tutto il calcio italiano). Che forse sia il caso di un cambiamento di mentalità da parte degli allenatori ed un'apertura mentale a moduli, tattiche e stili di gioco per adattarsi a nuove sfide in competizioni internazionali, che sia la volta di cominciare ad utilizzare giocatori provenienti dalle nostre giovanili e non andare alla ricerca del fuoriclasse trentenne a caccia di un ultimo contratto da strappare della sua carriera.
Bisogna sfruttare la fame, la grinta e la voglia di arrivare dai giocatori provenienti dalle primavere e dalle serie minori che non trovano visibilità.