Non è questa la prima volta, né credo sarà l’ultima, in cui sostengo che Conte sia molto meno competente e straordinario di quanto tanti affermano. Questa volta però credo di avere qualche punto in più con cui argomentare la mia tesi.

Voglio provare a fare un confronto con il precedente allenatore dell’Inter, Luciano Spalletti. Questo non perché io sia mai stato un suo fan sfegatato, ma perché probabilmente, alla luce di quanto avvenuto negli ultimi mesi, è stato bistrattato in maniera esagerata.

Luciano Spalletti è arrivato all’Inter ad agosto 2017, trovandosi con una squadra che da anni non riusciva ad accedere ai gironi di Champions. Nelle due stagioni in cui ne è stato l’allenatore è riuscito in entrambi i casi a raggiungere l’obiettivo dichiarato ad inizio stagione, ovvero la qualificazione in Champions League.

Entrando più nel dettaglio, nella stagione 2017/18 è riuscito nell’intento, nonostante una campagna acquisti tutt’altro che sfarzosa, anche e soprattutto grazie agli innesti a Gennaio di Rafinha e Cancelo, che gli hanno permesso di dare un volto nuovo alla squadra, portandola all’ultimo tuffo al quarto posto in campionato con conseguente accesso alla tanto agognata Champions League. Durante la campagna acquisti successiva però si è visto negare dalla società per questioni di bilancio il riscatto dei suddetti giocatori, perdendo di fatto due pezzi in quel momento fondamentali nel proprio scacchiere. Per calmare alcuni suoi malumori gli è stato concesso l’acquisto del suo pupillo Nainggolan, che per una serie di infortuni non è riuscito ad incidere quanto sperato, a cui si sommano gli innesti di De Vrij a titolo gratuito, di Lautaro, che però non è stato per varie ragioni determinante, e poco altro. Se a questo si somma la vicenda Icardi che ha di fatto lasciato Spalletti senza il proprio giocatore più forte e determinante e con uno spogliatoio sfasciato da Gennaio in poi, direi che l’arrivo al quarto posto in campionato è stato un ottimo risultato per la squadra. A questo sommiamo il mancato raggiungimento della fase ad eliminazione diretta in Champions, complice un girone quasi impossibile, da cui l’Inter è però uscita a testa altissima.

Al termine della stagione, anche se molto probabilmente Spalletti era consapevole di questo già da inizio anno, è stato esonerato per far spazio ad Antonio Conte, per cui sono stati spesi, tra Agosto e Gennaio, qualcosa come 220 milioni, permettendogli poi di smantellare la precedente squadra, cedendo in prestito i tre giocatori sulla carta più forti, Nainggolan, Perisic e Icardi.

Giunti a questo punto della stagione il bilancio è il seguente: l’Inter ha ancora una volta fallito la qualificazione alle fasi ad eliminazione diretta della Champions, ancora una volta non aiutata dal sorteggio dei gironi, ma con qualche rimpianto in più rispetto all’anno precedente, una su tutte la rimonta da 2-0 a 2-3 subita contro il Borussia Dortmund, che avrebbe di fatto regalato la qualificazione ai nerazzurri. In campionato, dopo la recente sconfitta subita contro la Juventus a Torino, si può di fatto dire che l’Inter sia fuori dalla corsa scudetto, e, ammesso che il campionato venga portato a termine, l’unico obiettivo alla portata e che spero di poter dire sia obbligo raggiungere è il piazzamento tra le prime quattro.

L’unica differenza che noto con la stagione precedente è che quest’anno sono stati spesi 220 milioni per una campagna acquisti che alla fine darà gli stessi identici risultati dell’anno precedente, ma con una differenza: la squadra di Spalletti sapeva farsi valere negli scontri diretti, vincendone la maggior parte e dando sempre del filo da torcere alle squadre avversarie, mentre quella di Conte non ha vinto un solo scontro diretto in tutta la stagione (le vittorie contro Lazio e Napoli all’andata, come i due derby, sono poco attendibili, date le condizioni degli avversari in quel momento), venendo anzi spesso e volentieri surclassata sul piano del gioco e delle occasioni come è successo contro Juventus, Lazio e Atalanta. Nello specifico Spalletti su 4 sfide contro la Juventus ha ottenuto 2 pareggi e 2 sconfitte (una delle quali il 2-3 ribaltato dalla Juve all’ultimo soffio) dando sempre la percezione di potersela giocare alla pari contro un avversario di un livello nettamente superiore. Quest’anno, contro, a detta di tanti, la peggior Juventus degli ultimi anni, e dopo (lo ripeto) 220 milioni spesi sul mercato, l’Inter non ha mai dato l’impressione di poter impensierire non solo la Juve, ma anche Lazio e Atalanta, squadre costruite con fondi di gran lunga inferiori e rose composte da alcuni giocatori straordinari ma anche da tanti altri giocatori “normali”.

Dopo un inizio di stagione straordinario, con i giocatori che avevano una fame e una voglia di rivalsa che non si vedeva da tanto tempo, la squadra è diventata scontata, nella manovra e nelle soluzioni, con uno stile di gioco degno di chi lotta per la salvezza, ovvero una difesa a 5, perché questa è, inutile prendersi in giro, con tre centrocampisti a rincorrere i portatori di palla e due attaccanti spesso molto alti a cercare di tenere i palloni rinviati dalla propria difesa per poi inventare qualcosa. Non ci sono alternative dato che si continua a giocare con sulle fasce un ottimo terzino (Young), ma pur sempre un terzino, e con un esterno (Candreva), che non salta l’uomo da anni e i cui cross troppo spesso non arrivano in area di rigore, e che nonostante l’innesto di un giocatore di una tecnica superiore come Eriksen gli si continua a preferire la quantità di un Vecino, ottimo centrocampista ma mai illuminante nelle giocate. Tutto questo perché Conte è talmente presuntuoso da non provare mai a cambiare le sue idee, mai una volta che abbia provato la difesa a quattro, se non in situazioni di emergenza, evitando così di sacrificare due giocatori come Skriniar e Godin, che in questa stagione stanno avendo un rendimento ben al di sotto del loro livello, e permettendo a Eriksen di giocare nel proprio ruolo naturale.

Visti i risultati, mi sarebbe piaciuto vedere ancora per un anno Spalletti (con uno stipendio di un quarto rispetto a quello percepito da Conte), magari con un budget di 220 milioni a disposizione.

Mi sbaglierò, ma Antonio Conte è un allenatore molto sopravvalutato, adesso lo posso dire?