Mario Balotelli, talento sprecato, testa matta, giocatore finito. Queste sono le certezze di molti tifosi (me compreso). MA, per un attimo, abbandoniamoci alla fantasia. Facciamo finta che Mario sia davvero cambiato e abbia davvero a cuore il Milan. Quanti se potrebbero diventare realtà: Perché SE Mario volesse, potrebbe davvero essere l'ago della bilancia per sognare il terzo posto Perché SE Mario volesse, potrebbe davvero essere il miglior attaccante italiano in circolazione Perché SE Mario volesse, potrebbe imparare a giocare spalle alla porta (ha tutto per farlo). E diventare uno dei più grandi centravanti d'Europa Perché SE Mario volesse, potrebbe essere l'idolo di una tifoseria che ha bisogno di tornare a sognare Perché SE Mario volesse, potrebbe diventare un simbolo per la lotta al razzismo e combatterlo con la passione per lo sport e l'amore verso i tifosi (perché se speriamo di risolvere il problema con imbarazzanti canzonette al festival di Sanremo, stiamo freschi) Perché SE Mario volesse, potrebbe diventare un grande esempio per tutti i bambini italiani. Che ora più che mai hanno bisogno di figure positive di diverse etnie, per crescere senza pregiudizi in una società che sta cambiando giorno dopo giorno. Perché SE Mario volesse, potrebbe indossare la numero 9 del Milan e far tremare San Siro ad ogni gol, come faceva Inzaghi pochi anni fa Perché SE Mario volesse, potrebbe diventare un punto fisso della nazionale italiana. Rappresentare il cambiamento dei tempi ed entrare nella storia del nostro calcio. Così che tra 50 anni, quando, si spera, ci sarà meno razzismo nel mondo e i nostri nipoti ci chiederanno com'era il calcio italiano ai vecchi tempi, noi potremo rispondere "Era un periodo difficile, pieno di paure e contraddizioni, ma nonostante tutto avevamo Super Mario Balotelli a farci sognare e a ricordarci che non conta il colore della tua pelle, ma l'impegno che metti in campo. Quando corri, combatti e vinci per la tua squadra e per i tuoi tifosi" Purtroppo la storia ci insegna che con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Mario ha scelto la sua strada e ormai sembra veramente troppo tardi per tornare indietro. A dispetto di quello che credono i più, io sono convinto che la gente voglia amare Mario. I tifosi del Milan vorrebbero amarlo e poterlo definire una bandiera. Ma non si diventa un simbolo da un giorno all'altro, è una strada difficile, piena di sacrifici e rinunce. E forse Balotelli non è la persona adatta per intraprenderla. Possiamo solo augurarci che, in un futuro non troppo lontano, possa nascere un nuovo Mario Balotelli, con la testa sulle spalle, consapevole della propria fortuna. Un ragazzo capace di usare il calcio per abbattere le barriere razziali e culturali. Possono disprezzarci, prenderci in giro, ma noi tifosi sappiamo che il calcio è sempre stato e sempre sarà un fattore essenziale della cultura italiana. Può sembrare assurdo, ma in questo strano paese basterebbero un pallone e una rete per cambiare tante cose, dobbiamo solo trovare qualcuno che lo capisca.