L’avvento di Cristiano Ronaldo nella serie A 2018/2019 ha portato nuova linfa, entusiasmo, e non solo... sono arrivati o ritornati dai maggiori campionati europei grandi calciatori come Keita Baldè, Nzonzi (fresco campione del mondo), Emre Can, Vrasljko, Pastore, ecc.. Osservando le rose delle nostre quattro partecipanti alla massima competizione europea, la Champions League, si constata un affollamento di giocatori in ogni reparto. Persino il portiere è in discussione: il solo Handanovic è certo della titolarità, cedendo il passo a Padelli probabilmente solo nelle partite di Coppa Italia.

Allegri, Spalletti, Ancelotti e Di Francesco hanno richiesto alle rispettive società di coprire ogni ruolo con almeno due giocatori titolari, perciò saranno necessariamente obbligati a rotazioni importanti per preservare le energie in una stagione logorante e mantenere tutti con la giusta tensione, ma il turnover porterà i risultati sperati? La storia recente sembrerebbe dare una risposta negativa. Il Real Madrid ha sbaragliato la concorrenza in Europa negli ultimi tre anni (in Spagna un po’ meno, infatti nelle ultime tre stagioni ha portato a casa una sola volta la Liga) avendo a disposizione praticamente non più di 14-15 titolari.

La formazione titolare del Real si può recitare a memoria: Navas, Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo, Casemiro, Modric, Kroos, Isco, Ronaldo, Benzema. Sostituti altrettanto impressi nelle nostri menti: Asensio, Lucas Vasquez, Kovacic e Bale. Evidentemente l’impegno del campionato spagnolo non è paragonabile a quello del campionato italiano e la qualità dei giocatori dei Blancos ha permesso loro di preservare per lunghi tratti delle partite energie preziose con un giro palla sontuoso, ma indica che uno “zoccolo” duro deve essere presente in ogni formazione, cambiando se è necessario e non per turnover obbligato.