Si è da poco conclusa la terza giornata del campionato di Serie A 18/19 e la Juventus è già in fuga.
Fino a qui nessuna sorpresa, ma ciò che ha destato la mia attenzione sono state tre marcature: il gol decisivo di Barella direttamente da calcio di punizione in Atalanta-Cagliari, il 2-0 di Defrel nella vittoria della Samp sul Napoli e l’autogol di Spolli in Sassuolo-Genoa.

I tre gol hanno suscitato il mio interesse poiché sono stati tutti viziati da deviazioni più o meno evidenti.
Partendo dal calcio di punizione di Barella, per altro ottimo, il tocco di testa fortuito di Pasalic è senz’altro decisivo per ingannare Berisha e infilare la palla in fondo al sacco. Ancor più evidente è la deviazione di Raul Albiol sul tiro di Defrel, ne ha cambiato decisamente la traiettoria andandosi ad infilare alla destra dell’incolpevole Ospina. In questi due casi, poiché i tentativi di segnatura erano diretti nello specchio della porta, è stata attribuita la marcatura a chi ha effettuato il tiro, ma effettivamente quanti meriti hanno i tiratori?
Sia nell’uno, sia nell’altro caso la palla era indirizzata evidentemente tra le braccia del portiere, non è più corretto assegnare l’autogol poiché la deviazione è effettivamente decisiva al fine della segnatura?! Nel caso dell’autogol di Spolli, che praticamente si porta il pallone dentro la porta da solo, se il tiro fosse stato nello specchio sarebbe stato assegnato il gol a Babacar?!

Onestamente credo che la regola sia da rivedere perché è comprensibile privilegiare il gol rispetto all’autogol ma l’unica discriminante non può essere la direzione del tiro (se dentro lo specchio della porta o meno), ma deve essere valutata l’effettiva incidenza della deviazione sulla segnatura. È evidente che il primo metodo è oggettivo e il secondo è più soggettivo, ma non credo che nessuno reclamerà se alla fine della carriera avrà qualche gol in meno..