Le vicende di questo ultimo mese ci riconsegnano una tifoseria milanista sull'orlo di una crisi di nervi. Illusi che l'epopea berlusconiana potesse non avere mai fine, il milanista si ritrova a dover fare i conti con la polarità emotiva che prima caratterizzava i cugini. Ormai sono 7 anni di sofferenze da quel 2012 in cui la cessione di Ibra e Thiago segnarono la fine di un'epoca.

Il milanista ha capito in questi anni che Silvio ha usato il Milan per suoi scopi, ma a dirla tutta "per fortuna che lo ha fatto": ci ha regalato 25 anni di gioie e vittorie. Sfido i tifosi di qualunque altra squadra che non sia il Real Madrid a poter dire di aver avuto la fortuna di potersi vantare con gli amici e i nemici di essere tifoso della "squadra più titolata al mondo" (e il bello è che dopo questi 7 anni, siamo ancora al terzo posto col Boca, dopo il Real e l'El-Hali); oppure di vincere 5, dico 5, Coppe Campioni. Insomma l'epopea di Silvio ci ha fatto divertire, ora siamo in quella di Elliot.

Non mi aspetto filantropia, mi aspetto un investitore (non un proprietario) che ha intenzione di realizzare da qui a 7-8 anni una grossa redditività col Milan, e per fare questo non può caricarsi di stipendi da 10 milioni netti annui (a meno che non parliamo di un tipo alla Mbappè, che puoi rivendere a peso d'oro), ma deve cercare giovani campioni da far esplodere definitivamente (alla Piatek o alla Paquetà, che comunque paghi 35 milioni, mica bruscolini), con i quali realizzare grosse plusvalenze e al tempo stesso costruire una squadra che possa qualificarsi ogni anno in CL, così da azzerare i deficit: una specie di "Arsenal de noantri"; mi aspetto che Elliot voglia trovare un allenatore che produca calcio e magari anche spettacolo, cosicché lo stadio possa riempirsi ad ogni partita e portare soldi a palate nelle casse della società, profumo per un Investitore; mi aspetto che Elliot voglia costruire un nuovo stadio che faccia entrare tanto denaro non solo in occasione delle partite ma anche negli altri giorni e faccia aumentare il valore capitale della società; mi aspetto da Elliot che tra 7-8 anni venda il Milan ad almeno 1 miliardo, e che questi soldi derivino da un capitale costruito su immobili di grande valore come lo Stadio e Milanello, ma anche da una rosa giovane e pronta a vincere subito con pochi innesti di esperienza.

Questo mi induce a pensare la RAGIONE quando penso ad un investitore come Elliot, che non è un proprietario come Suning.

Però vedo anche che ad oggi alcuni milanisti sono di poca fede - quelli che invece di continuare a tifare fino a che l'aritmetica non ci dirà il contrario, sperano che il Milan perda punti da qui alla fine - altri di poca speranza - quelli che non credono che Elliot voglia, per sua convenienza, non certo per filantropia, far crescere il valore del Milan e investire in allenatori e giocatori. Io non smetterò col CUORE di credere alla CL o all'EL finché l'aritmetica non mi dirà il contrario, così come continuerò a sperare col CUORE in Conte o Sarri o Pochettino o Klopp al Milan. Poi esiste la RAGIONE, e questa dice che Conte andrà all'Inter, Allegri al PSG e Pochettino alla Juventus. La RAGIONE dice anche che l'Inter al momento ha una proprietà con un progetto che punta a vincere subito o quasi subito, per questo Conte andrà all'Inter; mentre il Milan cercherà un allenatore giovane, che conosca il calcio italiano, che sappia reggere la pressione di una grande piazza assetata di calcio veloce e di Europa, magari di spettacolo, che sappia produrre un calcio moderno utilizzando giovani massimo 24enni: quindi la RAGIONE mi dice Di Francesco (o uno molto simile).

Questo dice la RAGIONE, ma il calcio lo si vive soprattutto con il CUORE... quindi FORZA RAGAZZI, conquistiamo la CL (non capisco perché l'Atalanta dovrebbe meritare ad oggi più di noi, visto che siamo in vantaggio negli scontri diretti e siamo sotto di soli 3 punti, pur se falcidiati da infortuni infami da inizio anno che hanno colpito investimenti preziosissimi come Conti e Caldara) e se non dovesse essere perché alla fine qualcuno avrà fatto più punti di noi, "onore al merito!!!", ma finché c'è speranza il vero tifoso urla e spera, non gufa contro sua squadra del CUORE.
Il tifoso sogna Guardiola o Klopp o Sarri o Conte, ma poi si accomoda anche per vedere e sperare che Di Francesco (o chi per lui) ci torni a far divertire ogni partita guardando il nostro AMATO MILAN.