Gli ultimi risultati del nostro Milan hanno scatenato la pancia dei tifosi rossoneri, come non è normale che sia, ma come puntualmente accade: se non fosse così il calcio non sarebbe passione, ma ragioneria. Però, a mente fredda, si può provare a cercare una ragione del perché il Milan ha avuto un andamento così altalenante nel corso di questa stagione. La cosa più ovvia è accusare Rino di non essere all'altezza, di non aver saputo dare un gioco alla squadra, di aver insistito troppo con alcuni suoi pupilli, di non aver saputo cambiare pelle nel corso della stagione, tenendo conto anche della sfortuna e dei numerosi infortuni che hanno colpito la squadra. Sicuramente c'è del vero anche in questo, Rino è un uomo, non è un allenatore con grande esperienza alle spalle e gli errori ci stanno; eppure stiamo parlando di un allenatore che ha portato questa squadra a ridosso della Champions, e ribadisco il concetto: questa squadra. E che caratteristiche ha questa squadra? Una squadra costruita in 1 mese e mezzo, aggiustata per quanto possibile a gennaio, ma che da subito, a detta di molti, aveva pecche strutturali serie, tali da renderla candidata ad una posizione tra il 5 e il 6 posto, laddove Juve, Napoli, Inter e Roma erano molto meglio attrezzate, anche perché costruite molto prima a cominciare dagli anni passati.
Eppure Rino è riuscito nell'impresa di rendere il gap meno pronunciato ed evidente, ha subito e superato assenze pesanti in tutta la prima parte della stagione (Conti, Caldara, Biglia, Suso con la pubalgia), ha aspettato paziente la crescita di chi alle prime battute sarebbe stato rimandato indietro dalla pancia dei tifosi (Bakayoko), ha perso un uomo come Jack che, seppure non un fuoriclasse, è in grado di fornire un grande equilibrio alla squadra e le sarebbe stato utilissimo in molte partite in cui questo equilibrio è mancato.
Quindi tutto bene? A me sembra che il dato più evidente della stagione del Milan sia il fatto di essere mancato nei momenti cruciali: ogni qual volta si è trovato di fronte alla sfida decisiva, nella quale doveva fare il salto di qualità, è invece caduto rovinosamente. Questo ci dice alcune cose importanti: in primo luogo che la rosa ha evidenti pecche nella sua composizione, molti sostituti mancano (soprattutto a centrocampo) o non sono all'altezza; alcuni ruoli (gli esterni soprattutto) non sono coperti da giocatori adatti al 100%, da veri attaccanti esterni capaci di regalare anche i gol che mancano, non solo gli assist.

Ma soprattutto quanto accaduto ci dice una cosa ancora più importante: le grandi squadre sono quelle che non falliscono gli appuntamenti importanti, soprattutto non li falliscono tutti; questo perché le grandi squadre sono composte da giocatori di carattere, al di là delle doti tecniche o tattiche, che sanno mantenere alta la concentrazione, alta la motivazione al successo, alta la tensione emotiva. Proprio questo è palesemente assente in molti dei giocatori di oggi del Milan, vuoi per la giovane età, vuoi perché come dice Gattuso non è riuscito ad entrare nella testa dei suoi giocatori e trasmettergliela (lui e il Milan in cui ha giocato di questo carattere ne avevano da vendere), vuoi perché uno non può dare quello che non ha, e molti hanno palesato evidenti mancanze nei cosiddetti "attributi". La sfida di queste ultime 4 giornate, ma soprattuto del futuro del Milan sarà riuscire a trovare uomini con il carattere adatto - prima che con le doti tecniche e tattiche che pure sono fondamentali - che sappiano fare una stagione di livello per intero, anche e soprattuto contando su sostituti all'altezza, perché molti di quelli che oggi non ne hanno più e sono molto criticati dai tifosi, non si sono mai o quasi mai riposati nel corso di una stagione molto impegnativa. Che sia Rino, Conte o Sarri o chi per loro, il tecnico del Milan del prossimo anno e la società con lui devono riuscire a trovare in primo luogo uomini con gli "attributi", la "garra", quelli che ebbe la fortuna di trovare il Cavaliere e che si erano temprati con 2 anni di esperienza in serie B e avevano visto il baratro, così come accaduto alla Juventus più recentemente. In squadra da gente da cui ripartire ce n'è, bisogna aiutarli a crescere e completare il percorso di presa di cosicenza che a loro manca. La speranza immediata è che queste ultime 4 partite ci regalino almeno un posto in Europa, perché anche questa esperienza serve tantissimo per crescere.

Chi come me ha visto la fatal Verona, la Stella, 2 volte la B, quanto sta accadendo in questi anni non lo scalfisce più di tanto: sono stati molto, ma molto peggiori i primi anni '80. Quindi calma e gesso, che la strada intrapresa è quella giusta, ma anche Roma non fu costruita in un giorno. Forza Milan sempre, comunque e ovunque.