Il mercato appena concluso ha lasciato i tifosi milanisti con l'amaro in bocca, per usare un eufemismo, ma è successo solo ciò che era nella logica delle cose. Berlusconi ha ordinato ormai cinque anni orsono la progressiva smobilitazione dei costi in vista dello svincolamento dal Milan, e Galliani, da grande dirigente, ha puntualmente eseguito gli ordini della proprietà, senza mai dare l'impressione che si stesse lavorando in quella direzione, puntando anzi sul vivaio e sui giovani (creando ricchezza in economia: Donnarumma e Niang insegnano, ma altri non hanno dato i frutti sperati, ma questo è il rischio coi giovani) dando l'impressione di un imminente e prossimo "Rinascimento rossonero". Ma quello che noi milanisti credevamo un amante del Milan si è rivelato per ciò che è, un imprenditore. Dai giornali emerge che Berlusconi ha speso per il Milan 500 milioni di euro in 30 anni, e 500 milioni li incassa. In compenso ha guadagnato una visibilità mediatica nazionale e internazionale che nulla come il calcio può dare. Un amante alla fine di una relazione in genere si rende conto che qualcosa ha guadagnato, ma molto ha dato, un genitore, sa che ha dato moltissimo di più, un grande imprenditore no, male che va pareggia. Se non è così, è un pessimo imprenditore, e B. non lo è. Noi milanisti dobbiamo essere eternamente grati alla dea bendata per aver messo B. sulla strada del Milan: lui voleva l'Inter, che permette di accedere ai salotti buoni di Milano, ma non gliela hanno venduta. La fortuna ha fatto sì che sin questo modo si potessero intrecciare gli interessi di B. (di scalare le vette del potere in Italia), con gli interessi del Milan, strumento parte di questa strategia dal grandissimo potere mediatico (grazie al fatto che è una squadra idi calcio): siamo stati fortunatissimi, ci è andata di gran lusso. Adesso toccherà ai cinesi e speriamo che saranno imprenditori altrettanti cinici e interessati a costruire una immagine vincente. Equale modo migliore ci poteva essere per facilitare loro il compito? Già dovranno confrontarsi con una montagna enorme, come l'eredità di successi del trentennio di B., come rendere loro il compito più semplice, tenendo conto che gli affari di B. con i cinesi non si limitano alla vendita del Milan? Alle corte, dopo questo mercato i cinesi potranno fare peggio? Dopo aver investito 750 milioni i cinesi potranno giocare a perdere? Impossibile!!! B. resterà Presidente onorario, e a ogni spesa dei cinesi ne continuerà a beneficiare in immagine ("vi avevo garantito che vendevo a chi può spendere, vedete che avevo ragione?), il Condor finirà molto probabilmente in Lega, 30 anni di calcio al vertice lo rendono l'Andreotti del calcio. I cinesi sono nella condizione che anche se dovessero sbagliare tutti gli acquisti, peggio di questa estate non potranno fare, B. gli ha spianato la strada come Rivera faceva con Prati, ma i cinesi sapranno fare il Prati?